mercoledì 12 aprile 2017
Scioperi e cortei contro l'outlet di McArthurGlen aperto a Pasqua. I sindacati: «L'ultimo incontro con i proprietari risale a 3 anni fa»
Serravalle, monta la protesta contro l'apertura pasquale
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Non solo lo 'sciopero di Pasqua' è confermato, ma ci saranno anche dei presidi alle rotonde che potrebbero rendere più difficile l’accesso alla zona commerciale. I lavoratori dell’outlet di Serravalle Scrivia (McArthurGlen), riuniti in un’assemblea indetta da Cgil, Cisl e Uil, hanno deciso di continuare la protesta, lamentando anche l’assenza di dialogo con la proprietà. L’agitazione (di oltre duemila lavoratori) è dovuta all’annuncio dell’apertura straordinaria prevista per i giorni di Pasqua e Santo Stefano (passando da 361 a 363 giorni di apertura all’anno), decisa dalla direzione del centro. McArthur Glenn garantisce che il lavoro è organizzato «nel rispetto della normativa in materia ed entro la cornice di liberalizzazione del cosiddetto Salva Italia» e che i turni durante i giorni di festa sono dovuti al fatto che l’outlet sia diventato ormai una meta turistica a tutti gli effetti. I lavoratori però considerano profondamente ingiusta la decisione e sono ben consapevoli del fatto che il 'caso Serravalle' abbia ormai una rilevanza nazionale, come potenziale apripista per situazioni analoghe.

Lo sciopero quindi ci sarà e andrà avanti due giorni interi, sia sabato 15 sia domenica 16, coinvolgendo tutti i dipendenti del polo commerciale più grande d’Europa: non solo l’outlet propriamente detto, ma anche il Retail e l’Iper. Sabato, a partire dalle nove, si snoderà un corteo (con probabile blocco del traffico) sulla 35 bis dei Giovi, proprio davanti alle rotonde di accesso al centro. La manifestazione si dovrebbe chiudere per le tredici, ma lo sciopero andrà avanti fino alla sera di Pasqua. Dopo le parole di solidarietà da parte del vescovo di Tortona, Vittorio Francesco Viola, anche l’Anpi Arquata-Grondona è intervenuta sul tema, invitando tutti a rinunciare allo shopping nel giorno di festa e a lavorare «per un nuovo modello di società basata sui diritti e non sul profitto». Lo sconcerto dei lavoratori non è legato soltanto all’estensione dei giorni di lavoro: «La decisione di far lavorare a Pasqua è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso – spiega Cristina Vignolo, segretario generale Fisascat – visto che già oggi l’outlet è praticamente sempre aperto, ma ha colpito anche la modalità della comunicazione, che dava tutto per scontato. Bisogna considerare che parecchi lavoratori hanno contratti part-time e che a loro spesso non viene neppure riconosciuta la maggiorazione festiva. Sono presenti condizioni contrattuali difficili e, in alcuni casi, inaccettabili ». La strada dello sciopero è quindi parsa l’unica percorribile: «Cerchiamo sempre il dialogo con la controparte, perché lo sciopero è uno strumento da non abusare e perché rappresenta un sacrificio economico per i lavoratori. In questo caso, però, non avevamo altra scelta, non esiste nessuna relazione sindacale. È dal 2014 che non incontriamo i responsabili di McArthurGlen. Pasqua, nella sua importanza, è diventata anche un simbolo per noi».

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