
Musk festante all'insediamento di Trump - Reuters
Fra i biglietti Vip per i balli inaugurali (che ne sono tre), le cene con il neo-presidente o il suo vice, l’ingresso al Campidoglio per il giuramento e i posti riservati all’arena Capital One, Donald Trump ha raccolto 250 milioni di dollari da chi voleva un accesso privilegiato alla sua inaugurazione. Si tratta di una cifra record anche per la capitale mondiale del lobbismo, ma non racconta nemmeno tutta la storia dell’ingresso a Washington più sfarzoso e omaggiato della storia americana. Perché c’è un livello ancora più Vip del Vip, ed è la lista esclusiva degli invitati alle feste che si tengono da giorni attorno alla Casa Bianca e che continueranno almeno fino alla fine del mese. Per accedervi in realtà non occorre un pedigree d’eccezione, solo molto, molto denaro. A organizzare i party più ambiti nel Distretto di Columbia Usa sono infatti gli amministratori delegati, i banchieri e gli investitori che aspirano a fare parte della cerchia del nuovo presidente, a ingraziarsi i miliardari che già lo circondano o magari ad avere la possibilità di sussurrare una proposta allettante all’orecchio del nuovo capo della Casa Bianca.
Da giorni, infatti, Washington è una città ad accesso riservato. I principali ristoranti, le gallerie d’arte, le biblioteche e le sale dei migliori hotel sono chiuse al pubblico, anche ai sostenitori di Trump in cappellino rosso accorsi dal cuore dell’America sperando di rubare un’occhiata del loro beniamino. Per ora, a causa anche della decisione di annullare la tradizionale parata sul Mall, dovranno accontentarsi di guardare da fuori, con le mani sui vetri. Le steakhouse e i sushi bar di Georgetown sono stati infatti prenotati da gruppi di lobby come il Chartwell Strategy Group, che rappresenta la banca Fidelity e Hyundai. I ricevimenti più lussuosi in assoluto sono però la riserva dei big della Silicon Valley, che da mesi ha abbracciato senza riserve il ritorno di Trump e che conta di godere della sua influenza positiva sull’industria tecnologica per i prossimi quattro anni.
Peter Thiel, il fondatore di PayPal ha ospitato un gala sabato nella sua casa di Washington. Domenica pomeriggio uno yacht ancorato sul fiume Potomac ha ospitato una festa privata con i conduttori del podcast “All-In”, seguito da tutti i grandi dell’high tech e ha già intervistato Trump l'estate scorsa. Spotify ha tenuto domenica un brunch con Elon Musk. E il capo di Meta Mark Zuckerberg ha invitato il gotha della Silicon Valley a un evento post-giuramento finanziato anche dalla megadonatrice di cause di destra Miriam Adelson.
Ma il record dell’esclusività spetta forse a David Sacks, il più importante sostenitore di Trump a San Francisco nonché lo zar ufficiale dell’intelligenza artificiale della nuova Amministrazione repubblicana e delle criptovalute. Sacks ha “invitato” una lista di Vip (che dovevano sborsare 100.000 dollari l’uno per partecipare) a un “ballo Crypto” venerdì sera, con la possibilità di pagare un milione di dollari e assicurarsi così un posto a tavola per una futura cena con Trump, che dovrebbe svolgersi a febbraio o marzo.