giovedì 5 gennaio 2023
L'annullamento del taglio delle accise ha provocato gli ultimi aumenti per benzina e gasolio. E fra prezzo alla pompa e quotazioni internazionali resta una correlazione fortissima
Il listino aggiornato di una stazione di servizio di Napoli

Il listino aggiornato di una stazione di servizio di Napoli - Ansa

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Gilberto Pichetto Fratin, in un’intervista alla Stampa, ha avanzato il sospetto che possano essere in corso dei movimenti speculativi nel mercato dei carburanti. «Con i livelli attuali di prezzo del gas petrolio, io credo che un eventuale sforamento dei 2 euro sarebbe solo speculazione – ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – . E comunque, se il prezzo dei carburanti dovesse tornare a crescere in modo stabile e significativo, il governo è pronto a intervenire».

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin

Il ministro Gilberto Pichetto Fratin - Ansa

La risposta dei benzinai

«Quale speculazione?» ha risposto la Figisc, una delle maggiori federazioni dei gestori degli impianti di carburante, pubblicando le tabelle con l’andamento dei prezzi alla pompa, delle quotazioni internazionali di diesel e benzina e delle tasse tra il 30 dicembre e il 5 gennaio.

I numeri mostrati della Figisc lasciano poco spazio ai sospetti sui benzinai.

Al self service il prezzo della benzina è salito di 18,4 centesimi al litro a 1,810 euro, mentre il prezzo del gasolio di 18 centesimi a 1,872 euro.

Al servito il prezzo della benzina è cresciuto di 17,5 centesimi a 1,949 euro, quello del gasolio di 17,2 centesimi a 2,011 euro al litro.

Questi aumenti si spiegano interamente con la mancata proroga del taglio da 25 centesimi al litro delle accise che il governo Draghi aveva introdotto il 22 marzo del 2022. A novembre il governo Meloni ha scelto di ridurre quel taglio di 10 centesimi (che diventano 12,2 centesimi con l’aggiunta dell’Iva al 22%, che si applica anche sui carburanti). Con lo scadere dell’anno ha deciso di eliminare gli altri 15 centesimi di sconto (18,3 con l’Iva) per indirizzare le risorse su altri interventi di aiuto contro il caro-energia, come ha ribadito lo stesso ministro Pichetto Fratin.

Al netto delle tasse, i prezzi dei carburanti in Italia restano inferiori alla media della zona euro: -4,8 centesimi il gasolio e -2 centesimi la benzina.

La correlazione tra petrolio e prezzi alla pompa

A differenza dei benzinai, l’associazione delle società produttrici di carburanti – che ha cambiato nome da Unione petrolifera a Unem, sigla per Unione energie per la mobilità – non ha dato una risposta esplicita al ministro. Anche in questo caso però parlano i numeri.

Le polemiche sui prezzi dei carburanti vanno avanti da molti anni: l’accusa è che i petrolieri “speculino” sulle variazioni dei prezzi, e quindi quando le quotazioni del petrolio scendono i prezzi dei carburanti diminuiscono meno rapidamente di quanto salgano nelle fasi in cui le quotazioni del petrolio aumentano.

Per capire se è davvero così occorre innanzitutto guardare il “prezzo industriale” di benzina e gasolio, cioè il prezzo al netto delle tasse. Dopodiché il prezzo dei carburanti deve essere confrontato con le quotazioni dei contratti future sul petrolio – materia prima da cui derivano – ma più precisamente anche con il costo del petrolio raffinato, cioè il greggio lavorato dalle raffinerie per essere trasformato in benzina e gasolio.

Benzina e gasolio raffinati hanno infatti un proprio mercato finanziario in cui produttori e acquirenti fissano i prezzi per grandi operazioni di compravendita. È su quei prezzi che poi si basano i listini dei carburanti comprati dalle stazioni di servizio. Per l’Europa quel mercato è la piattaforma Platts, che appartiene all’agenzia di rating S&P.

Tra il 2014 e il 2018 il confronto tra le quotazioni del Brent (riferimento per il petrolio europeo), quelle dei Platts Cif Med di benzina e gasolio e i prezzi finali alla pompa è stato raccolto e aggiornato periodicamente da quello che ora si chiama ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il governo ha interrotto la pubblicazioni di questi dati, che però sono ancora aggiornati dalla stessa Unem. I risultati sono comunque sempre gli stessi.

L’ultimo aggiornamento, che riporta i numeri fino a settembre 2022, mostra che i prezzi di benzina e gasolio seguono quasi parallelamente quelli delle quotazioni dei rispettivi prodotti raffinati: il grado di correlazione tra le quotazioni Platts e i prezzi finali da gennaio 2015 a settembre 2023 (ultimo mese per cui il dato è disponibile) è di 0,96 punti per la benzina e di 0,98 punti per il gasolio. È un grado di correlazione altissimo: la correlazione, che semplificando si può definire la relazione tra due variabili, si misura su una scala in cui -1 è una correlazione negativa e 1 è una correlazione perfetta. In questo caso siamo vicinissimi all’1.


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