giovedì 10 settembre 2015
Gli Stati Uniti verso l'accoglienza dei siriani nel 2016. A livello europeo ancora una giornata di decisioni contrastanti nella gestione dell'emergenza. Il giusto e l'inatteso di Leonardo Becchetti DI' LA TUA ACCOGLIENZA, RACCONTA LA TUA STORIA ​L'INIZIATIVA La marcia degli uomini scalzi 
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Gli Stati Uniti sono pronti a potenziare la loro risposta all'emergenza umanitaria relativa ai rifugiati, fino a considerare di accogliere 10mila migranti siriani nel prossimo anno. Lo ha riferito il portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, sottolineando che il presidente Barack Obama ha dato indicazione di lavorare in questa direzione. In Danimarca ripartono i treni. Le Ferrovie danesi hanno ripreso i collegamenti con la Germania e la Svezia. Il servizio era stato sospeso ieri a tempo indeterminato a causa dell'afflusso di "centinaia di migranti. La decisione di bloccare i migranti era stata annunciata dalla compagnia ferroviaria Dsb, dopo che ieri la polizia aveva iniziato a bloccare i treni nel tentativo di registrare, e controllare, il flusso di migranti diretti verso la Svezia, nel quadro di nuove politiche sull'immigrazione più stringenti adottate dal governo. Ai migranti bloccati sono state aperte scuole e centri sportivi. Le autorità danesi impongono loro di registrarsi se vogliono proseguire il loro viaggio.La condanna dell'Europa. La crisi dei rifugiati "coinvolgetutti gli Stati membri" e "non è il momento per azioni individuali oisolate. È il momento per una risposta coordinata ed europea". Loafferma la portavoce della Commissione europea con delega agli Affariinterni sul blocco ferroviario attuato in Danimarca per fermarel'afflusso di migranti diretti in Svezia. "Siamo in contatto con le autorità danesi e stiamo seguendo la situazione da vicino", ha spiegato la portavoce. In ogni caso nelle ultime ore "la situazione si è normalizzata".L'Austria invece ferma i convogli ferroviari. Le Ferroviere austriache (Obb) hanno bloccato "completamente" il transito di treni "da e per" l'Ungheria. Si spiega che si è trattato di una reazione al "massiccio sovraccarico" generato dall'arrivo, nella notte tra mercoledì e giovedì, di "oltre 3.000 profughi" al valico di Nickelsdorf (nella regione del Burgenland, ovest dell'Austria). Il blocco riguarda sia il collegamento "Railjet" sulla tratta Vienna-Budapest, sia i treni regionali. Restano in funzione i treni "shuttle" da Nickelsdorf e il "Wiener Westbahnhof", la stazione ovest di Vienna, precisa ancora la Kronen Zeitung.  Ungheria: arrivi da record. ​ Nelle ultime 24 ore sono arrivati 5.000 migranti al confine serbo-ungherese: lo riferisce la tv di stato serba RTS, aggiungendo che 3.000 rifugiati sono già entrati in Ungheria.Dal 15 settembre la linea dura del governo Orban. Come ha riferito la polizia magiara, citata dai media serbi, nei primi nove giorni di settembre sono stati complessivamente 22 mila i migranti entrati in Ungheria attraverso il confine serbo. Secondo gli osservatori, si prevede che il flusso si manterrà elevato fino al 15 settembre, data indicata dalle autorità di Budapest per l'entrata in vigore della nuova normativea più restrittiva, che prevede pene detentive fino a tre anni per chi passa illegalmente la frontiera ungherese. Ieri sono stati registrati oltre 3.300 arrivi, secondo le cifre diffuse dalla polizia e basate esclusivamente sui migranti identificati.Ue: valutare flessibilità patto di stabilità. Il Patto di Stabilità si applica "a tutti gli Stati in modo coerente, prendendo in considerazionetutti i fattori rilevanti. Viene fatto e sarà fatto alla luce delle circostanze specifiche e a tempo dovuto. Per ora non speculiamo" su possibili flessibilità per le spese sostenute per rifugiati e migranti. Così il portavoce Ue per l'immigrazione.L'apertura della Polonia alle quote. La Polonia ha aperto al sistemadi ricollocamento per quote proposto dalla Commissione europea,secondo quanto riferiscono fonti dell'esecutivo comunitario.  Intanto il presidente Jean Claude Juncker ha avuto unacolazione di lavoro con gli ambasciatori dei 28 (Coreper), cheoggi si riuniscono in vista del consiglio Affari internistraordinario di lunedì.In Italia la marcia degli "scalzi". Domani migliaia di persone manifesteranno in tutta Italia "per dire no ai muri della Fortezza Europa, per dire che ci vogliono corridoi umanitari per i migranti, per dire che vanno chiusi i centri di detenzione, per dire che serve un'organicanormativa europea sul diritto d'asilo, per dire che va superato ilregolamento di Dublino", lo affermano in una nota l'on. Giulio Marcone il regista Andrea Segre, promotori dell'appello per una Marcia delledonne e degli uomini scalzi che ha visto in pochi giorni l'adesione didi intellettuali, giornalisti, artisti, attori, registi e di personeda tutta Italia, e di oltre 300 organizzazioni sociali, religiose,sindacali, politiche e di volontariato.Sono oltre 60 le marce che si terranno in tutta Italia.
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