Il Giubileo in cammino dell'Emilia-Romagna
Sono ventidue i percorsi che attraversano la regione: oltre tremila chilometri e più di duecento tappe. Quattro quelli inseriti dalla Cei fra le vie giubilari. A ottobre la rassegna "Monaster

C’è un’Emilia-Romagna forse meno scintillante di quella dei motori e delle eccellenze enogastronomiche che l’hanno resa celebre in tutto il mondo, e delle spiagge spensierate della riviera. Meno conosciuta e battuta, ma altrettanto interessante da scoprire. Tante piccole ma immense “valley” dello Spirito, da attraversare sulle vie dell’anima, lungo gli antichi sentieri dei pellegrini o sulle nuove strade pensate per collegare i luoghi di fede e promuovere un turismo sostenibile ed esperienziale, attento ai territori. Dal 2016 l’Assessorato regionale al Turismo - in sinergia con la Conferenza Episcopale dell’Emilia-Romagna, le Diocesi e Apt Servizi - ha realizzato il Circuito regionale dei Cammini e delle Vie di pellegrinaggio che si compone di 22 itinerari, per oltre tremila chilometri e più di duecento tappe da percorrere passo dopo passo (il sito di riferimento con le informazioni e i percorsi è camminiemiliaromagna.it).
Quattro quelli che rientrano fra i Cammini giubilari della Chiesa in Italia, inseriti nella webapp della Cei, camminidellafede.it: la Via Francigena, il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna, la Via Romea Strata, la Via Matildica del Volto Santo. Percorrendo almeno 100 km a piedi, o 200 km in bicicletta, in uno qualunque di questi Cammini giubilari, si può avere il “Testimonium”, un certificato di percorrenza rilasciato dalle autorità competenti tramite il Dicastero per l’Evangelizzazione. Percorsi che proprio in occasione nell’Anno Santo e nei giorni dell’iniziativa “Monasteri Aperti” di ottobre, si animano di esperienze particolari. «Se dal Nord si vuole raggiungere Roma si deve per forza passare dall’Emilia-Romagna, la regione di mezzo - dice don Tiziano Zoli, incaricato regionale per la Pastorale del Turismo, Sport e Tempo libero della Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna -. Per questo da dieci anni, lavorando in anticipo anche rispetto a questo grande Giubileo, con la Regione sono stati messi in rete tutti i cammini fruibili. E non si tratta di una semplice una mappatura. Si è fatto un lavoro ben più profondo. Abbiamo cercato di creare connessioni e sinergie fra le comunità, le persone, le realtà ecclesiali, puntando su quella che definirei una responsabilizzazione del patrimonio (artistico, culturale e naturale) e delle tradizioni che ci sono e di cui sono custodi. Abbiamo sostenuto uno spirito di collaborazione con gli enti pubblici per aiutare le comunità più disagiate, soprattutto dell’Appennino che si sta spopolando, per mantenere ancora vive e fruibili queste aree. Perché i cammini e il turismo hanno un senso se si incontrano comunità vive, altrimenti sarebbe soltanto un trekking. Le iniziative messe in campo, a cominciare da questa rete e dal progetto Monasteri Aperti - conclude don Tiziano - vanno proprio in questa direzione: il bene delle comunità».

E scopriamoli allora questi percorsi. A partire dalla Via Francigena, l’antico tracciato di pellegrinaggio che conduceva da Canterbury (nel Regno Unito) a Roma (documentato per la prima volta nel 990 dall’arcivescovo Sigerico), di cui l’Emilia-Romagna conserva un tratto di 143 km, da Piacenza fino al Passo della Cisa, il famoso valico che separa l’Appennino toscoemiliano dall’Appennino ligure. Diversi sono gli eventi organizzati dalla Consulta scientifica internazionale con l’Università di Parma e l’Associazione Europea Vie Francigene, per approfondire il tema del Giubileo su questo cammino, come il “Francigena Fidenza Festival” che si è svolto a maggio (www.viefrancigene.org). La Via Matildica del Volto Santo è un antico cammino di pellegrinaggio e di commercio di circa 200 km, che collega la città di Mantova a Lucca: 140 km sono in Emilia-Romagna. Fra le attività in calendario, domenica 12 ottobre, si potrà percorrere in gruppo la tratta che va dall’Abbazia di Marola al Castello delle Carpinete attraverso le Pievi dell’Appennino e partecipare alla Festa delle Castagne nel castagneto Matildico; il 4 e il 12 ottobre si propone di scoprire le chiese del Giubileo a Guastalla, ma anche il Santuario, l’eremo e il monastero di Bismantova, una delle chicche paesaggistica di maggior valore dell’Appennino emiliano. Due le escursioni organizzate da Itinere in collaborazione con il Comune e la Diocesi di Reggio Emilia: il 6 settembre un trekking urbano a Reggio Emilia, il 7 settembre un’escursione lungo le Pievi di Matilde di Canossa (www.viamatildica.it).

