giovedì 12 gennaio 2012
​Secondo l'associazione che riunisce le case estere presenti in Italia, risulta che nel 2010 l'erario ha incassato un miliardo di euro in meno (da 6,6 a 5,6) dal bollo auto, a fronte dei 34.650.000 di auto che avrebbero dovuto pagarlo.
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​Il recupero dell'evasione sul bollo auto per stimolare il mercato. È la proposta dell'Unrae, l'associazione che riunisce le case estere presenti in Italia, dai cui calcoli risulta che nel 2010 l'erario ha incassato un miliardo di euro in meno (da 6,6 a 5,6) dal bollo auto, a fronte dei 34.650.000 di auto che avrebbero dovuto pagarlo. Secondo il direttore generale dell'Unrae Gianni Filipponi «le maggiori entrate potrebbero essere di ausilio ad un recupero del mercato automobilistico italiano, qualora destinate a progetti mirati». Fra questi, «'istituzione di un fondo per facilitare l'accesso al credito dei giovani che decidano di acquistare una nuova auto», proposta avanzata dall'Unrae in occasione della conferenza annuale del dicembre scorso. Filipponi ha poi voluto ricordare,  oltre alle misure che possono aiutare il rinnovo del parco, alcuni progetti «condivisi dall'intero settore e relativi alla drastica riduzione dell'imposta provinciale di trascrizione (IPT) e all'abolizione del più recente e demagogico "superbollo", particolarmente penalizzanti - rileva - per gli utenti delle auto usate».«Non è un caso - afferma Filipponi - che l'Italia mantenga il più basso rapporto, rispetto agli altri maggiori mercati europei, fra vendita di auto usate e nuove. Nel 2010 questo rapporto è stato pari a 1,4 contro il2,2 della Germania, il 2,4 della Francia e addirittura il 3,3 del Regno Unito».L'Unrae si dichiara comunque «disponibile a collaborare con l'Aci e le istituzioni preposte, mettendo a disposizione i dati e le conoscenze acquisite, al fine di un repentino accertamento e recupero delle imposte presumibilmente evase, sia riferite al bollo auto che quelle, pure rilevanti, inerenti l'assicurazione RC auto. Tutto ciò - sottolinea Filipponi - nella convinzione che le maggiori entrate potrebbero essere di ausilio a unrecupero del mercato automobilistico italiano, qualora destinate a progetti mirati».Lo studio - precisa l'Unrae - è stato condotto incrociando i dati dell'ACI riferiti al parco circolante 2010 (36.751.311) con le banche dati dell'Associazione stessa; ciò ha permesso di valutare in circa 2,1 milioni di unità le autovetture esentate in parte o in toto dal pagamento dell'imposta (auto possedute da disabili, storiche, giacenti presso i depositi giudiziari, circolanti in aree private o facenti parte dello stock di usatopresso i concessionari). Di conseguenza, le auto che nel 2010 avrebbero dovuto pagare il bollo sono 34.650.000. L'elaborazione ha preso in considerazione la divisione di questo parco circolante per direttiva di emissione e per potenza e ha evidenziato come, a fronte di un'entrata complessiva di 5,6 miliardi di euro accertata dall'Aci, l'imposta di bollo per l'anno di riferimento avrebbe dovuto generare un gettito per 6,6miliardi di euro.
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