giovedì 29 aprile 2021
Accolto l'appello di un condannato. Soddisfazione di Sant'Egidio: «Un atto determinante» verso la ratifica in Parlamento
Una manifestazione di protesta contro la pena di morte

Una manifestazione di protesta contro la pena di morte - Ansa

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La Corte suprema del Malawi ha dichiarato la pena di morte "incostituzionale" e ha ordinato una revisione delle sentenze per tutti coloro che rischiano di essere condannati alla pena capitale. La legislazione del Paese prevede questo tipo di condanna per reati di omicidio o alto tradimento, ma può anche essere applicata, insieme all'ergastolo, in casi molto gravi di stupro, rapine "violente" o violazione di domicilio. I giudici della Corte hanno accolto l'appello di un condannato per omicidio dichiarando la pena di morte "incostituzionale" e, di fatto, abolendola. Ora si attende la ratifica da parte del Parlamento. Nessuna esecuzione è stata effettuata in Malawi dal 1994, ovvero da quando il primo presidente democraticamente eletto, Bakili Muluzi, fortemente contrario alla misura, è entrato in carica. Secondo Amnesty International, l'ultima esecuzione di circa 20 prigionieri è stata messa in atto nel 1992.

La Comunità di Sant’Egidio ha salutato con grande soddisfazione il pronunciamento della Corte Costituzionale del Malawi che il 28 aprile ha dichiarato incostituzionale la pena di morte. «Si tratta infatti di un atto determinante nel processo verso la sua abolizione in questo Paese dell’Africa australe», afferma un comunicato di Sant'Egidio. Nei mesi scorsi, ricorda un comunicato, era stato consegnato al governo del Malawi un "documento di raccomandazioni", redatto con il contributo decisivo di Sant’Egidio nella persona dell’avvocato Alexious Kamangila, in sinergia con i rappresentanti dell’associazione Reprieve e della World Coalition Against the Death Penalty. Il documento, sostenuto anche dall’"African commission on human and peoples right", è risultato decisivo.

«Questa azione di Sant'Egidio, in un Paese dove è presente da anni con numerose iniziative a favore della popolazione, si colloca all’interno del più ampio impegno della Comunità per la moratoria e l’abolizione della pena capitale, portato avanti dal 2005, insieme a quello per l’umanizzazione delle carceri. Un’attività che comprende una significativa sensibilizzazione della società civile anche sul tema della giustizia riabilitativa», prosegue il comunicato. Sant'Egidio ricorda l’attivista Vera Chirwa, che in diverse occasioni prese parte ai convegni internazionali dei Ministri della Giustizia, promossi dalla Comunità sul tema dell’abolizione della pena di morte. «Lungo questi anni sono state portate avanti anche numerose azioni a favore di una riforma del sistema carcerario mentre è cresciuta una consapevolezza su questi temi attraverso la celebrazione annuale delle Città per la vita – città contro la pena di morte, movimento a cui aderiscono oltre 2.300 città nel mondo», afferma il comunicato di Sant'Egidio.

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