martedì 9 gennaio 2018
Nella notte tre lanci di missili su basi militari nella zona est della capitale. Colpita una base militare. Il regime avverte Gerusalemme: vi riteniamo responsabili
Palazzi distrutti dai bombardamenti nel Ghouta orientale, alla periferia di Damasco (Ansa)

Palazzi distrutti dai bombardamenti nel Ghouta orientale, alla periferia di Damasco (Ansa)

COMMENTA E CONDIVIDI

Incursione aerea di Israele in Siria durante la notte: il bersaglio sarebbero basi militari nella zona di al-Qutayfah alla periferia orientale di Damasco. Presumibilmente depositi di armi in una zona della capitale non distante dal teatro degli scontri avvenuti nei giorni scorsi nel Ghouta orientale.
L'esercito di Damasco, con un comunicato diffuso dall'agenzia ufficiale Sana, ha infatti denunciato un attacco condotto durante la notte da Israele in territorio siriano con jet e missili terra-terra che ha causato danni materiali. La contraerea siriana, ha precisato sempre il comunicato, ha colpito un caccia israeliano e intercettato alcuni razzi sparati dal territorio di Israele in tre distinti attacchi missilistici.

L'attacco, sempre secondo la ricostruzione fornita da Damasco, è iniziato alle 2.40 di questa notte con il lancio di diversi missili da parte di Israele, seguito da altri due missili lanciati alle 3.04 e da altri quattro alle 4.14. L'aviazione siriana è riuscita ad abbattere un missile mentre altri hanno colpito una base militare dell'esercito di Damasco causando danni materiali.

Secondo l'esercito siriano «l'aggressione israeliana» è la dimostrazione del «sostegno fornito dall'entità occupante alle organizzazioni terroristiche in Siria e i suoi disperati tentativi di alzare il loro morale dopo i dolorosi colpi subiti a Harasta nella Ghouta orientale alla periferia di Damasco e le immense vittorie che l'esercito siriano arabo sta ottenendo a Idlib». Il Comando generale delle Forze Armate siriane ha quindi «messo in guardia dai rischi rappresentanti da simili aggressioni» e ritiene Israele «responsabile per le sue ripercussioni».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: