
Le 4 soldate che saranno liberate da Hamas domani - Reuters
Con un lieve ritardo, a metà pomeriggio, i nomi dei quattro ostaggi da liberare sono stati comunicati a metà pomeriggio dalle Brigate Ezzedin al-Qassam, il braccio armato di Hamas. Sono quattro donne, come previsto, ma sono «quattro donne soldato» precisa il portavoce delle Brigate: Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag. La consegna della lista dei nomi, tramite i mediatori, all'ufficio del premier israeliano Netanyahu è un passaggio delicatissimo. L’esame dura un paio d’ore di vera “suspance”. Il motivo trapela subito sui media israeliani: Hamas non avrebbe rispettato l’accordo di cessate il fuoco secondo cui prima dei militari, vanno liberate le donne civili.
La risposta ufficiale arriva solo a sera: Hamas ha violato l'accordo, ma Israele non farà saltare il piano. Hamas, tramite i mediatori, ha fatto sapere di voler rispettare l’accordo ma di aver avuto «complicazioni tecniche». Poi a sera dal premier del Qatar al-Thani giunge quella che per Israele è una garanzia: la donna civile esclusa dalla lista sarà liberata la prossima settimana. Così le famiglie degli ostaggi che saranno liberate domani sono state informate direttamente dall'esercito israeliano. In cambio dovrebbero venire liberati 200 palestinesi detenuti in Israele. Ancora da chiarire se, per ritorsione al mancato rispetto dell’accordo, Israele rinvierà ritorno degli abitanti di Gaza nel nord della Striscia che avrebbe dovuto iniziare già nelle prossime ore.
Nonostante l’esplicita richiesta di Tel Aviv è stata ancora esclusa dalla lista Arbel Yehud, la ragazza 29enne di nazionalità tedesca e israeliana che doveva già essere rilasciata domenica scorsa. Il suo nome era stato sostituito all’ultimo minuto da Hamas con quello di Emily Damari, con cittadinanza israeliana e britannica. Il doppio slittamento perché, si ritiene, Arbel Yehud sarebbe in mano a miliziani della Jihad Islamica e non di Hamas. Altra donna civile in ostaggio di Hamas è Shiri Silberman Bibas, 33 anni, rapita dal kibbutz Nir Oz insieme al marito Yarden e ai figli Ariel, che ha compiuto 5 anni a Gaza, e al più piccolo ostaggio Kfir, di soli 2. Hamas aveva fatto sapere che la famiglia Bibas era stata uccisa in un raid aereo israeliano, ma non aveva mai fornito prove. L’assenza nella lista dei primi ostaggi da liberare non fa che aumentare i timori sulla sua sorte. Israele aveva infatti insistito perché Hamas rilasciasse prima i vivi e poi procedesse a consegnare i corpi dei defunti.
Le quattro soldate, che verranno comunque liberate, erano in servizio come osservatrici presso la base di Nahal Oz, sul confine tra Gaza e Israele. Karina Ariev, nata 20 anni fa a Gerusalemme, era apparsa a luglio in un video di Hamas in cui implorava il governo Netanyahu di «fermare la guerra». Accanto a lei, nello stesso video, Daniella Gilboa, pure lei 20 anni, che ha raccontato di essere stata rapita direttamente dal suo letto. «Una volta le vostre bombe mi hanno quasi ucciso, ho molta paura per la mia vita», aveva detto Danielle. Accanto a loro, nel video, era apparsa Doron Steinbrecher, rilasciata domenica. Tre settimane fa in occasione della ripresa dei negoziati a Doha, la diciannovenne Liri Albag, sempre in un video, raccontava di essere rapita da 450 giorni. «Cosa fareste se qui ci fosse un vostro familiare?», aveva chiesto prima di scoppiare in lacrime. La famiglia aveva dichiarato che Liri nel filmato appariva irriconoscibile. Naama Levy, 20 anni, era invece apparsa nei filmati del 7 ottobre ferita, con i pantaloni insanguinati e con le mani legate dietro la schiena, trascinata su una jeep. Secondo il padre sarebbe stata tenuta prigioniera in un tunnel a Gaza lontana dalle altre soldate.
Intanto un altro accordo di cessate il fuoco subisce modifiche: il ritiro di Israele dal Libano meridionale, previsto domani, non sarà completato. L'esercito di Beirut non è ancora dispiegato nell'area: il ritiro israeliano, ha precisato il governo Netanyahu, è condizionato alla presenza dell’esercito libanese e al ritiro di Hezbollah oltre il fiume Leonte.