Ospedali colpiti, vittime e fame: ecco i numeri di Gaza

Il calcolo è stato fatto dagli analisti dell'Ispi in base ai rapporti delle agenzie Onu, le dichiarazioni di entrambi i fronti (Israele e Hamas) e delle Ong
May 30, 2025
Ospedali colpiti, vittime e fame: ecco i numeri di Gaza
ANSA | La distribuzione dl cibo nel campo profughi di Khan Yunis
La verità dei numeri non è assoluta, come in ogni guerra. Né verificabile obiettivamente visto che l'accesso alla Striscia di Gaza è ancora vietato ai media internazionali. Ma un calcolo verosimile è stato fatto dagli analisti dell'Istituto per gli studi di politica internazionale (Ispi) in base ai rapporti delle agenzie Onu, le dichiarazioni di entrambi i fronti (quello israeliano e quello di Hamas) e delle Organizzazioni non governative. Eccone una sintesi, mentre si concretizza l'accordo per la tregua di due mesi e lo scambio tra prigionieri e ostaggi israeliani in mano al gruppo terroristico che comanda nella Striscia.

Ogni mese 1.500 vittime

Malgrado cifre molto incerte e dibattute, la Sanità di Gaza parla di oltre 54.000 dal 7 ottobre, con una media 1.500 morti al mese. Vittime di cui almeno la metà sono donne e bambini (Israele non contesta questa stima, mentre per Hamas sono il 70%

Ospedali colpiti 720 volte

A Gaza non sono sicuri neppure gli ospedali. Non solo quasi l’80% delle strutture sanitarie è stato danneggiato (63%) o distrutto (16%), ma sono quasi 920 le persone morte in 720 attacchi israeliani a strutture sanitarie. Un decesso ogni 50 del conflitto

Danneggiate 7 case su dieci

Da immagini satellitari, le Nazioni Unite stimano che più del 70% di tutti gli edifici che si trovano nella Striscia sia ormai stato danneggiato, e il 28% completamente distrutto. Nella primavera-estate del 2024 la quantità di edifici distrutti o danneggiati è cresciuta molto

Crisi alimentare pe il 93%

Oltre il 93% della popolazione di Gaza vive in una situazione di crisi alimentare, e il 12% di loro si trova in condizioni “catastrofiche”, a tutti gli effetti di una carestia. Tra ottobre 2023 e oggi, è la seconda volta che le condizioni peggiorano in questa maniera (Fonte ISPI)

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