Inaugurato nel 2013, il Cammino di San Francesco da Rimini a La Verna ripercorre alcuni luoghi visitati dal Santo nel suo viaggio in Valmarecchia del 1213: eremi, borghi fortificati, foreste, strade antiche e ottime cene in compagnia saranno i ricordi più belli da portare a casa (camminosanfrancescoriminilaverna.it). Nei weekend del 4-5 e 11-12 ottobre saranno organizzate le visite ai luoghi giubilari francescani di Rimini: dalla Basilica Cattedrale Santa Colomba (Tempio Malatestiano, ex Chiesa di San Francesco) al Santuario di Santa Maria delle Grazie. Nel mese di dicembre si rinnovano i “Presepi lungo il Cammino”. Sulla Via Romea Strata (romeastrata.org), antichissimo itinerario europeo che dal Baltico giunge a Roma, infine, diverse le proposte di visita ed esperienze spirituali: tra queste, Modenatour organizza escursioni in bike e visite ai capolavoro dell’arte romanica e patrimonio mondiale dell’Unesco. Una proposta di pellegrinaggio urbano arriva da Bologna Welcome, in collaborazione con la Arcidiocesi di Bologna, con un’offerta per tutto l’anno rivolta ai turisti e pellegrini che potranno partecipare, venerdì, sabato e domenica, ad alcune visite guidate esclusive a sei chiese scelte tra il circuito di edifici religiosi di Bologna (a partire da San Petronio), oltre alla Madonna di San Luca. Occasione per apprezzarne in toto la bellezza artistica e spirituale comprendendone le origini, legate a leggende, martirii e venerazioni secolari. Allargando lo sguardo oltre i percorsi giubilari, è ricco anche il programma del Sentiero dei Ducati (sentierodeiducati.it) che parte da Quattro Castella (Re) e del Consorzio Natura Natura in Alto Savio, sul Cammino di San Vicinio (ipercorsidelsavio.it). Ogni settimana fino a novembre si può percorrere poi la Via della Lana e della Seta, da Bologna a Prato, con un susseguirsi di aree naturalistiche di grande impatto paesaggistico, come la Calvana, terra di cavalli selvaggi, di luoghi della memoria legati a vicende che hanno segnato la Seconda Guerra Mondiale. Questo e tanto altro fra i sentieri dello spirito. In Emilia-Romagna.

Ottobre. Andare per i “Monasteri aperti” alla scoperta dei luoghi dell’anima
Entrata a pieno merito a far parte del Cammino di Sant’Antonio, la tappa Forlì-Dovadola transita per il borgo antico di Castrocaro Terme. Da qui ci si metterà in marcia, riscoprendo il tracciato percorso dal frate francescano per raggiungere la chiesa di San Mercuriale a Forlì, dove divenne noto per l’omelia del settembre 1222. Si arriverà all’Eremo di Montepaolo, luogo di pace e raccoglimento dove Antonio dimorò insieme a una piccola comunità di monaci. L’eremo, situato in posizione isolata a 7 km dal paese, a un’altezza di 425 metri, è il luogo ideale per ritemprare lo spirito. Di Sant’Antonio il santuario conserva un’insigne reliquia e la grotta dove il frate soleva ritirarsi in preghiera, raggiungibile a piedi attraverso il “Sentiero della Speranza”. Qui, insieme all’abbazia, si potranno ammirare 18 pannelli a mosaico sul tema “Montepaolo nella storia” realizzati dalla Cooperativa mosaicisti di Ravenna. Prima di ripartire, il saluto delle Sorelle Clarisse dell’Eremo.
È questa una delle decine di iniziative che si svolgono durante “Monasteri Aperti Emilia-Romagna”, nei primi due weekend di ottobre, con un programma che si compone giorno dopo giorno di esperienze intime e originali, tra arte e spiritualità, alla scoperta di luoghi sacri ricchi di antichi tesori e suggestioni lungo i Cammini del Circuito regionale. Mona-steri, abbazie, cattedrali, pievi, santuari e chiese aprono le porte per accogliere il pubblico, proponendo incontri con i religiosi, visite guidate, escursioni, degustazioni di antiche ricette monastiche, concerti di musica sacra e di preziosi organi.

La rassegna è promossa dalla Azienda di Promozione Regionale (Apt Servizi srl) in collaborazione con la Conferenza episcopale dell’Emilia-Romagna. «È un modo inedito, coinvolgente e inclusivo di riscoperta di luoghi e territori dal punto di vista naturalistico, culturale, artistico, soprattutto di realtà meno conosciute o aree interne che fanno i conti con lo spopolamento e l’abbandono - evidenzia il vescovo di Imola, Giovanni Mosciatti, delegato per il Tempo libero, il turismo e lo sport della Ceer -. Una iniziativa che si ripete da anni e che rientra nel percorso condiviso, di sistema, fra istituzioni, chiesa, associazioni e comunità per la valorizzazione e la fruibilità di tanti tesori che parlano all’anima dei viaggiatori».
Fra le esperienze in programma Assapora Parma propone una passeggiata nel centro storico della città emiliana, percorrendo con una guida esperta una parte dell’antica Via di Linari (l’appuntamento è per il 4 ottobre), mentre a Fidenza l’11 ottobre si andrà alla scoperta di San Pietro Apostolo e del convento degli Agostiniani Eremitani, in Borgo San Donnino. Domenica 12, il Cammino di San Francesco da Rimini a La verna, in collaborazione con la Diocesi romagnola, invita a visitare il Santuario di Santa Maria delle Grazie sul colle di Covignano con il Museo delle missioni francescane nel mondo. E se il 5 e il 12 si potrà pranzare al Refettorio della Badia di Torrechiara, vale il viaggio la scoperta, lungo la Via Matildica del Volto Santo, del Santuario della Natività della Beata Vergine Maria, luogo giubilare della diocesi di Reggio Emilia, ai piedi della celebre Pietra di Bismantova. A partire dall’11 ottobre, lungo la Via Romea Germanica a Bagno di Romagna, nell’Alto Savio, si imparerà a conoscere le erbe spontanee e il prezioso aiuto che davano agli antichi pellegrini, per allentare i morsi della fame o alleviare ferite e dolori durante il lungo percorso per Roma. Tutte le proposte sul sito www.monasteriemiliaromagna.it.
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