Ecco la notizia: 20 gennaio, è nato Luca
di Redazione
Caro Direttore, il 20 gennaio è nato Luca! Nel giorno dell’investitura di Barack Obama e della conferma di Kakà al Milan, la nascita di mio figlio è come un granello di sabbia in più: c’è ma non si vede! L’essere «due in una sola carne» ha dato compimento al Matrimonio, sacramento vivificante di quel Dio-Amore tanto caro a Benedetto XVI. Eppure per quel granellino di sabbia non verrà sprecata nemmeno una riga sui quotidiani; del resto io e mia moglie siamo una banale coppia eterosessuale, per di più (felicemente) cristianocattolica praticante! Come legiferato di recente in Belgio, quale attenzione può meritare «un insieme funzionale di cellule», del «materiale biologico umano» casualmente passato da feto a neonato? Se poi la buona notizia è che di Dio “non ne hai bisogno” (a ognuno il kerygma che si merita), tanto da volerlo scrivere sugli autobus, perché confondere un evento biologico con qualche pastoia catto-clericale del tipo: «la vita è un dono di Dio e i figli una sua benedizione?» Ma che ci vuole fare, caro direttore, mia moglie e io siamo convinti che quel granellino di sabbia sospinto dal vento dello Spirito finirà prima o poi nell’occhio di qualche benpensante radical-chic e allora quanto collirio e discernimento serviranno! Non vogliamo dar fastidio a nessuno, né cercare clamore (quello è semmai lavoro da opinionisti) ma, essendo il nostro quinto figlio, abbiamo la convinzione che la sana intransigenza di noi cattolici nel difendere e amare la vita nascente in ogni sua forma e “qualità” (siamo «a immagine e somiglianza di Dio», sempre) saprà cambiare qualcosa, granellino dopo granellino, con irriducibile garbo e irremovibile dolcezza.
Andrea Milzani Gottolengo (Bs)
Mi spiace, ma nella sua lettera c’è almeno un errore: infatti ha proprio sotto gli occhi un bel po’ di righe dedicate da un quotidiano alla nascita del suo Luca! E inizio, ovviamente, col rivolgere un caloroso augurio a tutta la sua famiglia, a partire da sua moglie, donna sicuramente di grande tempra, poi a lei, che non appare da meno, e ai quattro fratelli di Luca. Lei ha ragione a confrontare il lieto evento che vi ha coinvolti con gli episodi, alcuni dei quali quasi surreali, che la cronaca ci ha scodellato nei giorni scorsi. Grande storia, cronaca e anche varie amenità si mescolano e compongono un caleidoscopio variopinto rispetto al quale un bimbo che nasce, per chi guarda superficialmente, può apparire dettaglio insignificante, trascurabile: eppure noi sappiamo che non è affatto così. Siamo appena usciti dal tempo natalizio, che è tornato a ricordarci come proprio la nascita di un bimbo abbia rappresentato l’evento culminante dell’intera storia umana, perché in quel neonato si è manifestata la possibilità di salvezza per l’intero universo. E ogni bimbo che nasce è, agli occhi di chi crede, riverbero di quel gioioso annuncio sul quale merita imperniare la vita. Per questo avete ben ragione a essere orgogliosi e intransigenti: famiglie come la sua non hanno bisogno di finire sui rotocalchi per “parlare”: è la vostra stessa esistenza a trasmettere in modo incontrovertibile il messaggio che la vita vale per se stessa; che accoglierla e mettersi al suo servizio con generosità rende sereni e rafforza l’equilibrio, dà la capacità di superare le avversità, dona la sensibilità per scorgere il passo della Provvidenza nelle nostre giornate. Grazie davvero di cuore per l’«irriducibile garbo e l’irremovibile dolcezza».
Mi spiace, ma nella sua lettera c’è almeno un errore: infatti ha proprio sotto gli occhi un bel po’ di righe dedicate da un quotidiano alla nascita del suo Luca! E inizio, ovviamente, col rivolgere un caloroso augurio a tutta la sua famiglia, a partire da sua moglie, donna sicuramente di grande tempra, poi a lei, che non appare da meno, e ai quattro fratelli di Luca. Lei ha ragione a confrontare il lieto evento che vi ha coinvolti con gli episodi, alcuni dei quali quasi surreali, che la cronaca ci ha scodellato nei giorni scorsi. Grande storia, cronaca e anche varie amenità si mescolano e compongono un caleidoscopio variopinto rispetto al quale un bimbo che nasce, per chi guarda superficialmente, può apparire dettaglio insignificante, trascurabile: eppure noi sappiamo che non è affatto così. Siamo appena usciti dal tempo natalizio, che è tornato a ricordarci come proprio la nascita di un bimbo abbia rappresentato l’evento culminante dell’intera storia umana, perché in quel neonato si è manifestata la possibilità di salvezza per l’intero universo. E ogni bimbo che nasce è, agli occhi di chi crede, riverbero di quel gioioso annuncio sul quale merita imperniare la vita. Per questo avete ben ragione a essere orgogliosi e intransigenti: famiglie come la sua non hanno bisogno di finire sui rotocalchi per “parlare”: è la vostra stessa esistenza a trasmettere in modo incontrovertibile il messaggio che la vita vale per se stessa; che accoglierla e mettersi al suo servizio con generosità rende sereni e rafforza l’equilibrio, dà la capacità di superare le avversità, dona la sensibilità per scorgere il passo della Provvidenza nelle nostre giornate. Grazie davvero di cuore per l’«irriducibile garbo e l’irremovibile dolcezza».
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