Ecco chi paga e chi invece avrà l'incentivo

Il governo finalmente corregge e precisa il provvedimento: il via dal 1 marzo 2019, la soglia per il “malus” alzata a 160 gr/km di CO2, tassati centinaia di modelli, salve le utilitarie
December 17, 2018
Ecco chi paga e chi invece avrà l'incentivo

Si parte il 1 marzo 2019, la soglia è 160 gr/km di CO2

Clausola rottamazione e agevolazioni per le colonnine

Tassati centinaia di modelli potenti e di lusso

Rientrano nella categoria tassata centinaia di modelli e versioni tra Bmw, Jaguar, Land Rover, Mercedes, Volvo, Porsche, Audi, Alfa Romeo, ma anche molte altre vetture economiche. Tra le utilitarie più vendute che si vedono applicare la tassa, ci sono la Fiat 500L 1.4 in versione Cross (21.550 euro) che dal 1 marzo costerà 1.100 euro in più. Rincari di 1.600 euro anche per due versioni a benzina del Fiat Doblò 1.4 (oggi a listino intorno ai 20.000 euro) e per Fiat Qubo 1.4 a benzina che rincara di 1.100 euro. Restando a Fiat, tassa obbligata anche per tutta la gamma del pick-up Fullback ma anche per la Tipo 1.4 T-Jet Lounge benzina (che costa oggi 19.800 euro) e le due corrispondenti due versioni del modello SW.
Da notare che tutta la gamma DS, Peugeot (escluso un modello di Traveller e di Boxter) e Citroen è esentata dalla tassa grazie alle basse emissioni dei loro motori. Esentati anche tutti i modelli Dacia. Discorso analogo per Toyota, che ha quasi tutti i suoi modelli ibridi o elettrici e rientra nel “malus” solo con le grandi Land Cruiser e Hilux

Chi guadagna l’incentivo

Nella fascia di emissioni 0-20 grammi/km di CO2 si trovano soltanto auto elettriche, che godono dell’incentivo a patto di costare meno di 45mila euro. Fra queste molte sono citycar, cioè macchine sotto i 4 metri di lunghezza. Oggi questi modelli stentano a competere con le automobili tradizionali di pari dimensioni (che si comprano per 10-15 mila euro) e l’incentivo dovrebbe servire ad appianare, almeno in parte, la differenza di prezzo.
Qualche esempio: la piccola Smart Fortwo passa dai 24 mila di listino ai 18 mila euro, la Volkswagen e-Up! dai 27 ai 21 mila euro. Le sorelle Mitsubishi i-MiEV, Citroën C-Zero e Peugeot iOn, il cui listino parte dai 28-30 mila euro, con il contributo statale costeranno “solo” 22-24 mila euro. La BMW i3 con gli incentivi costerà 34 mila euro invece di 40 mila. Nella fascia delle compatte. La giapponese Nissan Leaf, a listino a 33 mila euro con l’ecobonus costerà 27 mila euro. Discorso analogo per la Volkswagen e-Golf (da 40 mila a 34 mila euro), la Hyundai Ioniq (da 38 mila a 32 mila euro) e la Hyundai Kona elettrica (da 37.500 euro a 31.500 euro nella versione base).

Il premio per le ibride plug-in

La seconda fascia di incentivi premia la tecnologia ibrida plug-in, cioè con doppio motore (benzina ed elettrico) e batteria ricaricabile alla presa di corrente. Ecco alcuni esempi di incentivi: l’Audi A3 e-tron (da 40 a 37 mila euro), la Mini Countryman Cooper S ibrida (da 39 a 36 mila euro), la Toyota Prius plug-in (da 41 a 38 mila euro), di nuovo la Hyundai Ioniq ibrida plug-in (da 35 a 32 mila euro) e la Kia Niro Phev (da 37 a 34 mila euro).

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