giovedì 29 marzo 2018
Voci di un interesse dei francesi fanno volare il titolo in Borsa. L'ipotesi di un network dei quotidiani europei viene però esclusa da Repubblica
Indiscrezioni su fusione Gedi-Iliad, ma il gruppo italiano smentisce
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Il gruppo Gedi vola a Piazza Affari facendo segnare un +5,4% dopo le indiscrezioni sull'interesse dell’imprenditore francese Xavier Niel, fondatore della società di telecomunicazioni Iliad e comproprietario del giornale francese Le Monde e di diverse riviste, ad entrare nella proprietà come socio. Voci subito smentite dai diretti interessati. "Le indiscrezioni di stamparelative a presunti progetti internazionali della società sono prive di fondamento" comunica Gedi comunica in una nota.

Rilanciata nelle ultime ore dal quotidiano Milano Finanza l’ipotesi di una trattativa in corso di Niel per il gruppo Gedi, che in Italia controlla i quotidiani La Repubblica, La Stampa e Il Secolo XIX, le radio nazionali Deejay, m20 e Capital, oltre a periodici come L’Espresso, Le Scienze e Limes e diversi quotidiani locali (Il Tirreno, il Messaggero Veneto, la Nuova Sardegna, il Corriere delle Alpi e altri ancora), in realtà circolava da tempo. Le voci parlano di un progetto di Niel finalizzato alla creazione di un gruppo europeo dei quotidiani che avrebbe coinvolto appunto il gruppo Gedi in Italia. Secondo altri rumors, ci sarebbero stati contatti tra le parti e il via libera di massima da parte dei De Benedetti, che vedrebbero ridursi la propria quota.

Il gruppo ha come azionisti principali la Cir della famiglia De Benedetti che detiene il 45,74% e la Exor N.v. della famiglia Agnelli (di cui John Elkann è presidente e amministratore delegato) al 6,26%. Elkann tramite Exor è anche azionista de L’Economist e potrebbe decidere di aumentare la sua quota nel futuro gruppo editoriale internazionale.

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