Il tappeto rosso, la maglia di Lavrov, la “Bestia”: le istantanee del vertice
Sono immortalate in una simbolica galleria fotografica le immagini del rendez-vous in Alaska tra Trump e Putin. Eccole

È spuntata materialmente anche l’Unione Sovietica, oltre ad essere stata il fantasma che ha aleggiato da giorni sul vertice tra un nostalgico come Putin e un entusiasta del duopolio d’antan del tycoon. Il ministro degli Esteri, Sergeij Lavrov, l’Urss se la porta addosso e ha fatto il suo ingresso in scena, scendendo dall’aereo che lo ha portato in Alaska, con un abbigliamento sorprendente: Lavrov si è presentato alla base di Anchorage indossando una felpa con un'enorme scritta “Cccp'”, l’acronimo della defunta Urss in caratteri cirillici.

L'applauso di Trump
Quasi barcollando nella discesa dall’Air Force One, nemesi per immagini delle sue ironie sugli inciampi di Joe Biden, Trump ha lasciato di sasso molti per un altro episodio arrivato pochi minuti più tardi. Mentre Putin (ad arte) si avvicinava con passo baldanzoso sul tappeto rosso il tycoon ha cominciato ad applaudire il ricercato per crimini di guerra. Poco prima aveva “riabilitato”, con una lunga telefonata, anche del dittatore bielorusso Lukashenko grande alleato dello zar. La scena degli applausi è stata tagliata nel video ufficiale della Casa Bianca.

La “Bestia” e le parole segrete
Il presidente americano è salito sulla sua limousine, “The Beast”, dallo sportello di destra, quello russo da sinistra. Non era previsto: l’“Aurus” del capo del Cremlino era già sulla pista ad aspettarlo. Pare che sia stato il presidnte americano ad invitare l’ospite a percorrere insieme i 10 minuti di tragitto dall’aeroporto alla sede del vertice. Il fuoriprogramma ha scatenato le ricostruzioni dietrologiche sui motivi e su che cosa si siano detti. E se Putin ha accettato per cortesia o perché, ossessionato da un complotto per ucciderlo, si sentiva più sicuro accanto a Trump?
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