mercoledì 7 ottobre 2020
Festa nazionale di Aepi-Confederazione delle Associazioni europee di professionisti e imprese - con un programma di tre giorni dall’8 al 10 ottobre
Benedetta Paravia, vice presidente di Aepi

Benedetta Paravia, vice presidente di Aepi - Archivio

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Si terrà a Manduria (Taranto) la Festa nazionale di Aepi-Confederazione delle Associazioni europee di professionisti e imprese- con un programma di tre giorni, dall’8 al 10 ottobre, tra conferenze e talk show allo scopo di “unire le eccellenze per avere l’eccellenza”. La Confederazione Aepi, nata poco più di un anno fa, ha al suo interno 33 associazioni datoriali, intersettoriali e professionali in rappresentanza di più di 330mila imprese e 12mila professionisti.

Aepi ha già sottoscritto il Patto per l’export. Convocata dal ministro degli Esteri e della Cooperazione internazionale Luigi Di Maio, per il rilancio del made in Italy, ha partecipato poi agli stati generali guidati dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Di recente ha siglato un accordo con Anci per la promozione del territorio e la valorizzazione dei prodotti locali. Nel programma sono previsti i saluti di Conte e Di Maio, l’apertura del presidente di Aepi Mino Dinoi e la partecipazione del ministro alle Politiche agricole Teresa Bellanova, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Mario Turco, il sottosegretario agli Affari esteri Manlio di Stefano e i presidenti di Regione Puglia Michele Emiliano e Regione Calabria Jole Santelli.

Benedetta Paravia, vice presidente di Aepi con delega all'internazionalizzazione, introdurrà il panel dedicato alle opportunità per le imprese attraverso fondi e sviluppo, a seguito del quale proporrà al governo una legge finalizzata a diminuire la tassazione dei prodotti italiani, per favorire il rilancio del made in Italy e l’esportazione delle eccellenze italiane: «Mentre dopo la ripresa del 2016, nell’anno successivo continuava a crescere il numero di imprese presenti sul territorio italiano, fino a contare quattro milioni 398mila unità e proseguiva la crescita del numero di addetti, che aumentavano fino a 17 milioni e 59mila unità, oggi purtroppo - a seguito del lockdown - torna passivo il saldo tra le imprese nate e quelle cessate. L’Istat sta elaborando i dati per rilevare la situazione attuale sul territorio dei Comuni italiani. Che l’emergenza Covid-19 avrebbe messo in ginocchio l’economia delle famiglie e delle imprese era prevedibile. La depressione economica ha colpito anche gli enti locali che si trovano a fare i conti con i mancati introiti che sono derivati dalla sospensione e dal rinvio del pagamento di alcuni tributi che in genere tengono saldo il bilancio di qualsiasi Comune italiano. Il governo italiano ha deciso dunque di mettere in campo 3,5 miliardi di euro per sostenere le amministrazioni locali per fornire liquidità alle loro casse».

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