Il treno, il cortile di casa, il Rosario: lo stupore davanti a Prevost bambino
Nel video di Vatican News dedicato all’infanzia di Leone XIV, il futuro Papa appare nel paesaggio umile della sua Chicago: da quella quotidianità semplice è nata la fede concreta dell'uomo che oggi guida la Chiesa,

Una casa di mattoni alla periferia di Chicago, Illinois. La ferrovia le passa accanto, e il fischio dei treni, sempre alla stessa ora, ne scandisce le giornate: quel gran clangore d’ acciaio che accompagna le colonne di vagoni merci come un ruggito, e infine in lontananza si dissolve. La piccola casa di mattoni rossicci resta lì, uguale, da oltre 70 anni. Una casa come mille altre. L’ultimo nato nella famiglia Prevost, nel settembre del ’55, viene chiamato Robert. La culla sta nella stanza da pranzo, perché non c’è altro spazio.
Il bel video di Vatican News dedicato alla infanzia e giovinezza di Leone XIV sembra volerci comunicare chi è, il Papa americano: come aprendo un album di foto di famiglia, quelle foto care che gli anni ingialliscono nei cassetti. C’è il treno, c’è un piccolo cortile, un albero ora spoglio ora verdeggiante. Ci sono le grida dei tre fratelli Prevost che giocano con i figli dei vicini. Le corse in bici, la bravata di una gita in un bosco lontano. Prevost bambino ha una faccia asimmetrica, simpatica. Uno a cui piace scherzare. Da adolescente si fa ritrarre con gli occhialoni neri e il cappello nero dei Blues Brothers. Sorride sempre nelle foto, come uno contento. La famiglia ha origini francesi e italiane per parte paterna, e haitiane e creole per parte materna. (Che miscellanea di memorie , che alchimia di geni dentro a quel figlio, verrebbe da dire a quei difensori di popoli che non vorrebbero essere contaminati in pericolosi “meticciati”).
Dunque una casa come altre, due fratelli, la scuola. Però, ogni sera dopo cena il Rosario. Però, una madre che ogni mattina alle sei, tutti i giorni, va a Messa. Da quel suo andare fedele, ostinato, con qualsiasi tempo, i figli capiscono senza bisogno di parole qual è la cosa più importante. Robert, ha già deciso cosa farà da grande. E viene ordinato, e studia, ed è per 10 anni priore degli Agostiniani. Potrebbe restare a Roma, insegnare. Invece se ne va missionario in un angolo dimenticato del Perù, fra gli ultimi, per anni. Poi, da Roma chiamano. E in pochi mesi, rapida, la morte di Francesco e l’elezione. La commozione e anche un po’ di timore gli scorre visibilmente sul volto, lo abbiamo visto, quando si è affacciato sulla piazza colma di fedeli. Come pensasse: mio Dio quanti sono, e io sono solo un uomo.
Un uomo che ci è piaciuto, in questo video, conoscere bambino, in cortile in bicicletta, col treno che passa sferragliante accanto a una casa. Una casa come tante, ma profondamente cristiana. Una terra buona, in cui un bambino è cresciuto amato e libero. Non fra i ricchi e nemmeno fra i dotti è nato quel figlio. Semplicemente in una casa di cristiani. Lo chiamano Leone, adesso, il ragazzino che giocava a baseball con i fratelli in un cortile di Dolan, Chicago, Illinois.
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