giovedì 26 marzo 2009
Con una maggioranza del 58% i lavoratori della Piaggio hanno detto sì all'accordo aziendale che soltanto i rappresentanti della Fiom Cgil si erano rifiutati di firmare.
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I lavoratori della Piaggio dicono sì all'accordo sottoscritto dalla maggioranza della RSU della società di Pontedera lo scorso 6 marzo: l'integrativo aziendale - non firmato dalla Fiom Cgil - è stato infatti definitivamente approvato dai lavoratori con una maggioranza del 58%. Al voto hanno partecipato oltre 2.600 dipendenti su 2.950 (89,6%). Per Bruno Vitali, segretario nazionale Fim-Cisl, è importante che in un momento difficile come quello attuale, le maestranze della Piaggio hanno privilegiato la 'realpolitik' di un accordo sindacale che stabilizza circa 900 precari, introduce la sanità integrativa a supporto dei salari,interviene sull'organizzazione del lavoro nei reparti, consente un prezioso incremento delle buste paga in tempi di crisi. La Fim nazionale si è impegnata a fondo per una conduzione unitaria della vertenza già all'atto della formulazione della piattaforma rivendicativa la scorsa estate. Ciò ha portato ad una mediazione delle richieste, tra le diverse organizzazioni sindacali, che si sono rivelate troppo alte e che hanno messo in stallo la vertenza dopo oltre nove mesi di trattative unitarie. La Fim nazionale ha ritenuto comunque doveroso mantenere l'assetto unitario anche dopo la definitiva rottura del negoziato in sede nazionale, lasciando libertà alle RSU dello stabilimento di procedere secondo le loro valutazioni. Il negoziato - conclude Vitali - è ora definitivamente concluso con l'espressione di voto degli iscritti ai sindacati e di tutti i lavoratori della Piaggio".
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