Sono 53mila i professionisti richiesti

È quanto emerge dallo studio di Assolavoro Datalab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle Agenzie per il lavoro. Accordo sui dottorati industriali
June 2, 2025
Sono 53mila i professionisti richiesti
Archivio | Accordo per i dottorati industriali nel settore del legno
Sono 53mila le nuove assunzioni in programma nel corso del 2025 per i professionisti del sistema Lad, ossia Legno-Arredo-Design. Il settore manifatturiero da solo, che coinvolge le imprese che producono legno e legnami e l’industria del mobile, ne richiederà 48mila. Questo è quanto emerge dallo studio di Assolavoro Datalab, l’Osservatorio dell’Associazione nazionale delle Agenzie per il lavoro, che ha stilato la classifica dei profili più ricercati nel sistema Lad in Italia. L’indagine sulle dieci figure professionali più richieste è stata condotta su oltre 100mila annunci di lavoro sulle principali piattaforme, LinkedIn e Indeed, e su fonti terze qualificate. Falegnami, tappezzieri, verniciatori e addetti alla lavorazione del legno sono tra i profili più ricercati dall’industria del mobile. Alta, inoltre, la richiesta per designer d’interni, ma anche di prodotto, furniture e lighting. Nel comparto del solo Design, infatti, si stima una domanda di oltre 4.800 professionisti per il 2025. Sono ricercati poi export manager e addetti alle vendite, figure professionali che richiedono nuove competenze in un mercato sempre più digitalizzato: con l’aumento dei negozi on line e del social commerce sarà importante per i professionisti avere familiarità con le nuove piattaforme informatiche e con strumenti di analisi dei dati, oltre che con i moderni programmi basati sull’intelligenza artificiale. Nella ricerca di una sempre maggiore personalizzazione dell’offerta, in grado di leggere i desiderata del cliente, largo anche agli esperti che padroneggiano software di progettazione 3D e configuratori di realtà aumentata.
Dallo studio risulta quindi evidente che anche il sistema Lad si sta trasformando con l’introduzione delle nuove tecnologie. L’adozione di strumenti digitali comporterà l’automazione di alcuni processi produttivi e la creazione di nuove figure professionali, e anche la transizione "verde" porterà con sé una rinnovata attenzione all’utilizzo di tecniche e materiali eco-sostenibili. La conoscenza di materiali certificati e di strategie di economia circolare sarà sempre più richiesta agli addetti dell’industria del legno, come anche a falegnami e artigiani, che dovranno integrare le competenze tradizionali con la spinta green verso una maggiore sostenibilità.

Accordo Federazione Filiera Legno-Banco Bpm
Creare nuove opportunità lavorative e formare competenze altamente qualificate in linea con le esigenze del mercato e con i principi della sostenibilità. Con questi obiettivi, Filiera Legno e Banco Bpm hanno siglato un accordo che mira a offrire dottorati industriali, rivolti agli studenti dottorandi di tutte le Università italiane, che permettano di coniugare sul campo la formazione accademica con un’esperienza pratica in un vero contesto aziendale. L’iniziativa è stata voluta in funzione della forte spinta che il settore dei lavoro "verdi" sta registrando in tutta Italia, rappresentando il 37% delle nuove assunzioni e contando oltre tre milioni di occupati. Specializzarsi in settori come la bioedilizia, nel comparto della logistica sostenibile all’interno dell’industria dell’imballaggio e pallet nonché entro tutta la compagine associativa rappresentata dalla Federazione, può permettere la valorizzazione di risorse sostenibili e rinnovabili e l’applicazione dei principi dell'economia circolare, offrendo così ai dottorandi l'opportunità di inserirsi in mercati del lavoro dinamici, in evoluzione e di sicura prospettiva. La Federazione Filiera Legno, con le sue 380 imprese e un turnover complessivo di oltre 6,7 miliardi di euro, contribuisce attivamente all'economia nazionale supportando circa 21mila posti di lavoro.
L’accordo, operativo fino al 31 dicembre 2025, muove un passo verso un futuro lavorativo più sostenibile e orientato all'innovazione, in un settore che gioca un ruolo cruciale per l'economia italiana. Banco Bpm si propone come partner strategico dell’iniziativa, finanziando l'attivazione dei dottorati e agevolando in questo modo le aziende coinvolte attraverso una formula di rimborso rateizzato. Un approccio che rafforza la sinergia tra il mondo accademico, quello imprenditoriale e gli istituti di credito, favorendo la formazione di professionalità essenziali per la transizione energetica. Un’occasione considerevole per tutti quei dottorandi intenzionati ad avviare una carriera green, specializzandosi nel settore della bioedilizia e all’interno della filiera del legno. Infatti, attraverso l'esperienza aziendale, potranno essere sviluppate competenze specifiche nel campo dell’innovazione sostenibile e ampliate le prospettive occupazionali.

La green economy sta incoraggiando le aziende che intendono integrare pratiche sostenibili all’interno dei propri processi ad assumere professionisti formati ad hoc che possano dunque apportare un valore aggiunto alla responsabilità sociale d’impresa e alle pratiche Esg-Environment, social and governance. I professionisti con specializzazioni afferenti i green job risultano pertanto più ricercati da quelle aziende interessate a dare il proprio contributo al contrasto al cambiamento climatico, oltre ad aggiungere un aspetto motivante per gli stessi giovani professionisti che si troveranno ad abbracciare scelte di carriera più significative, verso ruoli di leadership determinanti per la progettazione di un futuro più verde e responsabile. Lungo il percorso di dottorato industriale, gli studenti acquisiranno il loro bagaglio di esperienze professionali presso aziende del settore legno, imballaggio e pallet, bioedilizia e per il comparto degli allestimenti e contract, accedendo a un network prezioso per il proprio percorso personale. I green jobber, infatti, sono professionisti chiamati a partecipare attivamente alla costruzione di un mondo più pulito e con meno sprechi, dove innovazione e sostenibilità formano un binomio imprescindibile.

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