giovedì 11 giugno 2015
Banditi hanno fatto irruzione nella sua abitazione, prendendo soldi e computer. Poi lo hanno costretto a seguirli. Un mese fa un caso analogo, finito con il rilascio.
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Ancora un sacerdote rapito in Nigeria. Si tratta di don Emmanuel Akingbade, parroco di San Benedetto d’Ido-Elkit, nel sud-ovest del paese. Il sequestro è avvenuto l'8 giugno. Ne dà notizia l'Agenzia Fides. “Stiamo aspettando che i rapitori del nostro sacerdote si mettano in contatto con noi per comunicarci le loro richieste in cambio della sua libarazione” dice a Fides monsignor Felix Ajakaye, vescovo di Ekiti, alla cui diocesi appartiene don Emmanuel. Il vescovo riferisce che tre banditi armati sono entrati nella casa di don Akingbade e dopo aver minacciato con le armi uno dei presenti ed essersi impossessati di una somma di denaro e del computer portatile del sacerdote, hanno costretto quest’ultimo a seguirli. Secondo la persona che era con don Akingbade al momento del sequestro, i rapitori hanno chiesto al sacerdote 20 milioni di Naira (100.816 euro) per evitare il sequestro. In Nigeria nelle ultime settimane si sono moltiplicati gli atti di violenza contro sacerdoti cattolici. Il 1° giugno era stato ucciso, insieme al fratello, don Goodwill Onyeka, in una rapina lungo la strada Owo-Oba-Akoko, nello stato di Ondo, nel sud del paese. Il 4 maggio era stato rapito padre Innocent Umor, parroco a Ikanepo, nella diocesi di Idah, nello stato di Kogi, nel centro-sud. Il sacerdote è stato liberato due giorni dopo.
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