mercoledì 20 marzo 2019
Saranno necessarie figure professionali come camerieri, addetti alle pulizie, cuochi, ma anche esperti di marketing e social media manager
Entro il 2023 previsti 250mila nuovi addetti
COMMENTA E CONDIVIDI

Secondo un’indagine condotta dal Centro studi Turistici per l’ente bilaterale del turismo, in Italia, entro il 2023, il settore turistico avrà bisogno di 250mila nuovi posti di lavoro. Il settore è uno dei principali motori della nostra economica, e si stima saranno necessarie figure professionali come camerieri, addetti alle pulizie, cuochi, ma anche esperti di marketing e social media manager.

Il Centro Studi Ebntur fondato da Assocamping, Assohotel, Assoviaggi, Fiba, Fiepet unitamente a Filcams-Cgil, Fisascat.Cisl e Uiltucs-Uil, sottolinea inoltre come nonostante questa forte domanda di lavoro nel settore, ci sia ancora l’importante problema della formazione da risolvere.

Il settore del turismo attualmente offre lavoro in modo diretto o indiretto al 14,7% dell’intera forza lavoro italiana, ma l’incidenza dovrebbe salire al 16,5% entro il 2028.

Un dato previsionale che è superiore a quello ipotizzato per altri paesi quali Slovenia, Francia e Spagna dove il settore turistico è molto importante, anche se inferiore a quello di altri Paesi come la Grecia, Croazia e Portogallo.

Il settore turistico, oltre che essere un ottimo volano per la crescita occupazionale del Paese, rappresenta anche un campo interessante per tutti gli imprenditori che vogliono avviare un’attività in proprio.

Diventare datori di lavoro di se stessi e aprire un B&B, ristoranti, spiagge o qualsiasi altra attività correlata al mondo delle strutture ricettive o di ristorazione, è un’operazione imprenditoriale che può portare a importanti frutti, grazie al momento economico e sociale favorevole e alle agevolazioni disponibili per coloro che vogliono diventare imprenditori.

Tra le attività del settore turistico che ipotizzano di assumere maggiormente ci sono gli stabilimenti balneari, tra cui il 38,9% è intenzionato ad assumere uno o più nuovi dipendenti. Al secondo posto ci sono gli alberghi, seguite dalle strutture ricettive e ristorazione, mentre per quanto riguarda le modalità di selezione del personale, il reclutamento avverrà principalmente attraverso contatti diretti e/o passaparola, mentre a distanza troviamo anche le inserzioni su quotidiani, periodici e riviste, centri per l’impiego e social network.

Il 37% delle aziende che assume ricerca personale che abbia specifiche competenze nella mansione, anche se questo della formazione è un nodo importante da risolvere per i giovani del nostro Paese.

Il 32% dei futuri selezionati sarà invece scelto tra personale che presenta un’esperienza generica nel settore, ma c’è anche un 28% che è intenzionato ad assumere personale che non abbia nessuna esperienza nel settore e in generale nel mondo del lavoro.

Come sopra indicato, un nodo fondamentale per lo sviluppo e crescita del settore è il reperimento di figure professionali che abbiano un’adeguata qualificazione, un collo di bottiglia nel mercato del lavoro turistico, che rende difficile la collocazione di figure chiave per il settore.

Una situazione sottolineata anche dal presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, il quale conferma come il settore sia dinamico anche dal punto di vista occupazionale, anche se soffre ancora di un problema di formazione del personale.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: