Babis, il «Trump ceco» che ha fatto il pieno a Praga
Il partito populista Ano primo con il 35%. Ma non ha la maggioranza assoluta: per formare il governo deve cercare alleanze con l'estrema destra

Il partito dell'ex primo ministro Andrej Babis ha vinto sabato le elezioni legislative in Repubblica Ceca. Una rimonta vincente per il miliardario populista, autoproclamatosi sostenitore di Donald Trump, e che quattro anni fa aveva perso il potere per un soffio. Il suo movimento Ano ("Azione dei cittadini scontenti", "Si'" in ceco) ha infatti ottenuto il 35% dei voti superano di gran lunga l'alleanza di centro-destra, Spolu (Insieme) - guidata dal capo del governo uscdnte Petr Fiala e favorevole al sostegno all'Ucraina - crollata a circa il 23% dei voti. I liberali di Stan - partito che in precedenza era stato al governo e parte della coalizione di Fiala - hanno ottenuto poco meno dell'11%. L'affluenza ai seggi è stata del 68,89%. "Cercheremo di formare un governo guidato da Ano", ha subito commentato Babis sottolineando che discuterà di alleanze con il partito di estrema destra Spd, che ha ottenuto il 7,9% dei voti, e con il partito di destra Motoristas (6,8%), Automobilisti per se stesi.
I risultati indicano dunque che Ano avrà bisogno di alleati per governare: per formare un governo di maggioranza servono almeno 101 seggi sui 200 dell'Assemblea, e al momento Ano ne otterrebbe 81. "Ci aspetta probabilmente un governo guidato da Andrej Babis, ma la domanda è con chi si alleerà", ha dichiarato Otto Eibl, analista dell'Universita' Masaryk di Brno (sud-est).
Babis, 71 anni, che ha guidato la Repubblica Ceca dal 2017 al 2021, ha condotto la campagna elettorale promettendo di aumentare le prestazioni sociali e ridurre gli aiuti all'Ucraina e di combatere Green deal e immigrazione, mettendo i cechi al primo posto. Il suo ritorno al potere potrebbe quindi significare un avvicinamento di Praga all'Ungheria e alla Slovacchia, che hanno rifiutato ogni aiuto militare all'Ucraina e stanno bloccando le sanzioni contro la Russia. In questo modo nel cosidetto Gruppo di Visegrad solo al Polonia avrebbe un governo allineato con Bruxelles.
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