Domanda e offerta, il nemico da battere è il "mismatch"
Le imprese continuano ad avere difficoltà a trovare candidati adatti ai loro fabbisogni. Entro dicembre previste 1,3 milioni di assunzioni

Il lavoro c’è, mancano i lavoratori. Le imprese hanno infatti sempre più difficoltà a trovare candidati adatti ai loro fabbisogni. Sono circa 520mila le nuove assunzioni programmate per ottobre e oltre 1,3 milioni entro dicembre, in flessione di 11mila unità rispetto a ottobre 2024 (-2,1%) e di 29mila rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Nonostante la contrazione della domanda di lavoro, rimane elevata la difficoltà di reperimento del personale, che riguarda il 46,8% delle figure ricercate, seppure in diminuzione di due punti percentuali rispetto allo scorso anno. A delineare questo scenario è il Bollettino del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, grazie al Programma nazionale Giovani, donne e lavoro cofinanziato dall’Unione Europea.
A ottobre, le imprese segnalano difficoltà di reperimento per più di 243mila lavoratori ricercati, soprattutto per mancanza di candidati (29,7%) o preparazione inadeguata (13,3%). A risentire maggiormente del mismatch sono le industrie metallurgiche e metallifere (67,5% dei profili ricercati dalle imprese è di difficile reperimento), le imprese del comparto costruzioni (60,8%), le imprese del legno-mobile (56,9%), le industrie della meccatronica (55,5%) e quelle tessili, abbigliamento e calzature (55,3%). Mentre in relazione ai profili professionali, il Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior segnala, tra quelli di più difficile reperimento, ingegneri (58,8% è di difficile reperimento) per le professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione; tecnici in campo ingegneristico (65,6%), tecnici informatici, telematici e delle telecomunicazioni (59,5%) e tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (59,2%) per le professioni tecniche; operatori per la cura estetica (60,9%) e professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali (60,4%) per le professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi; fabbri ferrai costruttori di utensili (77,2%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (75,8% meccanici artigianali), montatori, riparatori, manutentori macchine (71,9%) per gli operai specializzati. Tra le professioni maggiormente richieste nel settore primario emergono criticità nel reperimento sul mercato per i tecnici dei rapporti con i mercati (92% delle posizioni sono di difficile reperimento), gli allevatori e operai specializzati della zootecnia (68,8%),gli esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (66,1%) e gli agricoltori e operai agricoli specializzati (52,7%).
Un Report per battere il fenomeno
È stato pubblicato il primo Report sul mismatch tra domanda e offerta di lavoro in Italia, realizzato da Cnel e Unioncamere. Due le sezioni: la prima analizza i dati di breve periodo (contratti di lavoro programmati nei settori dell’industria e dei servizi nel primo semestre 2024 e 2025); la seconda fornisce previsioni a medio termine (fabbisogni occupazionali in tutti i settori economici, inclusi agricoltura e Pa) per il quinquennio 2025–2029. «Con il Rapporto – spiega il presidente del Cnel Renato Brunetta – si mette a disposizione del Paese uno strumento strategico per affrontare in modo concreto il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro partendo dalla consapevolezza delle evoluzioni - positive o negative - delle dinamiche dei fabbisogni occupazionali. Per non restare indietro nella competizione globale, il nostro Paese deve incrementare gli investimenti nei servizi ad alta intensità di conoscenza. Serve una svolta strutturale, soprattutto sul fronte dell’istruzione e della formazione per accrescere competenze scientifiche e tecnologiche».
Secondo le stime, nei prossimi cinque anni le imprese italiane e la pubblica amministrazione avranno necessità di assumere tra 3,3 e 3,7 milioni di persone di cui il 74% nei servizi. Il fabbisogno più elevato lo registrano i servizi alle persone (757-826mila) che da soli superano la richiesta dell’intero settore industriale in senso stretto. I servizi avanzati di supporto alle imprese superano il 10% della domanda di lavoro nel settore dei servizi, mentre quelli a più alta intensità di conoscenza restano marginali (circa il 3%). Almeno il 37% dei fabbisogni riguarderà laureati, soprattutto in ambito Stem e diplomati da istituti ad alta specializzazione tecnologica. Quasi la metà dei posti di lavoro stimati saranno occupati da diplomati degli istituti tecnico-professionali.
