giovedì 19 gennaio 2023
La prima ministra ha detto che i sei anni di guida del governo sono stati "molto soddisfacenti" ma anche «molto stressanti» per eventi come la pandemia e l'attacco di Christchurch
La premier neozelandese si è dimessa dicendo di non avere più l'energia necessaria per continuare il suo lavoro

La premier neozelandese si è dimessa dicendo di non avere più l'energia necessaria per continuare il suo lavoro - ANSA

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"Avere un ruolo così privilegiato comporta responsabilità, tra cui quella di sapere in quale momento sei la persona giusta per stare al comando e anche in quale momento non lo sei. Ho dato tutta me stessa per essere primo ministro, ma mi è anche costato molto. Non posso e non devo fare questo lavoro se non ho il pieno di energie, oltre ad un po' di riserva per quelle sfide impreviste che inevitabilmente si presentano".

Con queste parole, commossa, il primo ministro neozelandese, Jacinda Ardern, ha annunciato le dimissioni da capo del governo, e ha convocato le elezioni per il 14 ottobre durante le quali il suo partito laburista, il "Labour Party" dovrà affrontare una difficile battaglia per guadagnare voti. Proprio per questa sfida la premier ha detto di non avere l'energia necessaria dopo sei anni di stress e di fatica che - ha detto - l'hanno provata duramente anche se sono stati "i più soddisfacenti che abbia mai vissuto". I membri del partito laburista voteranno per trovare un suo sostituto domenica prossima. Durante una conferenza stampa, Ardern ha spiegato che ha riflettuto sulla sua decisione durante l'estate chiedendosi seriamente se aveva le energie necessarie per continuare e ha precisato che resterà in carica fino al prossimo 7 febbraio. Proseguirà con il suo mandato di deputata fino alle elezioni di fine anno.

Ardern ha tenuto a sottolineare che dietro la sua decisione non c'è "nessuno scandalo segreto". "Sono umana. Diamo tutto ciò che possiamo il più a lungo possibile e poi arriva il momento. E per me è questo il momento". Jacinda Ardern è stata la più giovane capo di governo nel mondo ad essere eletta nel 2017 ad appena 37 anni e, un anno dopo, la seconda leader nel mondo, dopo Benazir Bhutto nel 1990, ad avere un figlio mentre era in carica. Ha guidato la Nuova Zelanda durante la pandemia e la successiva recessione, il massacro terroristico di Christchurch e l'eruzione del vulcano White Island nel 2019. "Questi eventi sono stati stressanti per l'impatto che hanno avuto", ha detto Jacinda Ardern, "Non c'è mai stato veramente un momento nel quale ci siamo sentiti che stavamo semplicemente governando".

Secondo Anne-Marie Brady, professoressa di politica all'università neozelandese "University of Canterbury", è molto interessante che la Ardern ha spiegato che vuole essere presente e partecipare quando la figlia ancora piccola Neve comincerà la scuola e trovare il tempo di sposare, dopo tanti anni di vita in comune, il fidanzato Clarke, confermando che per ogni politico ma, forse ancora di più per una donna, combinare una sana vita privata con gli impegni pubblici è ancora quasi impossibile. Insomma, secondo l'esperta, le nostre istituzioni e la nostra mentalità non si sono evolute a sufficienza da consentire un buon equilibrio tra affetti e lavoro. Prevale ancora una cultura di "long working hours", tante ore al lavoro, presenzialista, dove esserci sempre è la cosa più importante. "Abbiamo bisogno di persone come Jacinda Ardern in politica", ha spiegato Anne-Marie Brady, "E' stata diretta e ha avuto il coraggio di parlare degli affetti, confermando che le donne si trovano ancora a dover scegliere tra i legami e il lavoro. Il suo gesto dovrebbe portarci a chiederci che cosa possiamo fare di più per sostenere le donne ma anche gli uomini e le loro famiglie quando si impegnano in politica".

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