La Giornata dei Risvegli, dignità oltre la cura

Ogni anno, il 7 ottobre, ci richiama a un impegno collettivo che va oltre la dimensione della cura clinica. È una data simbolica per i tanti che aspettano un risveglio
October 7, 2025
La Giornata dei Risvegli, dignità oltre la cura
Fulvio De Nigris davanti all'ingresso della Casa dei Risvegli "Luca De Nigris"
Ogni anno, il 7 ottobre, la Giornata dei Risvegli ci richiama a un impegno collettivo che va oltre la dimensione della cura clinica. È una data simbolica, legata al risveglio di mio figlio Luca, alla condizione dei tanti Luca che aspettano un risveglio e alla nascita della Casa dei Risvegli a lui dedicata, ma soprattutto è un’occasione per riflettere sul senso della vita quando questa incontra la fragilità. Non possiamo più permetterci di restare alla finestra, spettatori passivi. Occorre scendere in strada, non solo per ribadire il bisogno di pace e di non violenza, ma anche per assumere lo sguardo obiettivo che ci fa vedere ciò che spesso preferiremmo ignorare: le vite fragili, i corpi segnati, gli occhi che cercano altri occhi. Le famiglie e i caregiver vivono questo impegno ogni giorno. Non è un compito scelto, è una condizione che si impone con la forza di un evento traumatico, e che richiede energie immense. Sono uomini e donne che diventano sostegno silenzioso, presenza costante, colonna portante di un percorso che unisce assistenza, speranza e quotidianità. Eppure, troppo spesso restano invisibili, sommersi da incombenze e burocrazia, privi di un riconoscimento concreto. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha insignito la nostra Giornata dei risvegli con la sua Medaglia di rappresentanza, ha detto in questi giorni che «il contributo dei caregiver, spesso silenzioso e decisivo, merita pieno riconoscimento e sostegno». Ci uniamo a questo appello per ribadire con forza la necessità di una legge nazionale sui caregiver, che restituisca dignità e strumenti: dal sostegno psicologico alla conciliazione tra lavoro e famiglia, dagli aiuti economici alla formazione. La Giornata dei Risvegli vuole essere una rete di prossimità: istituzioni, enti, università, medici, operatori e cittadini insieme. Una rete che non isola ma include, che non guarda dall’alto ma si mette accanto, che non si ferma alla cura sanitaria ma costruisce percorsi di reinserimento sociale. Perché la fragilità non è solo dolore: è anche possibilità di relazione, di innovazione nei processi di cura, di umanità condivisa. Sul tema del fine vita, non esistono soluzioni semplici e non esistono scorciatoie: esiste la complessità dei destini umani, che meritano rispetto e accompagnamento. Libertà e cura non sono alternative, né in antitesi, ma binari paralleli che devono correre insieme. Il nostro compito, come cittadini prima ancora che come operatori o familiari, è quello di incrociare gli occhi degli indifferenti. Portare nelle piazze, nei teatri, nei luoghi della cultura e della quotidianità lo sguardo di chi non può parlare, ma esprime con la propria presenza la richiesta di non essere dimenticato. Anche quando non si vorrebbe vedere, dobbiamo trovare il coraggio di guardare. Scendere in strada, nelle piazze, significa allora fare un atto di responsabilità civile: scegliere la pace contro la violenza, la vicinanza contro l’indifferenza, la cura contro l’abbandono. La Giornata dei Risvegli da un messaggio di speranza perché ci mette in rete, perché ci ricorda che la fragilità non è un peso ma una parte della nostra stessa umanità. Sta a noi decidere se chiudere gli occhi o imparare finalmente a vederla.
Fulvio De Nigris è Presidente della Fondazione “Gli amici di Luca Casa dei Risvegli Luca De Nigris ets”

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