venerdì 12 ottobre 2018
Quando gli automobilisti italiani faranno rifornimento di carburante troveranno un cambiamento epocale: non più le scritte "verde", "gasolio" bensì delle sigle
Le nuove etichette (Ansa)

Le nuove etichette (Ansa)

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Due aspetti tengono banco in queste ore per chi fa rifornimento di carburante: la prima è che i prezzi dovrebbero rimanere fermi nei prossimi giorni.

La seconda è che sulle pompe appaiono (si spera in maniera più visibile e non dipendente dalla resistenza dell’adesivo) le indicazioni europee che dovrebbero rendere impossibile sbagliare il rifornimento quanto si fa il pieno all’estero e agli stranieri che visitano il Bel Paese. Sullo stop all’incremento dei prezzi i rappresentanti di categoria si attendono prezzi stabili per i prossimi quattro giorni con scostamenti compresi attorno ai 0,2 cent/litro in più od in meno, con la speranza di una successiva diminuzione sensibile se sarà confermata la fase di ribassi del mercato delle ultime ore.

Per quanto riguarda le nuove indicazioni – peraltro già presenti sin da domenica scorsa, seppur con adesivi troppo piccoli e precari - la Commissione europea ha ricordato che oggi è entrata in vigore la nuova simbologia, un cerchio per la benzina, un quadrato per il gasolio e un rombo per il gas.

Questo per evitare di sbagliare carburante quando si fa rifornimento in Europa. Simboli standard per i 28 Paesi dell'Ue ed i Paesi dello Spazio economico europeo Islanda, Liechtenstein e Norvegia, Macedonia, Svizzera, Serbia e Turchia.

I nuovi simboli sono incollati, in tutte le stazioni di servizio, sulla colonnina della pompa e sulla pistola erogatrice. Ma dovranno essere incollati anche sul coperchio del serbatoio e riportati sui manuali del conducente di tutti i veicoli di nuova produzione.

Per meglio aiutare l’utente nell’individuazione della pompa corretta la sigla viene resa più evidente grazie ad una cerchiatura: un cerchio per la benzina (E10), un quadrato per le due tipologie di gasolio (B10 per quello con una componente di biodiesel al 10%, B7 per quello con una percentuale al 7%) e una losanga per i carburanti gassosi.

Che, più dettagliatamente, individueranno con Cgn il metano per auto, Lpg che sta per Gpl e Lng che significa metano liquido, utilizzato sempre più di frequente per i mezzi pesanti. E si potrà, di fatto molto raramente, trovare anche l’indicazione H2, ossia

l’idrogeno.

Il nuovo regolamento e le nuove indicazioni si sono rese necessarie perché sul mercato stanno arrivando carburanti differenti e le stazioni di servizio stanno allargando la gamma di prodotti serviti. Mentre, allo stesso tempo, i moderni motori, sempre più sofisticati, diventano purtroppo sempre più sensibili ad elementi "esterni" presenti nel carburante stesso.

Se un tempo i diesel andavano allegramente anche con l’olio di semi e colza e quelli a benzina a carburatori non disdegnavano affatto l’alcol, i motori odierni, super dipendenti dall’elettronica, si fermano alla prima impurità. A tal punto che troppo biodiesel intasa filtri e iniettori perché le alghe presenti non sono facilmente "digeribili". Non di meno quelli a benzina, assai suscettibili ad un’eccessiva presenza di etanolo. Anche per queste ragioni si è reso necessario arrivare ad un’etichettatura uguale nei Paesi europei.

Resta sospeso il Regno Unito, visto che con Brexit può comportarsi autonomamente. Va però ricordato che, poiché le auto nuove importate verso Londra avranno sul tappo la simbologia europea, è probabile che anche i sudditi della Regina adottino le stesse indicazioni. E presto sarà avviata anche un’operazione simile per le vetture elettriche considerando le differenze sulle tensioni e altre specifiche delle ricariche.

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