lunedì 2 marzo 2015
Al blogger Navalni divieto di partecipare. Oltre 50 arresti alla marcia di domenica.
ANALISI Migliaia in piazza, ma gli effetti saranno limitati (Fulvio Scaglione)
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La camera ardente e i funerali di Boris Nemtsov, l'oppositore ucciso lo scorso venerdì sera vicino al Cremlino, si svolgeranno martedì senza i vertici dello Stato né delegazioni parlamentari.    Non andrà il presidente Vladimir Putin, che manderà il suo rappresentante alla Duma. Ma non ci saranno neppure il premier Dmitri Medvedev, i ministri e i capi dei due rami del Parlamento. Solo qualche senatore e qualche deputato a titolo personale, come l'amico Dmitri Gudkov e due comunisti. Assenti anche il governatore di Iaroslavl, nel cui parlamento regionale sedeva Nemtsov, e quello di Nizhni Novgorod, di cui Nemtsov era stato il primo predecessore in epoca post comunista. Hanno annunciato invece la loro presenza l'ex zar delle privatizzazioni Anatoli Ciubais, il vicepresidente di Alfa Bank Oleg Sisuev e l'ex premier Serghiei Kirienko, tutti al governo con Nemtsov in epoca ieltsiniana ed esponenti di spicco della leva dei "giovani riformisti" nella Russia post-sovietica degli anni '90. Ci saranno inoltre l'ex ministro delle finanze, il liberale Alexiei Kudrin, e l'oligarca ed ex candidato al Cremlino Mikhail Prokhorov, con la sorella Irina. Annunciata inoltre la visita dei 28 ambasciatori Ue e del capo della delegazione europea in Russia, Vygaudas Usackas. Per il blogger Navalni funerali vietati. Alle esequie non sarà presente neppure il blogger anti-Putin Alexiei Navalni, ma non per sua volontò. Condannato a 15 giorni di carcere per disturbo della quiete pubblica, il tribunale gli ha vietato di uscire per il funerale. Secondo i giudici, Navalni non ha diritto perché non è un parente né ha presentato circostanze esclusive.L'omaggio di Renzi a Nemtsov. Il premier Matteo Renzi deporrà un fiore sul luogo dell'agguato quando si recherà a Mosca il 4 e il 5 marzo. Il viaggio era stato programmato da tempo. Oltre 50 arresti. Più di 50 persone sono state arrestate domenica a Mosca durante la marcia organizzata in memoria di Nemtsova. "Secondo la polizia, oltre 50 persone sono state arrestate", ha annunciato all'agenzia Interfax Alexei Maiorov, capo del dipartimento di sicurezza regionale di Mosca. Decine di migliaia alla marcia. Decine di migliaia di persone - probabilmente più delle 21mila stimate dalla polizia - hanno sfilato domenica pomeriggio nel centro di Mosca per ricordare il rivale politico di Putin freddato a colpi di pistola a pochi passi dalla piazza Rossa. Molte delle persone che hanno partecipato al corteo accusano proprio lo "zar" per l'omicidio di Nemtsov. "Non abbiamo paura", scandivano in coro alcuni manifestanti. "Chi è il prossimo? In prigione o direttamente nella bara?", recitava uno striscione. Ma il Cremlino respinge ogni accusa. Vladimir Putin ha definito l'omicidio "una provocazione" e il suo portavoce ha precisato che Nemtsov non rappresentava una minaccia a livello politico per l'uomo forte di Mosca. Il presidente ucraino Petro Poroshenko ha invece puntato il dito contro Putin, sostenendo che Nemtsov "doveva presentare prove convincenti della partecipazione delle forze armate russe" nel conflitto nel Donbass. Il corteo è partito verso le 15 dal quartiere di Kitai Gorod ed è passato dal ponte Bolshoi Moskvoretski, proprio dove è stato ucciso Nemtsov. È per questo che molti dei dimostranti avevano in mano mazzi di rose o garofani da lasciare sul luogo dell'assassinio che ha scosso l'intera Russia. Mentre altri stringevano ritratti dell'oppositore. "Nemtsov ha sempre lottato per noi, per liberare la Russia dalla tirannia di Putin", racconta Serghiei, 27 anni. Ma il giovane non crede che l'ex vice premier sia stato ucciso perché stava lavorando a un dossier sui soldati russi in Ucraina: "È già chiaro a tutti che nel Donbass ci sono militari russi, e anche armi russe. Non c'è più niente da scoprire. Nemtsov è stato fatto fuori perché dava fastidio al governo".

Durante la manifestazione è stato fermato e poi rilasciato il deputato ucraino Oleksii Goncharenko, il quale sostiene di essere accusato di non aver obbedito a un ordine di un poliziotto, ma nega di aver compiuto tale infrazione. Secondo l'agenzia Interfax, il parlamentare è stato interrogato nel quadro di un'inchiesta per "tentato omicidio e tortura" nei confronti di "un cittadino russo durante la tragedia di Odessa" dello scorso maggio, in cui morirono quasi 50 persone.
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