lunedì 3 aprile 2017
Fondata cinque anni fa dallo studente romano Matteo Achilli, la startup che incrocia domanda e offerta di lavoro è diventata un “unicorno”, impresa innovativa con un valore di mercato di un miliardo
Matteo Achilli

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Nel linguaggio delle startup è definita “unicorno”, ma Egomnia non ha nulla di mitologico, perché più concretamente cerca di mettere in relazione domanda e offerta di lavoro. Nata cinque anni fa, nel pieno della Grande Crisi, dall'idea di un liceale romano, Matteo Achilli, oggi studente 25enne della Bocconi, la società è un vero e proprio social network dell'occupazione, con più di 850mila utenti e oltre 1.300 aziende clienti, tra cui colossi come Vodafone, Assicurazioni Generali e World Economic Forum. Recentemente, la società ha stretto accordi con Randstad e GI Group. Dal 2012 ha generato oltre 60mila contatti di lavoro tra imprese e giovani di talento under 35, raggiungendo un valore di mercato di un miliardo di euro, diventando, appunto, un “unicorno”. Cinque anni dopo, la storia di Matteo Achilli e di Egomnia è anche un film, “The_startup”, per la regia di Alessandro D'Alatri, prodotto da Casanova Multimedia e Rai Cinema, che sarà nelle sale da giovedì e anche un libro, scritto dallo stesso Achilli per la Rizzoli.

Il merito al centro

Nato e cresciuto a Corviale, periferia romana di casermoni in cemento, Matteo Achilli non si vuole rassegnare a una vita anonima e sogna di «cambiare il Paese» partendo dalla valorizzazione del merito, elemento che, grazie a un algoritmo matematico di sua invenzione, diventa oggettivo e misurabile. Egomnia si basa proprio sullo sviluppo di questo algoritmo, che permette di dare un “peso”, un valore al percorso scolastico e professionale di chi si iscrive al social in cerca di lavoro. Sulla base del titolo di studio, della scuola frequentata, dei percorsi di formazione o lavorativi seguiti, a ciascun candidato è attribuito un punteggio. In questo modo, le aziende sono facilitate nella ricerca delle figure professionali che cercano e hanno una prima valutazione oggettiva dei profili selezionati.

Nuove alleanze strategiche

Aperto grazie a un finanziamento iniziale di 10mila euro dei genitori di Matteo Achilli, nell'estate del 2016 il portale di chi cerca lavoro si è aperto ai primi investitori esterni e a febbraio di quest'anno sono entrati nella società i primi capitali. L'intera operazione finanziaria si concluderà nel 2019 e i nomi degli investitori saranno tenuti riservati fino alla trasformazione di Egomnia in società per azioni. Inoltre, per lo sviluppo del business, saranno costituite delle società all'estero (la prima, Egomnia Corporation, è stata costituita a New York), anche se la casa madre italiana rimarrà al 100% di proprietà di Achilli. La piattaforma di Egomnia è nei giorni scorsi sbarcata in Brasile, mentre tra quattro settimane sarà la volta della Germania, con l'assunzione di tre giovani commerciali dedicati e un budget in marketing di oltre 100mila euro.

Da startup a multinazionale

«In questi anni - spiega Matteo Achilli - Egomnia ha puntato tutto sul creare valore aumentando il database, la popolarità del brand, i clienti prestigiosi, le partecipazioni in startup strategiche, le partnership autorevoli, migliorando le tecnologie e implementando un modello di business scalabile. Non abbiamo pensato troppo a generare introiti privilegiando il consolidamento della piattaforma. I prezzi di Egomnia infatti sono ancora oggi i più vantaggiosi presenti sul mercato e il nostro database non è stato monetizzato con la pubblicità. Nonostante tutto, Egomnia genera introiti per un centesimo di euro al secondo. Sono sicuro che da qui a tre anni - aggiunge il fondatore - Egomnia non sarà solo una promettente startup con un’alta capitalizzazione, ma sarà percepita come una vera e propria multinazionale. Il mio obiettivo è quello di mantenere la casa madre, i dati e la proprietà intellettuale in Italia, promuovere la meritocrazia, aiutare quanti più giovani a trovare lavoro, tutelare i clienti e gli investitori e testimoniare le problematiche che ho affrontato da giovane imprenditore in Italia, sperando nel mio piccolo di aiutare altri che vogliano intraprendere questa strada».

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