Città a misura di famiglia, la migliore è Praga. Le peggiori? Le italiane
di Luciano Moia
Un sito australiano ha stilato una classifica per capire il posto migliore dove crescere figli piccoli. Tra i nostri capoluoghi svetta Milano, ma è solo 35esima. Al quart'ultimo posto Napoli.

Esiste un elenco delle migliori città europee dove una giovane famiglia dovrebbe andare a vivere. Ma esiste anche un elenco delle peggiori. Nel primo elenco non ci sono città italiane. Nel secondo ce ne sono ben quattro. Non è un gioco, ma una ricerca seria che, per quanto opinabile come tutte le ricerche che scelgono di puntare su alcuni parametri, trascurandone altri, è stata stilata con criteri scientifici.
L’ha realizzata Compare The Market, sito australiano al servizio dei consumatori, in particolare per le comparazione di mutui per la casa. L’approfondimento è interessante perché realizzato nella prospettiva di una giovane famiglia che si mette a tavolino e si chiede quale sia il posto migliore per andare a vivere. Per scoprirlo esanima una serie di punti che, effettivamente, sono importanti per capire dove trovare la condizioni migliori per la vita quotidiana di genitori e figli.
Sono state prese in considerazione voci come i congedi parentali, il livello di istruzione, le politiche familiari, i tassi sui mutui, la sicurezza, l’assistenza sanitaria, il costo della vita, e poi la presenza di asilo nido, parchi, musei, gallerie d’arte, impianti sportivi. Tutti aspetti obiettivamente importanti. Sulla base della presenza di queste condizioni è stato assegnato un punteggio. Come ne usciamo? Malissimo. Nella classifica delle città peggiori, guidata da Atene, seguita da Birmingham e Marsiglia, la quarta peggiore è Napoli, la quinta peggiore Torino, l’ottava peggiore Roma – comunque meglio di Madrid e Siviglia – seguita da Milano (nona) e da Barcellona.
E la classifica top? Eccola. Al primo posto Praga. Poi a seguire Graz, Lubiana, Helsinki, Amsterdam, Porto, Vienna, Monaco di Baviera, Parigi e, al decimo posto, Zurigo. Se si prosegue in questa classifica d’eccellenza per incontrare la prima città italiana, che è Milano, bisogna arrivare al 35esimo posto. Ma, come abbiamo visto, è anche la nona delle peggiori.
Come mai Praga è vincente? Ha il maggior numero di congedi parentali combinati, ma – si legge nel sito australiano - ha anche il più alto livello di istruzione. E poi ha il secondo maggior numero di musei e gallerie, il quinto punteggio per quanto riguarda la sicurezza e il settimo per il costo della vita.
La classifica in realtà è mondiale, ma la ricerca prende in considerazione soprattutto le città europee nella convinzione che sia proprio il vecchio Continente il posto migliore dove mettere su casa. “È chiaro che l'Europa domina – si legge ancora - come luogo in cui crescere i bambini piccoli, grazie a una combinazione di sostegno governativo, costo della vita e cose da fare”.
Guardando i singoli fattori, Budapest è al secondo posto per il congedo parentale combinato con 181 settimane, nonostante abbia ottenuto il 20° posto complessivo; con Göteborg e Stoccolma al quarto posto a pari merito, rispettivamente all'11esimo al 18° posto nella classifica generale.
Per livello di istruzione, Varsavia è al secondo posto con il 93%, con diverse città statunitensi e canadesi che raggiungono il 92%, tra cui Toronto, Montreal, Los Angeles e Chicago.
L'Italia ha il secondo tasso di interesse sui mutui più bassi, al 3,13%, eppure Milano è la migliore città italiana per famiglie e si colloca solo al 35esimo posto. Per la salute, Oslo è quella da battere, con Göteborg e Stoccolma al secondo posto.
Valencia ha il punteggio più basso per quanto riguarda il costo della vita ma si colloca solo al 28esimo posto.
E la città che a livello mondiale ha la maggior percentuale di verde in rapporto al numero degli abitanti? Chicago, seguita da Houston e New York City; mentre Lisbona ha il maggior numero di musei e gallerie d'arte ogni 100.000 abitanti, nonché il secondo maggior numero di impianti sportivi. Eppure risulta solo al 19esimo posto dell’indagine.
