martedì 7 dicembre 2021
L’Inps, recependo le novità del "Decreto fiscale", ha rimesso in lavorazione le pratiche dei lavoratori dipendenti relative a quest’anno
Rifinanziati i fondi necessari al pagamento della quarantena Covid

Rifinanziati i fondi necessari al pagamento della quarantena Covid - Archivio

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Al via il pagamento delle quarantene Covid dell’anno corrente 2021. L’Inps, infatti, recependo le novità del decreto legge n. 146/2021 (il cosiddetto Decreto fiscale), ha rimesso in lavorazione le pratiche dei lavoratori dipendenti relative a quest’anno che saranno valutate in base all’ordine cronologico, perché i fondi ci sono ma potrebbero risultare insufficienti. A spiegarlo è lo stesso Inps nel messaggio n. 4027/2021 evidenziando, peraltro, che i nuovi fondi riguardano solo gli oneri dell’Inps ai fini dell’erogazione dell’indennità di malattia, perché il decreto fiscale ha abrogato la norma che voleva, invece, che anche i costi a carico dei datori di lavoro, sempre per le quarantene-malattie, fossero sostenuti dallo Stato.

L’equiparazione a malattia del periodo trascorso in quarantena dai lavoratori dipendenti del settore privato, ai fini dell’indennità economica e dell’esclusione dal computo del comporto, è stata una delle prime misure introdotte per contrastare la pandemia del Covid. In particolare, è stato il decreto legge n. 18/2020 (il Cura Italia), cioè il primo decreto con le misure anti-Covid, a operare tale equiparazione stabilendo che i relativi costi, sia per la quota a carico dei datori di lavoro e sia per la quota a carico dell’Inps, fossero sostenuti dallo Stato, con uno stanziamento di risorse limitatamente all’anno 2020. Successivamente la tutela è stata estesa all’anno 2021 mediante la legge di Bilancio 2021, senza però un nuovo stanziamento di risorse. Ciò ha indotto l’Inps, durante il mese di agosto, a stabilire che sulle quarantene dell’anno 2021 i lavoratori non avrebbero avuto più diritto all’indennità di malattia, come avvenuto per l’anno 2020, perché, appunto, non c’era stato lo stanziamento dei fondi necessari.

Con il Decreto iscale la situazione è stata corretta. Infatti, innovando la disciplina delle tutele dei lavoratori in quarantena e dei lavoratori “fragili”, ha stabilito che l’equiparazione a malattia del periodo di quarantena con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva dai lavoratori del settore privato, è riconosciuta fino al 31 dicembre 2021 a fronte di nuove risorse. Alla luce di tanto, l’Inps ha ritenuto dare il via libera al riconoscimento delle tutele di malattia per gli eventi verificatisi nel corso dell’anno 2021. In merito alla nuove risorse, con riguardo ai lavoratori aventi diritto alla tutela della malattia, l’Inps ha evidenziato che, ai fini dell’erogazione dell’indennità, la nuova formulazione della norma prevede che «dal 31 gennaio 2020 fino al 31 dicembre 2021 gli oneri a carico dell’Inps sono finanziati dallo Stato nel limite massimo di spesa di 663,1 milioni di euro per l'anno 2020 e di 976,7 milioni di euro per l'anno 2021, dando priorità agli eventi cronologicamente anteriori». Dunque non è più presente la norma sullo stanziamento dei fondi per il rimborso dei costi ai datori di lavoro. Seguendo le indicazioni del Legislatore, l’Inps procederà a riconoscere la malattia sulla base dell’ordine cronologico degli eventi del 2021, mediante la rimessa in lavorazione di tutte le pratiche.

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