lunedì 1 settembre 2014
Il Gruppo Banca popolare dell'Emilia-Romagna ha scelto di dare un "segnale educativo". Impegno di sensibilizzazione anche verso dipendenti, giovani e adulti.
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Anche le banche hanno una loro responsabilità sociale. Quindi devono anche fare delle scelte pensando al bene comune. Come il Gruppo Banca popolare dell'Emilia-Romagna, che ha scelto di dare un "segnale educativo" inibendo le 480mila carte di credito del gruppo dalle operazioni di pagamento presso esercizi o siti Internet classificati nella categoria commerciale "gambling" (gioco d'azzardo), con l'eccezione di alcune decine di carte di credito black, riservate a clienti facoltosi. "Siamo una banca cooperativa con un forte radicamento territoriale e siamo consapevoli che ogni decisione che prendiamo o non prendiamo avrà conseguenze sulla comunità", spiega Andrea Cavazzoli, responsabile Rsi (Responsabilità sociale d'impresa) per il Gruppo Banca popolare dell'Emilia-Romagna. La banca ha deciso,infatti, di di interessarsi di gioco d'azzardo per le sue conseguenze. È questo un settore che in Italia ha un peso eccessivo: basta pensare che siamo il primo Paese al mondo per numero di slot machine, una ogni 150 abitanti. L'aggressività degli interessi di settore ha però fatto moltiplicare le iniziative contro le macchinette nei bar e l'azzardo in generale, che sta anche causando un aumento della spesa pubblica in ambito sanitario per curare le dipendenze, in crescita. Per il momento però crescono i numeri di chi gioca online o su dispositivi mobili, perdendo molto. "Qualsiasi azienda ha interesse a operare in una comunità sana e non in una dominata da degrado e illegalità - riprende Cavazzoli - Rispetto al gioco d'azzardo non abbiamo adottato un atteggiamento di condanna verso i giocatori o verso chi opera nel settore, ma di contrasto della sua patologia perchè può avere conseguenze gravi per il giocatore e per chi gli vive accanto". Nel luglio del 2013 Bper ha inviato una circolare informativa ai suoi 11.200 dipendenti con informazioni sul settore del gioco e sul gioco d'azzardo patologico, sulle operazioni bancarie che possono essere considerate sospette e su come individuare i soggetti affetti da gioco d'azzardo patologico. Per quest'ultimo aspetto c'è stato uno scambio di informazioni con l'associazione Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia. Il tema dell'azzardo è stato anche inserito nelle lezioni di educazione al consumo e al risparmio consapevole e responsabile per giovani e adulti e in quelle di educazione finanziaria per gli studenti. Oltre ad aver inibito le carte di credito, Bper ha scelto anche di non proporre mai allo sportello i "gratta e vinci", come invece accade negli uffici postali. Tra le prossime iniziative, la realizzazione entro il prossimo autunno di un vademecum per le famiglie con giocatori cronici e per le associazioni che seguono queste persone nei percorsi di recupero con informazioni soprattutto sugli aspetti finanziari e patrimoniali legati al gioco e su quali accortezze adottare per evitare danni e tutelare al meglio i familiari dei giocatori cronici. "Pensiamo di aver realizzato qualcosa che altre banche non hanno fatto, ma naturalmente non abbiamo il copyright e chi vuole copiarci ben venga", conclude Cavazzoli.
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