lunedì 19 gennaio 2015
Schierati a protezione di sedi istituzionali, ambasciate, scuole ebraiche. Ancora in fuga la mente degli attentati sventati. È un brussellese di origine marocchine e si troverebbe in Grecia.
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Il Belgio schiera in strada l'esercito a protezione dei possibili obiettivi, dopo lo choc di essersi scoperto infiltrato da molteplici cellule terroristiche islamiste.In 24 ore sono finora 300 i soldati a protezione delle ambasciate di Usa e Israele e alle sedi Nato ed Ue a Bruxelles, oltre che davanti alle scuole ebraiche. Queste ultime sono state protette in particolare ad Anversa. Il capoluogo delle Fiandre è il cuore dell'intemperanze islamiste. Qui è in corso il processo a decine sospetti terroristi della rete jihadista Sharia4Belgium scoperta nel 2010. È ancora in fuga la mente della cellula jihadista smantellata dalle forze speciali della polizia federale belga giovedì scorso a Verviers. A confermarlo è stato il ministro della giustizia belga Koen Geens. Già sabato notte, il procuratore federale Eric Van Der Sypt aveva precisato che, contrariamente alle indiscrezioni diffuse precedentemente dai media locali, nessuna delle due persone fermate poche ore prima ad Atene rispondeva all'identikit di Abdelhamid Abaaoud, il ventisettenne belga di origini marocchine conosciuto con il nome di battaglia di Abou Omar Soussi e indicato come l'organizzatore dell'attentato che i suoi complici uccisi a Verviers stavano preparando."Effettivamente gli arresti effettuati ieri in Grecia - ha detto Geens - non hanno permesso di mettere le mani sulla persona giusta. Continuiamo a dargli la caccia e spero proprio che riusciremo a prenderlo". Il ministro non ha però smentito l'informazione secondo cui Soussi si troverebbe in Grecia, da dove avrebbe guidato telefonicamente la cellula di Verviers fino a giovedì scorso.
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