giovedì 6 luglio 2017
La Procura: possibile una reazione come quella del 22 marzo 2016 che scatenò gli attacchi all'aeroporto e al metrò della capitale belga
Sgominata cellula terroristica, ma ora si temono nuovi attentati
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Dopo gli arresti effettuati a Bruxelles e nel Nord della Francia mercoledì, il Belgio è ancora alla caccia di «diverse persone sospettate di terrorismo», ha riferito un portavoce della Procura federale belga Eric Van der Sijpt. «Temiamo che si sentano con le spalle al muro. Quindi temiamo di conseguenza la stessa reazione del 22 marzo» 2016, quando dei kamikaze hanno messo in atto un duplice attacco a Bruxelles, uccidendo 32 persone all’aereoporto e nella metropolitana della capitale belga, dopo la scoperta da parte della polizia di un loro nascondiglio. Una delle perquisizioni è avvenuta in un garage in cui sono stati trovati tre kalashnikov, una quindicina di caricatori, pistole, munizioni, uniformi dell’agenzia di sicurezza, e quattro detonatori. Nella stessa operazione è stata arrestata anche una persona a Wattignies, nel nord della Francia.
Almeno due dei quattro sospetti arrestati nei raid anti-terrorismo stavano probabilmente pianificando un attentato. Si tratta di Akim e Khalid Saouti, di 40 e 37 anni, fratelli di Saïd Saouti, fondatore del gruppo di motociclisti musulmani noto come Kamikaze Riders legato a varie condanne per terrorismo e con il gruppo islamico Sharia4Belgium. I Kamikazes Riders, gruppo che si è formato nel 2003, è sospettato di falliti attacchi nella capitale belga alla fine del 2015, mentre a ottobre 2016 due membri sono stati condannati a 6 e a 3 anni per appartenenza a un gruppo terroristico, con l’accusa di pianificare un attentato simile a quelli del 13 novembre 2015 a Parigi. Fonti della Procura federale belga tuttavia precisano che, «nonostante non si possa escludere uno scenario simile a quello del 22 marzo del 2016», gli inquirenti non hanno ora «nessun elemento che avvalori questa ipotesi».

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