«Questo report– afferma Andrea Prete, presidente di Unioncamere – viene messo a disposizione delle organizzazioni imprenditoriali, sindacali e del Terzo settore, presenti nel Cnel. Il mismatching è un problema molto critico in questa fase per l’economia italiana e non solo per essa. La sua soluzione richiede, oltre alle migliori tecniche di incrocio tra domanda e offerta sul mercato del lavoro, una vasta azione di orientamento dei percorsi di formazione, di valorizzazione dell’istruzione tecnica e di miglior diffusione delle occasioni di lavoro create dalle imprese. Per questo il coinvolgimento delle forze sociali è fondamentale».
Le buone prassi tra orientamento e formazione
Per battere il disallineamento tra domanda e offerta si stanno potenziando soprattutto l’orientamento e la formazione. Da segnalare l'Academy dei mestieri di Openjobmetis, che ha formato nel 2025 oltre 2.500 corsisti, con più di 300 corsi di specializzazione tecnica erogati. L’Agenzia per il lavoro è riuscita a trovare un collocamento per 1.375 'studenti', circa il 55%. Dalla tessitura e pelletteria, ai Caf al settore sanitario, telefonico o informatico. L'Academy dei Mestieri si rivolge a persone disoccupate e propone corsi gratuiti finanziati da Openjobmetis attraverso Forma.Temp. L'offerta formativa è articolata in tre grandi aree: i corsi base riguardano competenze trasversali, come lingue straniere, comunicazione, informatica; i corsi professionali nascono invece dal confronto diretto con le imprese. Saldatori, macellai, mulettisti, cassieri: figure spesso introvabili sul mercato, per le quali l'Academy costruisce percorsi mirati, in grado di rispondere a fabbisogni reali dei territori. Infine, i corsi On the Job portano la formazione direttamente nelle aziende. In questo caso, i partecipanti vengono assunti con contratto di somministrazione e affiancati da un tutor esperto, che trasmette le competenze pratiche necessarie a svolgere la mansione.
Sviluppo Lavoro Italia, ente in house del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e il Cif-Ilo (Centro internazionale di formazione dell’organizzazione internazionale del lavoro) annunciano l’avvio di una partnership strategica. La collaborazione nasce nell’ambito dell’accordo tra il ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e il Centro dell’Ilo con sede a Torino con il fine di qualificare le competenze degli operatori, della filiera lavoro e formazione e dell’inclusione sociale, sia tramite momenti formativi che esperienziali, sia attraverso la costituzione di community di apprendimento e pratica. Grazie a questa intesa, il Cif-Ilo affiancherà Sviluppo Lavoro Italia nella progettazione della Scuola nazionale delle politiche attive del lavoro, nel miglioramento dell’offerta formativa, nelle azioni di capacity building del personale e del sistema dei servizi e politiche del lavoro, attingendo alle migliori prassi internazionali. La Scuola sarà operativa su tutto il territorio nazionale, con ricadute locali e uno sguardo aperto sull’Europa e sulle esperienze internazionali.
Infine il Progetto Distretto Italia, promosso dal Consorzio Elis, per la riscoperta delle professioni tecnico-specialistiche attraverso attività di orientamento, formazione e inserimento al lavoro. Si articola in tre principali linee di intervento, che coinvolgono aziende, scuole, Università e istituzioni per raggiungere giovani compresi principalmente nella fascia d’età tra i 16 e i 30 anni.
Scuola dei Mestieri – Percorsi di formazione gratuiti, realizzati partendo dal fabbisogno delle aziende che aderiscono al progetto e che permettono, al termine del corso, l’inserimento dei partecipanti nel mondo del lavoro. I corsi hanno una durata variabile, tra cinque settimane e coinque mesi. L'elenco di tutti i corsi e la piattaforma on line per candidarsi sono disponibili sul sito www.distrettoitalia.elis.org.
Scuola per la Scuola – Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (Pcto) che rientrano nell’obbligo scolastico per studenti del III, IV e V anno di scuola superiore. Il modello elaborato da “Distretto Italia” si articola in tre anni - coinvolge anche Università e imprese - e permette a studentesse e studenti di conoscere da vicino il mondo del lavoro nei settori digitale, energetico e mobilità-infrastrutture.
Officine Futuro – “Officine Futuro” è una rete nazionale di scuole italiane, creata per sviluppare sinergie e sostenuta dal ministero dell’Istruzione e del Merito. L’iniziativa permette a giovani e famiglie di approfondire le opportunità che oggi offre il mondo del lavoro, con particolare attenzione ai profili professionali più ricercati dalle aziende di “Distretto Italia”.
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