venerdì 6 febbraio 2015
In piazza a Bangalore anche i 140 vescovi dell'India. Si chiede la fine delle violenze contro i cattolici e dei vandalismi negli edifici di culto. (Stefano Vecchia)
Chiese in fiamme, il governo indiano apre un'inchiesta
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Dopo lo scioglimento con la forza di un corteo organizzato ieri a Delhi dall'arcidiocesi per chiedere l'intervento del governo contro i ripetuti attacchi a luoghi di culto cattolici nella città e protezione per la comunità, con decine di fermi, oggi la Chiesa indiana è scesa in piazza con una “Marcia per la pace e l'armonia”. L'evento di Bangalore e a cui hanno partecipato i 140 vescovi indiani riuniti nella grande città meridionale fino al 9 febbraio per la loro Assemblea nazionale, ha coinvolto centinaia di sacerdoti, suore e laici. Tra i partecipanti, il cardinale Oswald Gracias, presidente della Conferenza episcopale cattolica, l'arcivescovo di Delhi, Anil Couto, e l'arcivescovo di Bangalore Bernard Moras. Poco prima dell'avvio dell'iniziativa, una processione con candele, canti e preghiere, i vescovi hanno espresso “angoscia e preoccupazione per gli attacchi che minacciano l'armonia tra le comunità”. All'assemblea della Chiesa indiana avrebbero dovuto partecipare anche gli arcivescovi Arthur Roche e Protase Rugambwa, in rappresentanza di dicasteri vaticani, ma è stato loro negato il visto per ragioni tecniche.
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