Le parole di Vance, il pressing Ue: verso il vertice, con l'incognita Zelensky
di Redazione
A 4 giorni dall'incontro Trump-Putin, diplomazie al lavoro. Riunione d'emergenza a Bruxelles, mentre il vicepresidente Usa avverte: l'intesa alla fine non farà felici né Mosca né Kiev

L'Unione Europea terrà una riunione d'emergenza, in videoconferenza, dei suoi ministri degli Esteri, in vista dei colloqui previsti per questa settimana tra Donald Trump e Vladimir Putin sulla guerra in Ucraina, che hanno sollevato timori di un accordo a spese di Kiev. A quattro giorni dall'atteso vertice Trump-Putin, che dovrebbe segnare una svolta definitiva sul futuro dell'Ucraina, le diplomazie sono al lavoro. Il nodo resta lo stesso: come far rientrare il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nella partita.
Domenica sera, sul tema, è intervenuto anche il vicepresidente Usa, JD Vance, che in un'intervista a Fox News ha sottolineato come «l'accordo alla fine non renderà felici né la Russia né l'Ucraina». Guardando al fronte interno, il numero 2 della casa Bianca ha ribadito come «gli americani siano stanchi di continuare a inviare i soldi delle loro tasse a questo conflitto». Se gli europei vorranno pagare le armi statunitensi per mandarle a Kiev, «per noi va bene», ha aggiunto Vance.
Il tentativo di coinvolgere anche Kiev nel negoziato di pace ha fatto infuriare Mosca, che nel fine settimana è tornata ad attaccare Bruxelles. «Gli euroimbecilli cercano di ostacolare i tentativi americani di aiutare a risolvere il conflitto ucraino» ha affermato l'ex presidente Dmitry Medvedev, dopo che, in una dichiarazione congiunta, i leader di Francia, Italia, Germania, Polonia, Finlandia e della Ue avevano ribadito il loro «incrollabile impegno» per «l'integrità territoriale dell'Ucraina» e hanno fatto appello a «fare pressione su Mosca» con «misure restrittive». Anche la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, era intervenuta duramente sulle mosse dei Paesi Ue, parlando di progetti assimilabili a un «volantino nazista».
I leader europei hanno intensificato i contatti e si stanno impegnando a formare un fronte unito a sostegno dell'Ucraina dopo l'annuncio del vertice tra i presidenti degli Stati Uniti e della Russia in Alaska, venerdì. Allo stato attuale, la presenza del presidente ucraino non è prevista, sebbene rimanga «possibile», secondo l'ambasciatore statunitense presso la Nato, Matthew Whitaker.
L'incontro di lunedì è stato convocato dall'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, Kaja Kallas. Vi parteciperà anche il ministro ucraino Andrii Sybiha. Lo stesso capo di Stato ucraino ha tenuto colloqui negli ultimi tre giorni con 13 leader europei, nonché con i presidenti del Kazakistan e dell'Azerbaigian. E poi, Kiev «sta ovviamente lavorando con gli Stati Uniti».
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