venerdì 24 maggio 2024
Saranno quasi 7mile le dismissioni da qui al 2028 per favorire il passaggio alla banda larga con prestazioni migliori per gli utenti e una riduzione dell'ìmpatto ambientale
La torre Tim a Rozzano (Milano)

La torre Tim a Rozzano (Milano)

COMMENTA E CONDIVIDI

Vanno in pensione le vecchie centrali telefoniche basate sui cavi e connessioni in rame. Per favorire l'adozione delle nuove tecnologie in fibra ottica e accelerare il processo di digitalizzazione, a partire da domani Tim avvierà il processo di dismissione delle prime 62 centrali interamente in rame.

Prende così il via il piano di switch off della rete di accesso in rame che prevede il progressivo spegnimento di oltre 6.700 centrali, sulle circa 10.500 esistenti, nei prossimi quattro anni.

Le 62 centrali oggetto di questo primo intervento si trovano in 54 comuni distribuiti su 11 regioni: Basilicata, Campania, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Veneto. Lo spegnimento comporta il passaggio dei collegamenti attestati su queste centrali (Adsl, Isdn e linee telefoniche Rtg) sulla rete Tim di nuova generazione, già disponibile, totalmente o in parte, in fibra.

Ci sono voluti anni, se ne parla dal 2016, per mettere a punto la strategia europea del decommissioning, vale a dire del processo di dismissione di centrali telefoniche in rame, e permettere alle aziende di ridurre l’impatto ambientale ed eliminare le infrastrutture obsolete, fonti di inquinamento o di consumo energetico eccessivo. In Europa, il processo di è ben avviato; l’Italia, anche a causa della propria complessità strutturale, è rimasta piuttosto indietro. La roadmap definitiva per “spegnere” le vecchie reti e accelerare la migrazione alla fibra è stata approvato a marzo dalla Commissione Ue che ha ufficializzato l’intenzione di abbandonare la rete telefonica in rame e di sostituirla con le connessioni in fibra ottica o in FWA (la fibra misto radio che combina fibra ottica e rete 5G). Obiettivo: 80% di switch off entro il 2028, 100% al 2030. In Italia la misura può avere effetti dirompenti considerato che solo il 20% delle linee attive è in fibra.

"Diamo corso ad una importante fase di trasformazione della nostra rete di accesso - spiega Elisabetta Romano, chief network operations & wholesale officer di Tim -. La migrazione dai servizi di accesso offerti sulla rete in rame a quelli disponibili sulla rete di nuova generazione segna l'avvio del processo di switch off, che interesserà oltre il 60% delle nostre centrali presenti sul territorio, localizzate prevalentemente in aree periferiche o comuni di piccole dimensioni. Per poter dismettere un numero così consistente di centrali diventa fondamentale il costante impegno alla realizzazione delle reti che utilizzano in tutto o in parte la fibra ottica ed all'innovazione delle piattaforme tecnologiche obsolete. Stiamo lavorando per accelerare il processo e creare le condizioni per spegnere un significativo numero di centrali già nei prossimi due anni".

La migrazione dei clienti verso connessioni in banda ultralarga permetterà un miglioramento delle prestazioni e della qualità del servizio, con benefici anche in termini di impatto ambientale. Si stima, infatti, che la dismissione delle centrali in rame, che comporterà anche il contestuale spegnimento di tutti gli apparati legati ai servizi tradizionali presenti nelle altre centrali ad esse collegate, consentirà a regime una riduzione dei consumi energetici di circa 450 mila MWh e minori emissioni di CO2 per 209.600 tonnellate, equivalenti a 16 milioni di alberi.

Gli interventi di adeguamento tecnologico sono stati approvati dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom) nell'ambito del più ampio piano generale di rinnovamento delle tecnologie, che prevede la progressiva dismissione delle centrali della rete in rame. Tim nei mesi scorsi ha inviato un’informativa a tutte le amministrazioni comunali nei cui territori ricadono le centrali interessate dall'iniziativa, organizzando anche specifici incontri di approfondimento.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI