martedì 12 settembre 2023
L'ha detto lo speaker repubblicano McCarthy. Ma ha rifiutato il voto dell'aula al «sì» alla raccolta delle prove per l'eventuale incriminazione. La Casa Bianca: politica estrema
Il presidente Joe Biden in Vietnam

Il presidente Joe Biden in Vietnam - Reuters

COMMENTA E CONDIVIDI

Il repubblicano Kevin McCarthy, speaker della Camera dei Rappresentanti, ha rotto gli indugi. Ieri, ha autorizzato l’inchiesta ufficiale sull’impeachment del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, e sui presunti illeciti commessi a favore del figlio Hunter. La decisione accontenta l’ala più estrema dei conservatori che da settimane ne parlavano come di un atto dovuto, «logico» e «inevitabile». Ma ha deluso quanti si aspettavano che una sfida di così alto profilo politico passasse attraverso il voto dell’aula. Del resto, era stato lo stesso McCarthy a prometterlo.

Ma la risicata maggioranza di cui il partito gode alla Camera (secondo i media sarebbe stato battuto) lo ha evidentemente costretto a ripensarci: «Non ci sarà alcun voto», ha fatto dire. (Almeno per ora). L’indagine appena annunciata dovrà raccogliere prove sui presunti reati commessi da Biden, nelle vesti di presidente, per favorire gli affari con l’estero del secondogenito Hunter. Le accuse ventilate dai repubblicani sono abuso di potere, ostruzione e corruzione. Gli inquirenti dovranno anche verificare che il titolare della Casa Bianca non ne abbia beneficiato personalmente. La decisone di andare fino in fondo glissando il voto dei deputati certifica tuttavia le frizioni interne al partito sempre più diviso tra moderati e ultrà. I primi ritengono che indagare sui Biden sia un’operazione rischiosa.

Il Comitato di vigilanza ha già indagato per nove mesi sugli affari opachi del clan sin dai tempi in cui il capofamiglia era vicepresidente. Ma non è riuscito a reperire prove schiaccianti a suo carico se non alcune contraddizioni. Molti temono per questo che l’operazione si riveli in un buco nell’acqua che, anzi, come un boomerang si ritorce verso il Grand Old Party favorendo invece i democratici.

Il consenso verso Biden, è infatti salito ieri al 42%. L’ala più a destra dei conservatori ha invece chiesto (e ottenuto) una strategia più dura. Quasi a vendicare i “processi” di impeachment di cui, per due volte, è stato protagonista Donald Trump. Pare che i “ribelli” abbiano minacciato di astenersi da importati votazioni pur di ottenere l’inchiesta. A condurla saranno James Comer, Jim Jordan e Jason Smith, presidenti, rispettivamente, delle commissioni Vigilanza, Giustizia e Modi e mezzi. «Credo che lo stesso presidente – ha sottolineato provocatorio McCarthy – voglia rispondere a certe domande». Un portavoce di Biden si è limitato a rispondere bollando la decisione dello speaker come «estremismo politico ». Alla Casa Bianca ha preso intanto forma la “war room”, l’ufficio da cui una ventina avvocati si prepara a rispondere al “fuoco”.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: