sabato 6 marzo 2021
Lo stop per emissioni inquinanti sospette. Le società concessionarie Total, Shell e Mitsui effettueranno la manutenzione e uno studio di affidabilità
Il Centro Oli Tempa Rossa a Corleto Perticara (Potenza)

Il Centro Oli Tempa Rossa a Corleto Perticara (Potenza) - Ansa

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Uno stop a meno di tre mesi dall’avvio dell’attività estrattiva per il Centro Oli «Tempa Rossa» in Basilicata. La decisione è stata presa ieri dalla Regione, per garantire la sicurezza dell’impianto e la salute dei cittadini. Le società che gestiscono l’impianto – la Total è il socio di maggioranza con il 50% mentre Shell e Mitsui detengono il 25% ciascuno – hanno concordato sulla necessità della fermata cautelativa, si sono impegnate ad effettuare «un’attività manutentiva sostanziale» e a redigere un approfondito «studio di affidabilità» che sarà redatto da esperti del settore. La fermata generale avverrà nelle prossime settimane e sarà graduale. La tempistica non è stata ancora formalizzata.Nelle scorse settimane, in più occasioni, i residenti di Corleto Perticara, in provincia di Potenza, avevano segnalato l’accensione della torcia di sicurezza, visibile anche a molti chilometri di distanza. Lo scorso 24 febbraio la Regione aveva notificato alla Total una sanzione di 30 mila euro in riferimento ad alcuni "eventi anomali" che si erano verificati a gennaio e qualche giorno fa l’Arpab aveva segnalato il superamento delle soglie delle polveri inquinanti – in particolare dell’anidride solforosa e dell’ossido di azoto – nelle giornate del 13 e 14 febbraio. In sua difesa la Total aveva precisato con una nota del 3 marzo come il «mancato rispetto dei limiti emissivi in caso di eventi anomali» fosse in realtà un’eventualità contemplata dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia).

Schermaglie culminate nella giornata di ieri con il fermo cautelativo deciso dalla giunta guidata da Vito Bardi. «Per il governo Bardi – si legge in una nota diffusa dalla Regione Basilicata – la tutela dell’ambiente e della salute dei lavoratori e dei cittadini è un valore inderogabile». «A tutela della salute dei cittadini della Valle del Sauro ben venga la fermata generale del Centro Oli «Tempa Rossa» – ha aggiunto il sindaco di Corleto Perticara Mario Montano, precisando di non aver ancora ricevuto alcuna comunicazione ufficiale – se è utile per comprendere il motivo delle situazioni anomale che si sono venute a creare nell’impianto».

Tempa Rossa è un grande giacimento di petrolio scoperto nel 1989 dall’Enterprise Oil e dalla compagnia petrolifera belga Fina sotto la montagna che divide la cittadina di Corleto Perticara da Gorgoglione (Matera). Si tratta del più grande progetto di estrazione attivo in Italia e uno dei giacimenti più grandi dell’Europa occidentale: le stime parlano di riserve per 480 milioni di barili. La fusione di Fina con Total ha portato alla compagnia parigina in eredità la concessione in Basilicata. Ad oltre 1100 metri d’altezza è stato realizzato il Centro Oli più alto d’Europa attorno al quale ci sono sei pozzi petroliferi che "pescano" il greggio a 6mila metri di profondità. Il Centro Oli, costato 1,5 miliardi di euro e diventato operativo il 14 dicembre 2020, ed è una specie di raffineria che separa dal greggio lo zolfo e l’idrogeno solforato, raccoglie il metano e il Gpl, per poi convogliarli verso gli oleodotti della zona. L’inaugurazione del centro, il cui simbolo è la torcia alta 130 metri, ha destato non poche proteste da parte dei cittadini, è nato anche un comitato di contestatori anti-trivelle a Gorgoglione. L’impianto dà lavoro direttamente a 160 dipendenti e a circa 400 persone nell’indotto. La Basilicata è il "serbatoio" d’Italia: negli ultimi 15 anni ha contribuito per oltre il 60% alla produzione nazionale di olio greggio estratto a terra.

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