Il furto al Louvre, la Francia si interroga sulla sicurezza dei musei
di Redazione
Una banda di "soliti ignoti" si è introdotta domenica all'apertura usando una camionetta fornita di montacarichi e arrivando al primo piano nella Galleria di Apollo. Dopo un'operazione cronometrata - 7 minuti in tutto - si sono dileguati, portando via otto gioielli

La Francia si interroga sulla sicurezza dei suoi musei. E, in particolare, del più grande museo del mondo, il Louvre. Una banda di "soliti ignoti" si è introdotta domenica all'apertura usando una camionetta fornita di montacarichi e arrivando al primo piano nella Galleria di Apollo, la più ricca di gioielli: corone con 1.300 diamanti incastonati, tiare di imperatrici cariche di smeraldi, oggetti dal "valore inestimabile". Erano in quattro, due nel furgone, due su potenti scooter. Dopo un'operazione cronometrata - 7 minuti in tutto - si sono dileguati, portando via otto gioielli. E perdendone per strada soltanto uno, la preziosa corona dell'imperatrice Eugenia, moglie di Napoleone III, rimasta danneggiata nella movimentata fuga. Il celebre museo è rimasto chiuso per tutta la giornata, i visitatori che erano già all'interno sono stati evacuati. Qualcuno riferisce di momenti di panico, la maggior parte dei testimoni erano incuriositi dall'imprevisto. Uno ha addirittura girato un video col cellulare in cui compare per lunghi secondi uno dei ladri, ben visibile con il gilet giallo, intento ad aprire una teca dalla quale estrae poi i preziosi.
Il furto commesso al Louvre è "un attentato a un patrimonio che amiamo perché è la nostra storia. Troveremo le opere e gli autori saranno assicurati alla giustizia". Lo ha scritto su il presidente francese Emmanuel Macron aggiungendo che "si sta facendo di tutto, ovunque, per raggiungere questo obiettivo, sotto la guida della procura di Parigi". "Il progetto Louvre Nouvelle Renaissance - ha spiegato l'inquilino dell'Eliseo - lanciato a gennaio, prevede un rafforzamento della sicurezza. Sarà il garante della conservazione e della protezione di ciò che costituisce la nostra memoria e la nostra cultura".
Secondo il primo resoconto del neoministro dell'Interno, Laurent Nuñez, prefetto di Parigi fino a pochi giorni fa, "i 4 ladri, forse stranieri, si sono introdotti nel museo tra le 9:30 e le 9:40". Erano arrivati dal Lungosenna, due a bordo di grossi scooter e due sul furgone con il montacarichi. Non hanno dato subito nell'occhio poiché hanno agito in prossimità di un cantiere che da mesi ostruisce la circolazione con camion, gru e furgoni. I malfattori, con gilet gialli come fossero lavoratori del cantiere, sono saliti sul montacarichi e si sono introdotti subito, a colpo sicuro, nella Galleria di Apollo, al primo piano dell'ala Denon del museo. Hanno forzato la finestra utilizzando una sega circolare, poi una volta all'interno della galleria hanno infranto due teche e si sono impadroniti dei gioielli uscendo esattamente dopo 7 minuti - ha riferito Nuñez - e dileguandosi sui due scooter, due Yamaha T-Max. Poco più tardi, è stata ritrovata la corona dell'imperatrice Eugenia, con 1354 diamanti e 56 smeraldi, danneggiata e subito affidata ai periti.
Stando alle informazioni ufficiali diffuse in serata dal ministero della Cultura, seguiti alle polemiche sullo stato della sicurezza e dei sistemi di allarme all'interno del museo, "gli allarmi sulla finestra esterna della galleria di Apollo e sulle due vetrine" infrante "sono scattati". "Al momento dell'effrazione - spiega il ministero diretto da Rachida Dati, la prima ad accorrere sul posto - particolarmente rapida e brutale, i 5 agenti del museo presenti nella sala e negli spazi adiacenti sono immediatamente intervenuti per applicare il protocollo di sicurezza: stabilire il contatto con le forze dell'ordine e proteggere prioritariamente le persone". Secondo il bilancio del ministero, i banditi "sono stati messi in fuga e hanno lasciato dietro di loro attrezzature e oggetti che stavano rubando, come appunto la corona dell'imperatrice. Un tentativo di incendio del furgone utilizzato dai ladri è stato impedito grazie all'intervento di un agente del museo". Nessuno è rimasto ferito nell'azione dei banditi, da più parte definiti "dei professionisti".
Se il presidente Emmanuel Macron - ha fatto sapere l'Eliseo - "è stato informato in tempo reale" sullo svolgimento dei fatti, le polemiche non si sono fatte attendere. "Un'umiliazione per la Francia", ha detto il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, mentre Marine Le Pen ha sostenuto che "i nostri musei ed edifici storici non sono in sicurezza proporzionata alle minacce che pesano su di loro". Da anni infuriano le polemiche sulla sicurezza e la vetustà delle strutture del Louvre. Il 16 giugno i dipendenti avevano scioperato per denunciare la mancanza di personale. A gennaio, la direttrice del museo, Laurence des Cars, aveva allertato Rachida Dati sulla "moltiplicazione di avarie" e sull'impellenza di "grandi lavori". Alla fine di gennaio, con un discorso davanti alla Gioconda, Emmanuel Macron aveva annunciato "un vasto cantiere di rinnovamento" del museo per un totale di 500 milioni di euro.
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