Come uno sciroppo per la tosse ha ucciso 19 bambini in India

Il farmaco incriminato conteneva un solvente industriale tossico. Il buco dei controlli e il mercato parallelo dei medicinali contraffatti
October 8, 2025
I media indiani danna la notizia della morte dei bambini causata dallo sciroppo killer
In India è radicato un mercato diffuso e ben organizzato di farmaci contraffatti
Un copione terribile. E, purtroppo, non nuovo per l’India. Una serie di decessi di bimbi, in una cittadina del Madhya Pradesh, senza una apparente ragione. Indagini che procedono quasi alla cieca, in più direzioni. Finché l’amara scoperta. Almeno 19 bambini, di età compresa tra uno e sei anni, sono morti dopo l'assunzione di un comune sciroppo per la tosse. Come riporta la Bbc, “settimane dopo, un laboratorio statale nella città meridionale di Chennai ha confermato il peggio. Lo sciroppo in questione conteneva il 48,6% di dietilenglicole, un solvente industriale tossico che non dovrebbe mai essere presente nei medicinali. L'insufficienza renale è comune dopo l'assunzione di questo prodotto velenoso”. Non si è trattato di una (drammatica) occorrenza isolata. Nel vicino Stato del Rajasthan, la morte di due bambini piccoli, avvenuta presumibilmente dopo aver consumato uno sciroppo di destrometorfano di produzione locale – un sedativo della tosse non sicuro per i bambini molto piccoli – ha suscitato indignazione e un'indagine governativa.
Come scrive ancora la Bbc, “ogni volta che le autorità di regolamentazione indiane promettono riforme, riappaiono sciroppi contaminati, il che riflette un mercato farmaceutico frammentato e, secondo i critici, un sistema di regolamentazione debole che fatica a supervisionare centinaia di sciroppi a basso costo, spesso non approvati, prodotti da piccole aziende e venduti senza ricetta”. A questo si aggiunge il problema endemico della corruzione che infiltra il sistema di controllo dei farmaci, "un labirinto di debolezze nell'applicazione delle norme e nella regolamentazione". Secondo Market Research Future, il mercato indiano degli sciroppi per la tosse è destinato a salire vertiginosamente da 262,5 milioni di dollari nel 2024 a 743 milioni di dollari entro il 2035, con un tasso di crescita annuo composto del 9,9%.
Sono dunque due i deficit strutturali che affliggono il sistema farmaceutico indiano. Nel gigante asiatico esiste ed è radicato un mercato diffuso e ben organizzato di farmaci contraffatti. In secondo luogo, il quadro normativo indiano in materia di controllo sui farmaci appare "forato" da una serie di leggi permissive e tarlato da innumerevoli scappatoie. "A ciò si aggiunge un contesto politico che continua a ostacolare l'applicazione e la responsabilità nell'industria farmaceutica indiana in forte espansione, che dovrebbe raggiungere un valore interno di 130 miliardi di dollari entro il 2030 e con un mercato di esportazione che vale già oltre 25 miliardi di dollari all'anno".
L'India conta circa 10.500 unità produttive farmaceutiche, secondo i dati riportati nel 2024, la maggior parte delle quali classificate come micro, piccole e medie imprese. Secondo l'ultima indagine nazionale sui farmaci condotta dal ministero della Salute indiano tra il 2014 e il 2016, oltre il 3% dei farmaci venduti nei punti vendita al dettaglio del Paese era di qualità scadente o contraffatto. Nel 2022, un ministro di Stato per la Salute ha dichiarato al Parlamento indiano che, su quasi 85.000 farmaci testati dalle autorità di regolamentazione nel 2020-2021, oltre il 3% era al di sotto degli standard e circa lo 0,3% – 263 farmaci – era falso.

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