Che dire? Tanti aspetti interessanti e curiosi. Ma nulla di più. Perché scegliere dove andare a vivere non è possibile per - quasi - nessuno. E, soprattutto, esistano ragioni personali, affettive, relazionali, culturali più importanti dei parametri presi in considerazione dal sito australiano.
L’ha realizzata Compare The Market, sito australiano al servizio dei consumatori, in particolare per le comparazione di mutui per la casa. L’approfondimento è interessante perché realizzato nella prospettiva di una giovane famiglia che si mette a tavolino e si chiede quale sia il posto migliore per andare a vivere. Per scoprirlo esanima una serie di punti che, effettivamente, sono importanti per capire dove trovare la condizioni migliori per la vita quotidiana di genitori e figli.
Sono state prese in considerazione voci come i congedi parentali, il livello di istruzione, le politiche familiari, i tassi sui mutui, la sicurezza, l’assistenza sanitaria, il costo della vita, e poi la presenza di asilo nido, parchi, musei, gallerie d’arte, impianti sportivi. Tutti aspetti obiettivamente importanti. Sulla base della presenza di queste condizioni è stato assegnato un punteggio. Come ne usciamo? Malissimo. Nella classifica delle città peggiori, guidata da Atene, seguita da Birmingham e Marsiglia, la quarta peggiore è Napoli, la quinta peggiore Torino, l’ottava peggiore Roma – comunque meglio di Madrid e Siviglia – seguita da Milano (nona) e da Barcellona.
E la classifica top? Eccola. Al primo posto Praga. Poi a seguire Graz, Lubiana, Helsinki, Amsterdam, Porto, Vienna, Monaco di Baviera, Parigi e, al decimo posto, Zurigo. Se si prosegue in questa classifica d’eccellenza per incontrare la prima città italiana, che è Milano, bisogna arrivare al 35esimo posto. Ma, come abbiamo visto, è anche la nona delle peggiori.
Come mai Praga è vincente? Ha il maggior numero di congedi parentali combinati, ma – si legge nel sito australiano - ha anche il più alto livello di istruzione. E poi ha il secondo maggior numero di musei e gallerie, il quinto punteggio per quanto riguarda la sicurezza e il settimo per il costo della vita.
La classifica in realtà è mondiale, ma la ricerca prende in considerazione soprattutto le città europee nella convinzione che sia proprio il vecchio Continente il posto migliore dove mettere su casa. “È chiaro che l'Europa domina – si legge ancora - come luogo in cui crescere i bambini piccoli, grazie a una combinazione di sostegno governativo, costo della vita e cose da fare”.
Guardando i singoli fattori, Budapest è al secondo posto per il congedo parentale combinato con 181 settimane, nonostante abbia ottenuto il 20° posto complessivo; con Göteborg e Stoccolma al quarto posto a pari merito, rispettivamente all'11esimo al 18° posto nella classifica generale.
Per livello di istruzione, Varsavia è al secondo posto con il 93%, con diverse città statunitensi e canadesi che raggiungono il 92%, tra cui Toronto, Montreal, Los Angeles e Chicago.
L'Italia ha il secondo tasso di interesse sui mutui più bassi, al 3,13%, eppure Milano è la migliore città italiana per famiglie e si colloca solo al 35esimo posto. Per la salute, Oslo è quella da battere, con Göteborg e Stoccolma al secondo posto.
Valencia ha il punteggio più basso per quanto riguarda il costo della vita ma si colloca solo al 28esimo posto.
E la città che a livello mondiale ha la maggior percentuale di verde in rapporto al numero degli abitanti? Chicago, seguita da Houston e New York City; mentre Lisbona ha il maggior numero di musei e gallerie d'arte ogni 100.000 abitanti, nonché il secondo maggior numero di impianti sportivi. Eppure risulta solo al 19esimo posto dell’indagine.
Che dire? Tanti aspetti interessanti e curiosi. Ma nulla di più. Perché scegliere dove andare a vivere non è possibile per - quasi - nessuno. E, soprattutto, esistano ragioni personali, affettive, relazionali, culturali più importanti dei parametri presi in considerazione dal sito australiano.
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