lunedì 17 luglio 2023
Non solo il settore della moda, ma anche quello dell'arredo e dei beni di lusso continuano a crescere. Aziende più attente alla sostenibilità
La nuova sede dell'Accademia Italiana a Roma

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Negli ultimi due anni, il settore Moda - ma anche del Lusso in genere - ha registrato una notevole crescita. Secondo i recenti dati elaborati da Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato, le entrate del comparto sono aumentate del 10% nel corso dell'ultimo anno, grazie alla forte domanda interna e a un aumento delle esportazioni verso l’estero. L'industria della moda italiana ha continuato a consolidare la sua posizione di leadership, mostrando una crescita media del 12% nelle vendite all'estero. Molto bene anche le vendite on line di prodotti fashion con un +20%, così come la moda sostenibile che ha registrato un aumento del 15%. Mentre i consumatori con più alta capacità di spesa, circa 20 milioni su un totale di 370 milioni, continuano a mostrare una buona propensione agli acquisti di prodotti di lusso, con il 40% dei consumatori "True-Luxury", quelli che spendono almeno 5mila euro annui in prodotti di lusso, che si aspetta di aumentare gli acquisti nel 2024. È quanto rileva la IX edizione del Luxury Global Consumer Insight, elaborato da Bcg-Boston Consulting Group in collaborazione con Altagamma. La fame di beni di lusso presenta però delle discontinuità geografiche: alle ottime previsioni per Cina (+50% rispetto alla media di propensione all'acquisto) e Stati Uniti (+40% rispetto alla media di propensione all'acquisto) fanno da contraltare quelle più tiepide per l'Europa (-40% rispetto alla media di propensione all'acquisto). Dopo che i beni di lusso personali sono tornati ai livelli pre-pandemici, anche il lusso esperienziale (conterà nel 2023 per il 57% del valore totale del mercato) sta riprendendo a correre con un tasso di crescita maggiore dei primi. L'indagine ha evidenziato come il Medio Oriente rappresenti una promettente opportunità per il settore, con il mercato del lusso personale valutato circa 15 miliardi nel 2023 e proiettato verso i 30-35 miliardi nel 2030, mentre il ricambio generazionale sta rafforzando il ruolo dei giovani: Millennial e generazione Z rappresentano oltre una 'torta' da 200 miliardi di euro, il doppio rispetto al 2016, valore che raddoppierà ancora entro il 2026, quando saranno il 75% del mercato.

Italia terza nell'arredo

Rallenta, ma non si ferma la crescita del settore dell'arredo a livello globale, nel cui firmamento brilla la stella del made in Italy, con il nostro Paese che scavalca la Germania e conquista il terzo posto dietro ai colossi Cina e Stati Uniti. L'incertezza economica, rileva l'Area Studi Mediobanca, dovrebbe contenere lo slancio del comparto al 5% nel 2023, dopo un 2022 e un 2021 cresciuti a doppia cifra, rispettivamente del 12% e del 14%. Le previsioni di lungo periodo sono comunque positive e stimano un incremento del giro d'affari globale dai 530 miliardi del 2022 a 690 miliardi nel 2027. La Cina, seppure in frenata, mantiene una leadership indiscussa, con il 37,1% della produzione mondiale e il 34,1% delle esportazioni. Seguono, a grande distanza, gli Stati Uniti (13,6%) e l'Italia che, grazie a una market share del 4,5%, scavalca la Germania (4,3%) al terzo posto. Dopo la Polonia il nostro Paese è il secondo esportatore dell'Ue a 27, a cui destina il 45,9% del suo export, e il quarto al mondo, alle spalle di Polonia, Vietnam e della solita Cina.
Lo studio analizza anche i bilanci di 286 aziende italiane con un fatturato superiore ai 10 milioni. Nel 2021 l'aggregato ha realizzato ricavi per 14 miliardi (+23,8%) riprendendosi dal calo del 5% subito nel 2020 a causa della pandemia. Trend che dovrebbe essere continuato nel 2022, con un aumento del fatturato del 18%, più sul mercato estero (+20%) che su quello interno (+16%), mentre per quest'anno il 57% delle aziende prevede un incremento, seppur più contenuto, di fatturato ed export, il 32% un calo e l'11% uno stallo. «Qualità dell'offerta settoriale» e «specializzazione nell'alto di gamma» sono, a detta di Mediobanca, gli ingredienti del nostro «successo» all'estero, mercato da cui nel 2021 è arrivato il 55,2% dei ricavi, con l'Italia «punta di diamante» nel segmento da oltre 50 miliardi dell'arredo di lusso. Svecchiamento e carenza di forza lavoro qualificata, riorganizzazione della supply chain per ridurre la dipendenza dall'estero, specialmente di legno, e spinta sulla digitalizzazione per aumentare le vendite online sono invece le sfide che attendono il settore.

Il designer è tra le figure più richieste

«Questa crescita del settore in Italia – spiega Salvatore Caruso, manager di JHunters brand di Hunters Group – da una parte ha confermato il ruolo da protagonista della industria della moda italiana nel mondo, da sempre famosa per i suoi grandi marchi e per la sua elevata qualità, ma dall’altra ha posto sfide complesse e aperto nuovi scenari per il mercato del lavoro che, negli ultimi due anni, ha evidenziato una crescente domanda di figure tecniche altamente specializzate, di cui le aziende di settore hanno una necessità impellente e che non può attendere i tempi lunghi che richiederebbe la formazione di questi professionisti». Ma quali sono le figure più ricercate dal mercato? Partendo dalle figure tecniche legate alla produzione, troviamo in primis le figure di modellista e di sarto/tagliatore. I modellisti hanno la responsabilità di creare i modelli di abbigliamento su cui poi s’innesta il lavoro di prototipazione e poi quello finale di produzione. I modellisti devono avere conoscenze di software di disegno, come Cad e Cam, necessari per la creazione dei prototipi da riportare poi sui tessuti. Oltre all’uso di software, questi professionisti devono possedere conoscenze delle tecniche di taglio e cucitura. La Ral-Retribuzione annua lorda oscilla mediamente fra i 25mila e i 40mila euro. Le figura del sarto e del tagliatore subentra a quella del modellista per la fase di taglio, assemblaggio e cucitura dei tessuti per la creazione di capi di abbigliamento. Si occupa della fase produttiva vera e propria, dalla prototipazione dei capi di abbigliamento fino alla loro realizzazione. Queste figure devono avere conoscenze approfondite delle macchine da cucito e delle attrezzature di taglio, oltre a possedere una buona comprensione delle misurazioni e dei dettagli tecnici legati alla creazione dei capi di abbigliamento. La Ral è compresa tra i 25mila e i 35mila euro. Restando legati sempre all’ambito produttivo, ma spostandoci sugli aspetti più tecnologici legati al settore fashion, un’altra figura molto richiesta è lo specialista di produzione tessile. Gli esperti di produzione tessile sono responsabili dell'implementazione di nuove tecnologie legate ai processi produttivi del settore dell'abbigliamento; devono avere competenza nell’utilizzo di macchine automatiche per la produzione di tessuti, avere conoscenze di meccatronica e di sistemi di stampa 3D. Si occupano, infine, di supervisionare le fasi di produzione e garantire l'efficienza produttiva. Per questi professionisti la Ral parte dai 35mila euro e può arrivare a quota 60mila. «L'aumento delle vendite on line nel settore della moda – aggiunge Caruso – ha portato le aziende del settore a ricercare professionisti capaci di gestire e sfruttare le piattaforme di e-commerce, sviluppare nuove strategie di marketing digitale e sfruttare l’analisi dati per migliorare la customer experience. L'avvento del digitale ha sicuramente coinvolto il settore fashion e, dato l’aumento delle vendite sui canali e-commerce, quello della moda è uno dei più importanti sbocchi lavorativi. Le retribuzioni sono molto interessanti: partono solitamente dai 40mila e possono arrivare fino a 70mila euro lordi all’anno. La sempre maggiore attenzione alle tematiche legate al rispetto dell’ambiente ha avuto impatti anche sul settore moda: le aziende hanno iniziato a cercare designer di moda sostenibile che sapessero coniugare l’estetica con la sostenibilità, usando materiali eco-friendly e creando processi di produzione green. Anche in questo caso, la Ral è piuttosto interessante: ci muoviamo tra i 35mila e i 60mila euro».

Gruppo Florence e la formazione

Gruppo Florence, primo polo produttivo integrato in Italia al servizio dei brand del lusso a livello globale, lancia il progetto “Academia” volto a promuovere i mestieri della moda tra le nuove generazioni e rispondere alla necessità di formare i profili tecnico-professionali di cui oggi le aziende manifatturiere soffrono una crescente scarsità. A dare il via al programma di attività formative sono Giuntini (Peccioli, in provincia di Pisa) e Ciemmeci Fashion (Empoli, in provincia di Firenze), aziende di Gruppo Florence leader dell'eccellenza manifatturiera toscana al servizio delle grandi marche di moda, che promuovono il corso professionale di sartoria “Le Mani della Moda”, in collaborazione con Mita, Cosefi e cofinanziato dalla
Regione Toscana nell'ambito del bando pubblico dedicato alla formazione just in time. L'obiettivo del corso, previsto a luglio presso Giuntini e a settembre in Ciemmeci, è quello di formare 30 nuovi/e professionisti/e della sartoria e garantire il ricambio generazionale nel settore, attraverso un percorso didattico di alta qualità. Giuntini e Ciemmeci Fashion offriranno, infatti, ai candidati la loro esperienza pluriennale e le loro competenze nel campo dell’artigianalità, creatività, ricerca e lavorazione di capi per il mondo del lusso, offrendo l’opportunità di un percorso formativo dedicato a temi quali la creazione
del prototipo, la descrizione del ruolo di prototipista e la gestione del tessuto a macchina e a
mano. Al termine del corso della durata di 900 ore - di cui 552 di corso teorico e pratico e 348 di
stage in azienda - verrà rilasciato un attestato di idoneità riconosciuto dalla Regione Toscana
che permetterà l'accesso ad uno stage presso Giuntini, Ciemmeci Fashion e/o altre aziende di
Gruppo Florence. Per candidarsi al corso scrivere a: textilejob@randstad.it oppure a
jobs@gruppoflorence.com indicando nell’oggetto “Candidatura corso Mani della Moda
presso Giuntini o Ciemmeci fashion”.

Accademia Italiana, nuova sede a Roma

Installazioni artistiche, video arte, fashion show, ma anche Swap party e Disco soup, attività che sottolineano i valori più cari alla scuola: inclusività e circolarità, nell’ottica dell’attivazione di un rapporto sinergico e osmotico con il quartiere e la città. L’attenzione all’ambiente, infatti, è uno dei valori che guida il nuovo campus di Accademia Italiana Roma: 2500 metri quadrati dedicati all’alta formazione, con pannelli solari sul tetto e soluzioni green, all’interno del complesso che risorgerà grazie alla sinergia con The Social Hub, catena olandese dell’accoglienza. Il design oltre la visione promuove l'inclusività e si concentra su prospettive diverse e multisensoriali: i partecipanti prenderanno parte a un viaggio sensoriale attraverso stanze multidisciplinari dedicate alla moda, alla fotografia, ai gioielli e al design. Saranno guidati dai loro sensi per esplorare le installazioni interattive degli studenti di Accademia Italiana Roma. Istituto di Alta Formazione dalla forte vocazione internazionale con sede a Firenze e Roma, dal 1984 è punto di riferimento nella formazione per le industrie creative della moda, del design, della comunicazione visiva e della fotografia. Nel giugno 2020 entra a far parte del Gruppo AD Education, network internazionale specializzato nell’alta formazione per le discipline creative e artistiche che riunisce 20 scuole e 70 campus in Francia, Italia, Spagna e Germania per un totale di oltre 35mila studenti. Grazie a un corpo docenti costituito da affermati professionisti del settore, AI combina formazione teorica e attività pratica e laboratoriale, offrendo inoltre la possibilità di seguire le lezioni in doppia lingua, italiano/inglese. Oggi l’offerta formativa si compone di corsi di laurea triennale (accreditati dal MIUR nel 2012) – in Fashion Design, Design, Fotografia, Graphic Design e Design del Gioiello – oltre a sei nuovi bienni specialistici, legalmente riconosciuti dal MUR alla fine del 2019 – Fashion textile design, Fashion design and management, Interior Design, Product Design, Graphic Design, Fotografia. Per maggiori informazioni: www.accademiaitaliana.com.

Milano risponde con l'Istituto Marangoni

Un vero e proprio design hub come ama definirsi la School of Design di Istituto Marangoni Milano, punto di riferimento nella formazione dei giovani talenti attraverso l’innovazione e la visione creativa contemporanea. Ogni anno lancia un concept che si concretizza in progetti, prodotti, installazioni ed exhibition sviluppati da studenti e Alumni in collaborazione con i brand più importanti del design italiano con lo scopo di trasmettere loro quale sia la funzione fondamentale del design: dare forma agli oggetti della nostra vita, definendone la loro estetica e occupandosi della loro relazione con gli utenti, creando empatica tra utenti e tecnologie emergenti. L'Istituto Marangoni nasce nel 1935 a Milano come Istituto Artistico dell’Abbigliamento Marangoni. Oltre 85 anni di successi nella formazione dei migliori professionisti nel mondo della moda, dell’arte e del design. Con un bilancio formativo di quattro generazioni di studenti provenienti dai cinque Continenti, è stato il trampolino di lancio per oltre 45mila professionisti del lusso. L'Istituto Marangoni conta oggi circa 4.700 studenti l’anno, provenienti da 107 differenti nazioni, nelle scuole di Milano (School of Fashion e School of Design), Firenze (School of Fashion & Art), Parigi, Londra, Mumbai, Shanghai, Shenzhen, Miami e Dubai, le capitali internazionali della moda, dell’arte e del design. Per maggiori informazioni: www.istitutomarangoni.com.


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