Mancano i soldi, l'Onu sospende le indagini sugli abusi in Congo
di Redazione
A causa della grave crisi di liquidità, innescata dal taglio Usa ai finanziamenti, nelle regioni orientali del Kivu non si cercheranno più i responsabili delle violenze compiute da 2022 a oggi

I diritti umani sono il bene rinunciabile in momenti di crisi. Questo pensa l'Onu, o meglio è stata indotta a pensarlo dai tagli ai finanziamenti ordinati da Donald Trump. A causa di una grave crisi di liquidità, dovuta appunto al taglio dei fondi americani, l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha annunciato la sospensione della missione conoscitiva sulle violazioni dei diritti umani commesse a partire dal 2022 nell'Est della Repubblica democratica del Congo e il rinvio della creazione di una commissione d'inchiesta. Stando a quanto riferito dall'Alto commissario Onu per i diritti umani Volker Turk, la missione aveva già portato alla raccolta di "una grande quantita' di prove da parte di vittime e testimoni in Congo, in Ruanda, in Burundi e in altri Paesi".
Avviata a febbraio dopo l'adozione di una risoluzione del Consiglio per i diritti umani che chiedeva l'istituzione urgente di una missione conoscitiva e di una commissione d'inchiesta composta da tre esperti indipendenti, l'indagine mirava a "raccogliere, riunire e analizzare le prove" delle accuse e delle violazioni dei diritti umani commesse dal gennaio 2022 nelle province del Nord e del Sud Kivu.
In una lettera interna ottenuta dalla Reuters, meno di sei mesi dopo Turk ha annunciato che la commissione non può essere istituita "finche' non saranno messi a disposizione i fondi". Interpellato dall'emittente francese Rfi, l'Alto Commissariato ha espresso rammarico per non poter proseguire il lavoro "visto il calo di 60 milioni di dollari dei contributi volontari rispetto al 2024", ammettendo che "semplicemente non siamo in grado di avviare i lavori della commissione d'inchiesta come previsto".
Avviata a febbraio dopo l'adozione di una risoluzione del Consiglio per i diritti umani che chiedeva l'istituzione urgente di una missione conoscitiva e di una commissione d'inchiesta composta da tre esperti indipendenti, l'indagine mirava a "raccogliere, riunire e analizzare le prove" delle accuse e delle violazioni dei diritti umani commesse dal gennaio 2022 nelle province del Nord e del Sud Kivu.
In una lettera interna ottenuta dalla Reuters, meno di sei mesi dopo Turk ha annunciato che la commissione non può essere istituita "finche' non saranno messi a disposizione i fondi". Interpellato dall'emittente francese Rfi, l'Alto Commissariato ha espresso rammarico per non poter proseguire il lavoro "visto il calo di 60 milioni di dollari dei contributi volontari rispetto al 2024", ammettendo che "semplicemente non siamo in grado di avviare i lavori della commissione d'inchiesta come previsto".
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