Il miracolo cinese delle biblioteche che riprendono vita
di Luca Miele
Il destino del libro non è già scritto. Nel grande Paese asiatico è in atto una riscossa degli spazi pubblici di lettura, sempre più spazi di vita e aggregazione, aperti 24 ore su 24

Quante volte si è intonato il lamento per la morte del libro, agonizzante di fronte all’avanzata trionfante di forme alternative (e agguerrite) di intrattenimento? Tantissime, fin troppe. Eppure, nonostante le profezie nefaste che lo accompagnano da tempo, il libro resiste. E a volte, inaspettatamente, trova modi (e luoghi) per risorgere. E non parliamo delle fiere – sorta di “non luoghi” volatili che, per la loro stessa natura, evaporano dopo l’happening, non lasciando tracce durature. Ma delle biblioteche. Certo oggi la “depressione” sembra non risparmiarle. I luoghi deputati alla lettura, i misteriosi spazi nei quali l’atto solitario per eccellenza – immergersi in un libro – diventa esperienza condivisa oggi, almeno nel nostro Paese, sono colpiti dal destino che tocca tutto ciò che è pubblico: la lotta per la sopravvivenza. Che le biblioteche italiane non godano di buona salute è ormai un luogo comune: risorse risicate, spazi non sempre adeguati, orari striminziti. E generale disaffezione. Secondo l’Istat, nel 2022, solo il 10,2% della popolazione italiana si è recata almeno una volta in biblioteca. Un terzo dei Comuni italiani (33,7%) «non ha alcuna biblioteca né di pubblica lettura né di altro tipo».

Adesso immaginate uno scenario completamente diverso: biblioteche aperte 24 su 24, «spazi nei quali apprendimento, svago e comunità» si fondono, magicamente. Fantascienza? No, è quanto sta accadendo in Cina. Nel gigante asiatico è in atto una vera riscossa delle biblioteche. Come scrive l’agenzia Xinhua, le biblioteche cinesi non sono più percepite come dei «santuari silenziosi» e – aggiunge il Global Times – si presentano sempre più come «oasi ben illuminate che offrono un rifugio per studenti, professionisti e per chiunque abbia bisogno di un posto tranquillo dove leggere o studiare».
Un esempio di riscatto? Nella provincia dello Shanxi, nel giro di un anno, il numero di visitatori è aumentato del 70,5%: 3.500 eventi di lettura hanno richiamato e mobilitato oltre tre milioni di partecipanti. Un assalto. Per soddisfare le richieste, la biblioteca ha ampliato i posti a sedere del 43,6%, aggiungendo 2.034 posti. Non si tratta di un exploit solitario. La Cina ospita 3.246 biblioteche pubbliche nelle quali hanno casa 1,44 miliardi di libri. Le visite totali sono aumentate del 46,9%, raggiungendo il picco (stratosferico) di 1,1 miliardi.
La ricetta è osare. A Shanghai, la Shanghai Book City attira folle di visitatori non solo per i libri, ma anche per incontri con autori, mostre fotografiche e concerti. «Ogni nuova attività qui si ricollega ai libri, ma in modi che si adattano allo stile di vita urbano moderno», ha affermato Zhao Feng, vicedirettore generale di Shanghai Xinhua Media. Non poteva mancare lo zampino dell’intelligenza artificiale. La biblioteca della città di Hefei, nella provincia di Anhui, nella Cina orientale, «utilizza un bibliotecario dotato di intelligenza artificiale, basato sul modello linguistico di DeepSeek, per consigliare libri tramite i social media».
I numeri testimoniano l’affezione dei cinesi per la lettura. Nel 2023 l'adulto medio ha letto 4,75 libri cartacei e 3,40 e-book. Il Paese, forte di una popolazione di 1,4 miliardi di persone, pubblica più libri di qualsiasi altro al mondo, sfornando oltre 444.000 opere all'anno. Il numero totale di titoli attivi ha raggiunto i 2,37 milioni, con un aumento dell'1,55%. Nel 2023, la valutazione del mercato librario ha raggiunto i 91,2 miliardi di yuan (12,6 miliardi di dollari).
«Le biblioteche oggi sono sinonimo di condivisione aperta, intelligente e inclusiva – ha affermato Chen Chao, direttore della biblioteca di Shanghai –. Sono luoghi in cui le persone trascorrono felicemente intere giornate». L’obiettivo (dichiarato) è «che il profumo delle pagine permei la vita di tutti i giorni». Il destino del libro sembra tutt’altro che spacciato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA





