lunedì 14 luglio 2014
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LIBERA: ITALIA PAESE GRAVEMENTE MALATO "I dati forniti dall'Istat sulla povertà assoluta e relativa in Italia, dicono che il nostro Paese non solo è malato: lo è gravemente. È malata la democrazia come forma di governo chiamata a garantire a tutte le persone una vita libera e dignitosa. Libertà, dignità, lavoro sono diventati - da diritti - privilegi, beni solo per chi se li può permettere. Di fronte alla crescita della sofferenza sociale non possiamo allora stare zitti ma soprattutto non possiamo stare inerti. Questa crisi, prima che economica, è una crisi dell'etica e della politica". Ad affermarlo è una nota dell'Ufficio di Presidenza di Libera che  commenta così i dati dell'Istat sulla povertà nel nostro Paese resi noti oggi. L'associazione fondata da don Ciotti pur ammettendo che "nessuno ha la ricetta in tasca", chiede, però alla politica di  uscire "dai tatticismi e dalle spartizioni di potere, ridurre le distanze sociali e lasciarsi guidare dai bisogni delle persone, a partire da quelle più in difficoltà. Probabilmente - si conclude - quei terribili dati sulla povertà cominceranno una timida, ma decisa, inversione di tendenza". ACLI: SUBITO REDDITO DI INCLUSIONE "Un italiano su dieci è povero, l'Istat conferma quanto emerso dal Rapporto della Caritas, presentato la settimana scorsa: la povertà assoluta nell'intero Paese è in forte crescita. Dopo il record della disoccupazione abbiamo toccato anche quello della povertà". Così Gianni Bottalico, presidente nazionale della Acli commenta i dati sulla povertà diffusi dall'Istat questa mattina. "Di fronte ad una povertà assoluta passata dal 4,1% dell'intera popolazione, 2,4 milioni, nel 2007, al 9,9% nel 2013, 6 milioni e 20 mila persone, occorre che il governo - ha aggiunto Bottalico - metta all'ordine del giorno il progetto di dare a tutti coloro che si trovano in povertà assoluta un reddito di inclusione sociale, come propone l'Alleanza contro la povertà in Italia, un cartello di una trentina di organizzazioni che chiede l'introduzione da subito di un piano nazionale contro la povertà strutturato, pluriennale e con risorse che ne permettano l'avvio dal 2015".
 
COLDIRETTI: MINORI POVERI IN AUMENTO
Sono 428.587 i bambini con meno di cinque anni di età che nel 2013 hanno avuto bisogno di aiuto per poter semplicemente bere il latte o mangiare, con un aumento record del 13% rispetto all'anno precedente. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Istat, dalla quale si evidenzia che con il record di sei milioni e 20mila individui nel 2013 sono più che raddoppiate (+150%) le persone in condizioni di povertà assoluta rispetto al 2007 quando erano 2,4 milioni.
 
SAVE THE CHILDREN: COINVOLTO PIU' DI UN MINORE SU SETTE
Raffaella Milano, direttore Programmi Italia-Europa Save the children Italia, l'Organizzazione dedicata dal 1919 a salvare la vita dei bambini e difendere i loro diritti, commenta i dati Istat sulla povertà e dichiara: "I dati resi noti dall'Istat che indicano in oltre 1.434.000 (pari al 13,8%) i minori in povertà assoluta sono estremamente allarmanti. Non solo infatti i bambini e adolescenti che non hanno neanche il minimo per una vita accettabile sono aumentati, ma sono i più colpiti dall'impoverimento più acuto, con un'incidenza superiore a quella della popolazione adulta: ormai più di un bambino su sette vive in povertà estrema. Avere dei figli è diventato inoltre un fattore di rischio povertà tanto che l'aumento della povertà assoluta nelle famiglie si registra soprattutto in quelle con figli, in particolare se piccoli."  
 
CISL: SERVE REDDITO DI INCLUSIONE SOCIALE
I dati sulla povertà diffusi dall'Istat "somigliano molto ad un bollettino di guerra" e richiedono più della riproposizione della social card che somiglia "alla somministrazione di un'aspirina ad un malato grave". Lo sostiene in una nota il segretario confederale della Cisl Pietro Cerrito, che chiede "il reddito per l'inclusione sociale accompagnato da misure di sostegno al lavoro", per garantire un intervento di vero sostegno e non "un puro intervento assistenziale". "È da lì che bisogna partire -
conclude -  poiché il casellario assistenziale e l'anagrafe della povertà sono strumenti che per poter essere efficaci devono essere accompagnati dal sostegno dello Stato vero e proprio".
 
GARANTE INFANZIA: SI INTERVENGA SUBITO SUI MINORI
"I dati pubblicati oggi dall'Istat sono la drammatica sintesi del fallimento delle politiche a favore dei bambini e degli adolescenti".  Così Vincenzo Spadafora, Autorità Garante per l'infanzia e l'adolescenza,
commenta i dati oggi resi noti dall'Istat. "Se confrontiamo i dati di oggi con quelli di due anni fa scopriamo che la povertà assoluta dei minorenni è raddoppiata: erano 723mila nel 2011, sono saliti nel 2013 a un milione e 434mila. Un dato che si commenta da solo nella sua tragicità: da anni in tanti denunciamo la mancata attenzione al futuro dei nostri bambini e adolescenti e oggi l'Istat ci conferma che avevamo ragione", prosegue la nota. "Chiedo all'attuale Governo di dare la massima attenzione a questi dati: di considerare la variazione della povertà delle famiglie e dei minorenni quale indicatore dell'efficacia del
proprio operato. Mettiamo le condizioni di vita, le opportunità di scelta dei bambini e degli adolescenti al centro dell'agenda politica. Invito, pertanto, il Governo a definire un obiettivo di riduzione della povertà delle famiglie, questo a partire dal Piano nazionale infanzia: il prossimo 23 luglio l'Osservatorio nazionale verrà convocato, finalmente, per la prima volta. Che la povertà minorile, e quindi la definizione dei livelli
essenziali delle prestazioni, siano posti sin da subito al centro dell'impegno del nuovo Osservatorio, al quale auguro buon
lavoro", conclude Spadafora.CODACONS: POVERTA' DA TERZO MONDO"I dati sulla povertà in Italia sono da Terzo Mondo, non degni di un Paese che vuole definirsi civile, una vergogna". Lo afferma il Codacons, commentando i dati Istat. "La cosa più grave è che la situazione non è destinata a migliorare nel corso del 2014, e in particolare il Mezzogiorno sembra destinato a veder aggravarsi di anno in anno il livello di disagio economico dei propri abitanti", spiega il presidente Carlo Rienzi. "Rivolgiamo oggi un appello al Governo Renzi, quindi, affinché vari un apposito decreto antipovertà in grado di spostare le tasse su quel 10% di italiani che detiene il 50% della ricchezza del Paese, su evasori e speculatori, combattendo la povertà in tutte le sue forme allo scopo di ridare dignità a dieci milioni di italiani".
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