sabato 6 novembre 2021
Continuano le ricerche di Sohail: il 19 agosto il padre lo diede a un soldato Usa all'aeroporto Karzai, mezz'ora dopo nessuno lo ha più trovato. La famiglia è negli Usa, le ricerche tramite volantino
Il volantino per la ricerca di Sohail

Il volantino per la ricerca di Sohail - Courtesy della famiglia Ahmadi, via Reuters

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Che fine ha fatto Sohail? Dove si trova il neonato? È un appello che sta facendo il giro del mondo, quello lanciato dall'Afghan Refugee Relief per ritrovare il piccolo afghano di due mesi.

È stata una manciata di secondi a decidere la sorte di Sohail: i genitori avevano raggiunto l'aeroporto di Kabul nei giorni della caduta della capitale in mano ai taleban. Era il 19 agosto: in mezzo a una folla impazzita, con cinque figli al seguito, padre e madre avevano accettato la mano tesa di un militare americano, affidandogli il bimbo più piccolo al di là della recinzione, anche perché correva il rischio di essere travolto e schiacciato dalla calca. Questione di pochi minuti, pensavano Mirza Ali Ahmadi e la moglie Suraya, il tempo necessario a percorrere i 5 metri che li separavano dall'entrata dell'aeroporto. Ma le cose sono andate diversamente: i taleban in quel momento iniziarono a respingere i fuggiaschi e alla famiglia era servita mezz'ora per entrare nello scalo. E Sohail non c'era più.

Mirza Ali Ahmadi ha lavorato per 10 anni come guardia di sicurezza all'ambasciata americana, ed è per questo che aveva ottenuto il lasciapassare per espatriare. Il bambino è stato cercato dappertutto nello scalo di Kabul, con l'aiuto di un comandante americano. Anche nell'area riservata ai bambini, Sahail non c'era. Le ricerche sono durate tre giormi. Poi Mirza Ali, 35 anni, Suraya, 32 anni e i loro figli di 17, 9, 6 e 3 anni hanno dovuto imbarcarsi su un volo per il Qatar, da dove poi hanno raggiunto la Germania e infine gli Stati Uniti.

Ora la famiglia è a Fort Bliss, in Texas, in attesa di essere trasferita in un'altra località degli Stati Uniti. Intanto le ricerche di Sohail continuano: la comunità afghana espatriata ha stampato volantini con le foto del piccolo, nella speranza che qualcuno lo riconosca. Anche il Dipartimento di Stato americano ha avviato ricerche.

Nelle ore concitate della fuga da Kabul di tutti gli afghani che avevano in qualche modo collaborato con gli occidentali, sis ono viste diversi episodi di bambini passati di mano in mano per metterli al sicuro. Tutti sono stati ricongiunti ai genitori. Tutti tranne Sohail.

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