Babis, il «Trump ceco» che ha fatto il pieno a Praga

Il partito populista Ano primo con il 35%. Ma non ha la maggioranza assoluta: per formare il governo deve cercare alleanze con l'estrema destra
October 4, 2025
Babis, il «Trump ceco» che ha fatto il pieno a Praga
Andrej Babis, il leadeer del partito Ano vincitorer delle elezioni in Repubblica Ceca/ ANSA
Il partito dell'ex primo ministro Andrej Babis ha vinto sabato le elezioni legislative in Repubblica Ceca. Una rimonta vincente per il miliardario populista, autoproclamatosi sostenitore di Donald Trump, e che quattro anni fa aveva perso il potere per un soffio. Il suo movimento Ano ("Azione dei cittadini scontenti", "Si'" in ceco) ha infatti ottenuto il 35% dei voti superano di gran lunga l'alleanza di centro-destra, Spolu (Insieme) - guidata dal capo del governo uscdnte Petr Fiala e favorevole al sostegno all'Ucraina - crollata a circa il 23% dei voti. I liberali di Stan - partito che in precedenza era stato al governo e parte della coalizione di Fiala - hanno ottenuto poco meno dell'11%. L'affluenza ai seggi è stata del 68,89%. "Cercheremo di formare un governo guidato da Ano", ha subito commentato Babis sottolineando che discuterà di alleanze con il partito di estrema destra Spd, che ha ottenuto il 7,9% dei voti, e con il partito di destra Motoristas (6,8%), Automobilisti per se stesi.
I risultati indicano dunque che Ano avrà bisogno di alleati per governare: per formare un governo di maggioranza servono almeno 101 seggi sui 200 dell'Assemblea, e al momento Ano ne otterrebbe 81. "Ci aspetta probabilmente un governo guidato da Andrej Babis, ma la domanda è con chi si alleerà", ha dichiarato Otto Eibl, analista dell'Universita' Masaryk di Brno (sud-est).
Babis, 71 anni, che ha guidato la Repubblica Ceca dal 2017 al 2021, ha condotto la campagna elettorale promettendo di aumentare le prestazioni sociali e ridurre gli aiuti all'Ucraina e di combatere Green deal e immigrazione, mettendo i cechi al primo posto. Il suo ritorno al potere potrebbe quindi significare un avvicinamento di Praga all'Ungheria e alla Slovacchia, che hanno rifiutato ogni aiuto militare all'Ucraina e stanno bloccando le sanzioni contro la Russia. In questo modo nel cosidetto Gruppo di Visegrad solo al Polonia avrebbe un governo allineato con Bruxelles.

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