venerdì 23 febbraio 2024
Il rogo ha divorato un palazzo di 14 piani nel quartiere Campanar e si è subito esteso all'edificio accanto. Dubbi sul rivestimento, ma «non c'era poliuretano espanso». Messaggio del Papa
L'edificio distrutto dalle fiamme

L'edificio distrutto dalle fiamme - Reuters

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Dieci vittime accertate a causa dell'incendio di enormi proporzioni che ha distrutto un edificio di 14 piani a Valencia, in Spagna. Le fiamme, che si sono sviluppate ieri pomeriggio dall'ottavo piano del grattacielo, a causa del forte vento di ponente e delle temperature elevate di 25 gradi si sono rapidamente propagate lungo ed estese anche alla torre 2, nello stesso blocco del complesso residenziale, dove vivono circa 350 persone in 140 appartamenti. Secondo un bilancio provvisorio, confermato alla tv nazionale Rtve dal vicedirettore del coordinamento delle Emergenze, Jorge Suarez, almeno quattro corpi sono stati localizzati al nono piano della torre 1 dai droni dei vigili del fuoco, che a causa delle altissime temperature non possono ancora entrare nell'edificio, a rischio di crollo. Almeno altre venti persone risultano disperse "e non si spera di ritrovarle in vita", secondo i vigili del fuoco.

Drammatiche le testimonianze dei residenti del complesso residenziale di lusso nel quartiere Campanar, in una delle zone di espansione della città, simbolo del boom immobiliare. "Abbiamo visto i vetri esplodere per il fuoco e la temperatura è diventata insopportabile e siamo fuggiti fuori. Ma c'erano ancora molte persone all'interno, che urlavano disperate cercando i loro parenti e alle quali i pompieri hanno detto di mettere panni bagnati sotto le porte per tentare di bloccare le fiamme e il fumo", ha raccontato un residente che è riuscito a mettersi in salvo. "Siamo sorpresi dalla rapidità con cui si sono propagate le fiamme, un'ora dopo il fuoco è passato anche alla torre 2, ci sono ancora molte persone dentro", ha riferito sotto choc fra le lacrime Adriana Banu, l'amministratrice del complesso, al media locale Levante.

Il premier spagnolo Pedro Sanchez si recherà tra poco in città per seguire da vicino l’opera di soccorso dei vigili del fuoco e delle squadre di emergenza, che stanno tentando di localizzare 14 persone che potrebbero essere state vittime dell'incendio, secondo quanto riferito dalla delegata del governo a Valencia, la prefetto Pilar Barnabé. Il Comune ha messo a disposizione l’hotel Valencia Palace e l’edificio municipale de La Tabacalera per assistere le centinaia di residenti che hanno perso tutto. Il presidente regionale Carlos Mozòn ha confermato tre giorni di lutto ufficiale.

I dubbi sul materiale di rivestimento

Secondo una prima ricostruzione dei vigili del fuoco, il materiale isolante sugli edifici costruiti 15 anni fa avrebbe favorito il rapido sviluppo del rogo, senza peraltro che si siano attivati i sistemi antincendio. La vicepresidente dell'Ordine degli Ingegneri tecnici industriali di Valencia, Esther Puchades, che effettuò una perizia sul grattacielo, in un primo momento ha attribuito la voracità delle fiamme al presunto rivestimento di uno strato di poliuretano fra le placche di alluminio che ricoprivano la facciata. Secondo l'esperta, l'incendio stabilirà "un prima e un dopo" in Spagna, dove fino ad ora non si era verificato alcun episodio di tali drammatiche proporzioni. Ipotesi smentita dall'associazione spagnola IPUR che esclude la presenza di poliuretano sia come materiale isolante sia come componente delle lastre posate come elemento di finitura.

Documentazione alla mano (rapporto tecnico e certificazione finale), il presidente dell'Ordine di Architettura Tecnica di Valencia (Coat), Vicente Terol, assicura che "questo materiale non era contemplato nel progetto di costruzione e nella licenza edilizia che prevedeva invece l'impiego di lana di roccia, un minerale ignifugo e non combustibile". "Bisogna lasciare da parte le speculazioni non documentate", ha rilevato Vicente Terol. "L'inchiesta determinerà le cause e sarà quello il momento di studiare azioni o anche cambi di normativa perché non torni più a prodursi una tragedia come questa".

L'Associazione nazionale poliuretano espanso rigido (l'italiana Anpe) precisa che "l’utilizzo del poliuretano espanso, materiale con eccellenti proprietà isolanti, meccaniche e di provata durabilità, non è vietato da alcun paese: le diverse normative in vigore fissano invece specifici requisiti di reazione al fuoco dei materiali in funzione delle caratteristiche e/o delle destinazioni d’uso degli edifici. Gli isolanti termici in poliuretano espanso rigido possono raggiungere la classe europea B,s1-d0 che è la migliore prevista per qualsiasi materiale di natura organica".

Il caso di Londra e le condoglianze del Papa

Nel 2017 un caso simile si verificò a Londra e sconvolse non solo il Regno Unito: nell'incendio scoppiato nella Grenfell Tower persero la vita 80 persone, tra cui una giovane coppia del Veneto. Le indagini confermarono che a causare le fiamme era stato un frigorifero difettoso in uno degli appartamenti al quarto piano, ma il rivestimento infiammabile che ricopriva la facciata causò un'ampia diffusione del fuoco. Quel disastro ha generato cambiamenti nella legislazione britannica per regolamentare i materiali e la costruzione di edifici.

Anche papa Francesco "segue con attenzione le notizie che arrivano sul terribile incendio in un condominiale di Campanar". E' quanto si legge nel telegramma, inviato a suo nome dal segretario di Stato Pietro Parolin, all'arcivescovo di Valencia, monsignor Enrique Benavent Vidal. Il Pontefice ha assicurato "la vicinanza spirituale" alle persone coinvolte e ha invocato il sostegno divino per chi è impegnato nel lavoro di ricerca.

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