giovedì 23 novembre 2023
Quella delle batterie a ioni di sodio non è un'invenzione della start up svedese; ma la novità è la mancanza di metalli pesanti che minimizzerebbe la dipendenza dalla Cina per l'acquisto di litio
Da Northvolt arriva la batteria agli ioni di sodio

IMAGOECONOMICA

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L’intuizione di una start up potrebbe presto segnare una svolta fondamentale nel mondo dell’auto elettrica. Northvolt, azienda svedese specializzata nella produzione di batterie, ha sviluppato infatti una batteria agli ioni di sodio, che non contiene litio, cobalto o nichel, tre metalli non sempre così facilmente reperibili e dai prezzi instabili.

Il ricorso al sodio avrebbe per l’Occidente un altro vantaggio fondamentale, in quanto minimizzerebbe la dipendenza dalla Cina per l’acquisto dei tre elementi, il litio in particolare. Il prodotto di Northvolt si basa invece su un anodo di carbonio duro e su un catodo di “bianco di Prussia” ad alto contenuto di sodio. Grazie alla maggiore sicurezza alle alte temperature, l'azienda la riterrebbe particolarmente interessante per l’accumulo di energia in mercati come l’India, il Medio Oriente e l’Africa.

Questa nuova tecnologia agli ioni di sodio è meno costosa e più sicura delle già note batterie elettriche; tuttavia, la quantità di energia che produce è attualmente inferiore a quella delle batterie a litio, il che rende impossibile, per il momento, sfruttare le celle agli ioni di sodio per l’alimentazione dei veicoli elettrici. La densità energetica raggiunta dalle batterie Northvolt tocca al momento i 160 wattora per chilogrammo, mentre quella delle batterie a litio utilizzate nelle auto elettriche arriva a 250/300 wattora per chilogrammo. La prima generazione di celle agli ioni di sodio prodotta da Northvolt è infatti progettata principalmente per l’accumulo di energia, mentre le produzioni successive offriranno opportunità di maggiore densità energetica per poter così essere impiegate nei veicoli elettrici.

Peter Carlsson, Ceo e co-fondatore di Northvolt, ha affermato che questa nuova tecnologia potrebbe valere decine di miliardi di dollari in quanto nei prossimi dieci anni la domanda di batterie elettriche è destinata ad aumentare. Northvolt è al momento la più sicura speranza occidentale contro Cina, Corea e Giappone, i tre colossi che detengono il monopolio nella produzione di batterie elettriche. Quella delle batterie a ioni di sodio non è comunque un'invenzione della start up svedese; ma la novità è la mancanza di metalli pesanti. Infatti, anche la cinese Catl, il più grande produttore mondiale di batterie, ha sviluppato una tecnologia simile, che tuttavia ingloba anche nichel, cobalto e manganese, rendendo il prodotto molto più costoso e meno sicuro, in quanto potrebbe prendere fuoco anche a basse temperature.

Carlsson ha anche aggiunto: «Il mondo ha riposto grandi speranze negli ioni di sodio e sono molto lieto di dire che abbiamo sviluppato una tecnologia che servirà ad accelerare la transizione energetica. Si tratta di una pietra miliare importante per la proposta di mercato di Northvolt, ma una tecnologia come questa è fondamentale anche per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità globale, rendendo l’elettrificazione più economica, sostenibile e accessibile in tutto il mondo».

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