Nel calcio i sogni sono gratis, presto anche i biglietti per il Como

I proprietari indonesiani della squadra lariana stanno pensando a uno spettacolo "panem et circenses" da offrire gratuitamente. Un'idea già sperimentata altrove. Funzionerà?
July 24, 2025
Nel calcio i sogni sono gratis, presto anche i biglietti per il Como
I proprietari: allo stadio senza pagare Clamoroso, non più, al Cibali, ma al Sinigaglia. Robe da Paz (vedi Nico Paz, stellina argentina-lariana). Spiazzati come fosse un calcio di rigore tirato da Cutrone: al Como Calcio stanno pensando a uno spettacolo panem et circenses da offrire gratuitamente. Certe idee, forse vengono solo d’estate e davanti al Lago dorato: il presidente indonesiano Mirwan Suwarso ha appena varato un piano alla “Robin Hood”, togliere ai ricchi per dare ai poveri. In questo caso i “poveri da stadio”, il popolo lariano dei curvaroli. «Entro tre anni biglietti gratis in Curva», il proclama di Suwarso, giovane manager che è al vertice della società dei fratelli Robert e Michael Hartono. I due tycoon di Semarang che dal primo momento che sono scesi in campo hanno pensato in grande. Parlavano di «Serie A e di nuovo stadio in tre anni» fin dal 2019, quando avevano preso il Como che allora navigava nelle acque torbide della serie C. Tempi di finalizzazione degli obiettivi quasi rispettati, il Como si prepara alla seconda stagione di massima serie e il futuro è nelle mani di questi due signori delle sigarette aromatizzate ai chiodi di garofano e delle megaproduzioni hollywoodiane. Sono loro i nuovi eroi della domenica, che, forti dei 50 miliardi di dollari di patrimonio, possono permettersi di invitare, gratuitamente, qualche migliaia di tifoso del Como a vedere la partita di pallone. Ma questa, per quanto spiazzante, non è un’idea originale.
In Germania, al Fortuna Dusseldorf, serie B tedesca, già lo fanno da un pezzo. Nella Bundesliga vige da anni anche il regime assai democratico e da noi quasi ignoto (tranne a L’Aquila, serie D, e poco altro) dell’azionariato popolare. Suwarso conoscerà sicuramente il modello Bayern Monaco, così come il romantico “caso St. Pauli”, ma per fare entrare il popolo gratis, dopo aver venduto i diritti televisivi delle partite del Como a 25 emittenti straniere ora dovrà incrementare il pacchetto dedicato alle aziende disposte a sponsorizzare e quindi riempire le sale Vip. Fino allo scorso campionato i Vip, le star del cinema, come lo scatenatissimo Hugh Grant avvistato in tribuna al Senigaglia, sono stati i primi ad entrare gratis e a beneficiare del “pacchetto turistico” che sarà una delle carte che giocheranno ancora i fratelli Hartono per far conoscere il Como Calcio nel mondo. Qualcuno però deve avvertire questi “filantropi del football” che la storia del calcio si fonda anche sui risultati del campo. Quindi, il Como grandi firme della passata stagione, con in panchina un pregiato mister rampante come Fabregas (confermato, anzi trattenuto nonostante lo volesse mezza Europa) per ora garantisce un 10° posto, assolutamente onorevole in quanto piazzamento finale di una provinciale. Altro termine, “provinciale”, che forse sfugge agli asiatici giramondo Hartono.
Da noi l’ultima provinciale che ha vinto lo scudetto è stato 40 anni fa, l’Hellas Verona. Pertanto, se avranno la pazienza di aspettare qualche decennio, e nel frattempo garantire biglietti gratis ai tifosi del Como vicini e lontani, chissà che anche questi due simpatici imprenditori prestati al mondo del calcio non possano riscrivere la storia del campionato italiano, e poi magari anche quella delle Coppe europee. Sognare, è un po’ come il prezzo dei futuri biglietti di Curva, è gratis. Per ora gli Hartono, da emuli di Silvio Berlusconi, si sono inventati il trofeo di famiglia, la Como Cup. E i ragazzi di Fabregas che hanno appena battuto i campioni d’Asia dell’Al-Ahli potrebbero anche metterla in bacheca. Dopo la Como Cup, lecito aspettarsi, da tutti i padroni del vapore, anche una “salary cap”, il tetto salariale per un calcio del futuro dai costi più umani e più veri come gli stipendi dei curvaroli di Como.

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