giovedì 4 gennaio 2024
Oltre 30mila imprese, di cui circa 2.500 sono centri benessere. Sono presenti circa 180 comuni termali con una spiccata capacità ricettiva fatta di 5.288 strutture alberghiere
Una piscina termale

Una piscina termale - Archivio

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«In tutto il mondo la domanda di benessere, soprattutto dopo il Covid, è esplosa. L'Italia però è ancora in ritardo, ma stiamo cercando di recuperare lavorando assieme al ministero del Turismo e agli altri ministeri di riferimento. Le persone vogliono vivere meglio e di più: le acque termali sono potentissime, ancor più se coniugate in modo appropriato con i corretti stili di vita. Proprio per questa sua caratteristica originaria, il settore termale è l'unico segmento del turismo che offre un elemento fondamentale per l'intero sistema: la destagionalizzazione. Abbiamo perciò tutti i numeri per recuperare il gap con gli altri Paesi». Così Massimo Caputi, presidente di Federterme Confindustria. L’Italia, infatti, è il Paese con il maggior numero di centri termali del mondo, con servizi apprezzati a livello internazionale per qualità ed efficacia dei trattamenti offerti. Il turismo del benessere è promosso da oltre 30mila imprese del settore, di cui circa 2.500 sono centri benessere. Sono presenti circa 180 comuni termali con una spiccata capacità ricettiva fatta di 5.288 strutture alberghiere con 400.193 posti letto. I 326 stabilimenti termali sono dislocati su tutto il territorio nazionale e accolgono ogni anno 3,9 milioni di clienti, costituiti per l’88% da italiani e per il rimanente 12% da stranieri. Gli alberghi di proprietà delle terme dispongono nel complesso di circa 30mila posti letto, la permanenza media si attesta sui 3,1 giorni. Secondo alcune statistiche, l’indotto prodotto dalle strutture indipendenti e da quelle in hotel genera ogni anno circa quattro miliardi di euro con più di 15 milioni di presenze. Nei prossimi mesi l'obiettivo è quello di aumentare i flussi turistici sanitari offrendo ai grandi interlocutori internazionali come i fondi pensione del Nord Europa e all’utente singolo interessato un sistema organizzato di servizi nell’ambito del turismo della salute. Anche per questo motivo è stata creata Italcares, una piattaforma web evoluta e di facile accesso. «L’Italia deve rafforzare il posizionamento della rete del turismo medicale e del benessere a livello internazionale, mettendo in rete le eccellenze già oggi presenti – spiega Caputi – accrescere il loro valore potenziale grazie a investimenti mirati su fattori abilitanti e favorire la contaminazione tra i vari comparti turistici, a partire da quello medicale». Anche per la ministra del Turismo Daniela Santanchè «la destagionalizzazione rappresenta un punto essenziale per valorizzare la ricchezza nazionale: 40 anni passati a pensare al turismo solo come "balneare" ha portato a risultati riduttivi. Oggi il ministero e tutto il governo ritengono che il turismo debba essere destagionalizzato e imperniato su patrimonio culturale, enogastronomia, sistema termale, cicloturismo, turismo medicale e del benessere, turismo dello shopping, unendo tutti i fattori dello stile di vita italiano - tanto apprezzato quanto invidiato da tutto il mondo». Secondo Santanchè, «il decollo nel 2024 dell'hub digitale del turismo (Italia.it) segnerà un passaggio epocale verso la digitalizzazione del settore, e, in quest'ottica, si dovranno sostenere le imprese nel processo di affiancamento e inserimento con progetti quali i "contratti di innovazione"». «La valorizzazione delle risorse umane, con una politica basata su formazione e attrazione talenti, è un punto cardine - continua la ministra - su cui agire per dare dignità alla spina dorsale del turismo e consentire alle imprese di disporre di risorse umane qualificate. Lo strumento del Fondo Nuove Competenze dovrà essere settorializzato per il turismo in quanto le esigenze del comparto, tenendo conto della sua trasversalità, sono totalmente diverse da quelle di altri settori dell'economia. In questo senso, come già realizzato con la parziale defiscalizzazione del lavoro festivo e notturno, il ministero intende proporre soluzioni per migliorare il sistema retributivo dei lavoratori».

Lavorare nelle terme

I lavori legati al turismo termale e ai centri benessere sono davvero tanti. Ecco i principali:

Addetto alla reception: questa figura si occupa di gestire le prenotazioni telefoniche e online, accogliere i clienti al loro arrivo, spiegare le procedure e mettere la clientela a proprio agio. Per questo ruolo è fondamentale avere buone doti relazionali ed è generalmente sufficiente un diploma di scuola superiore.

Direttore generale: in questo caso si tratta di un ruolo di responsabilità, i cui compiti sono quelli di supervisione e coordinazione del personale, degli spazi e dell’amministrazione. Infatti, un direttore generale si occupa di turni di lavoro, applicazione delle procedure di igiene e mantenimento degli standard professionali dei servizi proposti.

Operatore di spa: si tratta di una figura professionale molto importante, che dopo una formazione specifica si occupa di eseguire trattamenti corpo e viso. Aiutano anche i massaggiatori nelle operazioni di preparazione delle sale massaggio e accoglienza degli ospiti.

Massoterapista: si tratta di massaggiatori esperti che lavorano in centri estetici, hotel con spa o resort. Il loro compito è quello di massaggiare i clienti, utilizzando le tecniche di massaggio che hanno appreso nel corso della loro formazione.

Estetista: uno dei lavori più diffusi, in quanto può essere praticato in qualunque centro estetico, spa o centro termale. Si occupa nello specifico di pulizie viso, depilazione e manicure.

Make-Up Artist: questa figura si specializza nel trucco e nei trattamenti makeup.














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