L'impegno Ue: prodotti, servizi ed edifici più accessibili

December 1, 2015
Da quando, nel mio ruolo di Commissaria, mi sono dedicata ai diritti delle persone con disabilità, ho constatato le difficoltà concrete che queste persone incontrano nella società e sul lavoro. Il divario del tasso di occupazione che caratterizza questa popolazione rispetto alla popolazione in generale è pari al 23,6%, mentre il 30% degli europei con limitazioni parziali o gravi è a rischio di povertà e di esclusione sociale, un tasso molto superiore rispetto alla media dell’Ue. Durante i miei incontri con persone disabili e conversando con loro ho anche constatato le notevoli opportunità che i dispositivi e le applicazioni digitali offrono per rafforzare la partecipazione di queste persone nella società. La tecnologia ha cambiato il nostro modo di vivere e di lavorare: che si tratti di prenotare le vacanze, fare la dichiarazione dei redditi o comunicare con i colleghi, essa semplifica la vita e il lavoro alla maggior parte di noi. Si stima che entro il 2020 nell’Unione europea, 120 milioni di persone saranno affette da una menomazione che limita il loro accesso a determinati prodotti e servizi. Eppure molti di questi prodotti e servizi non sono ancora sufficientemente adatti alle persone che ad esempio non sono in grado di utilizzare una tastiera o guardare un’animazione video. Affinché la digitalizzazione diventi un vero fattore di cambiamento per l’inclusione sociale dei disabili, degli anziani o di altre persone che sono colpite da limitazioni funzionali nell’arco della loro vita, dobbiamo creare un ambiente che incoraggi le imprese a sviluppare prodotti e servizi accessibili a tutti. È per questo motivo che oggi, in occasione della Giornata internazionale delle persone con disabilità, propongo una serie di nuove norme Ue in materia di accessibilità con l’obiettivo di coordinare meglio i nostri sforzi e consentire la libera circolazione nell’Ue di beni e servizi accessibili. La mia proposta si basa sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che è entrata in vigore per l’Ue nel 2011. L’impegno comune dell’Ue e dei 28 Stati membri è rendere i prodotti, i servizi e gli edifici più accessibili. Gli Stati membri hanno iniziato ad applicare la Convenzione, ma in modi molto diversi. Per esempio, un distributore automatico di banconote posto a un’altezza di 1,25 m è considerato accessibile in Francia, in Irlanda e nel Regno Unito mentre è inaccessibile per Paesi Bassi, Germania e Spagna. La proposta intende definire una serie di prescrizioni europee comuni in materia di accessibilità relative a diversi prodotti e servizi tra cui computer, biglietterie automatiche, smartphone, apparecchi televisivi, servizi bancari, libri elettronici e commercio elettronico, che stabiliscono le funzionalità da rendere accessibili. La proposta odierna è un esempio concreto di come l’Unione europea possa davvero fare la differenza nella vita quotidiana dei cittadini migliorando le modalità di funzionamento del mercato interno dell’Ue. Grazie a norme chiare e comuni possiamo promuovere una maggiore competitività e fornire prodotti e servizi a un prezzo migliore ai cittadini che ne hanno bisogno. Questa proposta pone il nostro mercato interno al servizio dell’innovazione e dell’inclusione sociale. *Commissaria Ue per l’occupazione, gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori

© RIPRODUZIONE RISERVATA