La lettera di 1.400 funzionari a Von der Leyen: intervenga su Israele

Gli uomini che lavorano nelle istituzioni Ue rompono gli indugi e scrivono alla Commissione: in gioco la credibilità dell'Europa. E la vicepresidente Ribera attacca: a Gaza molto vicini al gen
August 7, 2025
La lettera di 1.400 funzionari a Von der Leyen: intervenga su Israele
Di fronte all’esitante risposta Ue sulla situazione a Gaza, la Commissione Europea si ritrova lacerata al suo interno con tanto di rivolta interna di tantissimi funzionari comunitari. «Se non è genocidio, diciamo che somiglia molto alla definizione» che se ne dà, ha dichiarato a Politico.eu la vicepresidente della Commissione Teresa Ribera, in aperto contrasto con la prudenza della presidente Ursula von der Leyen.
Circa 1.400 funzionari delle istituzioni Ue hanno inviato una lettera a Von der Leyen e all’Alto rappresentante Kaja Kallas. Quanto accade a Gaza, scrivono, è «un test cruciale per le fondamenta morali e politiche della nostra Unione». Adesso «vi esortiamo con urgenza a intraprendere, a nome dell’Ue, un’azione immediata per premere su Israele». Il tutto chiedendo misure dure: sanzioni dirette e sospensione di ogni cooperazione con Israele e stop ai fondi previsti. In gioco «la credibilità e la leadership morale» dell’Ue.
Quanto accade a Gaza, dice ad Avvenire Francesca Somma, funzionaria della Commissione e firmataria della lettera, «sta creando sempre più un clima di sofferenza tra molti di noi. Siamo di fronte a una piena violazione del diritto internazionale, e il fatto che dall’Ue non siano arrivate azioni concrete è qualcosa che consideriamo in contrasto con i valori fondanti dell’Unione». Un disagio particolarmente forte per «alcuni di noi che si trovano ad eseguire compiti e funzioni riguardanti attività alle quali partecipa anche Israele: praticamente, è come se, in contrasto con i nostri principi, anche noi fossimo complici di questo massacro».
La Commissione conferma la ricezione della missiva. Per ora non ha risposto, ma un portavoce lancia un monito. I funzionari Ue, dice ad Avvenire, hanno l’obbligo di «rispettare i principi di imparzialità e lealtà all’Unione, astenendosi da azioni o comportamenti che possano riflettersi negativamente sulla loro posizione», e per «esprimere le loro opinioni sulle politiche Ue hanno numerosi strumenti interni a loro disposizione». Invece «lettere interne ai vertici non sono destinate a essere comunicate in pubblico». I servizi competenti della Commissione «valuteranno e affronteranno la situazione».

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